Compagnia Amaranto

La Compagnia Amaranto è formata da Anna Dego, Alessandro Mor e Manuela Taiana. I tre danzatori si sono incontrati nella compagnia della coreografa Adriana Borriello partecipando a diverse produzioni. Nododiamante è la loro prima opera.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con Nododiamante

Màrta Ladjànzki

Màrta Ladjànzki danzatrice, performer, coreografa, vanta nel proprio background una solida formazione classica, anche se ben presto ha rivolto il proprio interesse verso territori di rricerca collaborando con i più importanti coreografi, musicisti e artisti ungheresi. Teatro delle sue provocatorie performance è il tempio della sperimentazione artistica della nuova scena di Budapest, il TRAFO House of Contemporary Arts, ex centrale elettrica che oggi ospita un teatro, una galleria d’arte, una discoteca, tre laboratori artistici, emerotca e videoteca. Con l’assolo ONE ha vinto il Primo Premio al Solo Festival di Budapest.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con Almost 3

El Periférico de Objetos

El Periférico de Objetos si costituisce nel 1989. Un gruppo di cinque artisti che ha lavorato come burattinai del Teatro General San Martin, un giorno decide di lasciare il lavoro di interpreti e affrontare un pubblico adulto, utilizzando sempre gli oggetti come elementi principali. Attraverso la possibilità di decentrare lo sguardo dal teatro oggetto, lasciando i codici stabiliti nella disciplina destinata quasi interamente al teatro per bambini.

Parecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con El Suicidio (Apócrifo 1)

Paola Bianchi

Danzatrice e coreografa indipendente. Nel 1994 costituisce la compagnia AGAR, di cui firma tutte le coreografie. La ricerca sull’espressività del gesto, sulla potenza comunicativa dell’azione teatrale coreografata, la porta a collaborare con diversi musicisti, videoartisti, registi e gruppi teatrali.
Con i suoi lavori partecipa ai festival internazionali più significativi per il teatro e la danza.
Nell’intento di promuovere la diffusione della danza e del teatro contemporaneo Paola Bianchi ha curato negli anni la direzione artistica di alcune rassegne e festival e numerosi laboratori di ricerca.
Nel 2009 costituisce il [collettivo] c_a_p insieme a Valentina Buldrini, Chiara Girolomini e Valentina Bianchi.
Nel 2014 è stato pubblicato per la casa editrice Editoria & Spettacolo (collana Spaesamenti a cura di Paolo Ruffini) il suo volume “Corpo Politico _ distopia del gesto, utopia del movimento” curato da Silvia Bottiroli e Silvia Parlagreco.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con Sinesuide – imposizione verticale

Kinkaleri

Nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. I sei componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, gestione. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera.
La struttura assolutamente originale, sia dal punto di vista organizzativo che per la particolare produzione artistica, fornisce le coordinate essenziali alla volontà di lavoro che la spinge: mettere in tensione il rapporto rappresentativo tra l’oggetto e l’ambito a cui si riferisce (o dovrebbe riferirsi). Tutte le produzioni hanno pertanto sempre avuto quella trasversalità di segni che in ambito contemporaneo stanno progressivamente mettendo in crisi la fruizione della rappresentazione: un linguaggio che impasta le lingue e le rende straniere a se stesse per poi ridefinirsi in altro luogo. La ricerca è sempre stata quindi indirizzata verso una qualità del fare che privilegia l’innovazione, l’interazione tra linguaggi originali attraverso la sperimentazione di diverse modalità di esposizione.
Per questa sua natura, l’andamento produttivo di Kinkaleri da sempre ha trovato un proprio sviluppo attraverso itinerari diversificati – spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni, allestimenti, pubblicazioni – con ospitalità in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, rassegne di danza e di teatro, rassegne e concorsi video, installazioni sonore, discoteche, produzioni televisive.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con OTTO> (#4 – quarto studio)

Teatro Koros_Massimo Moricone

Danzatore e coreografo fonda nel 1983 la compagnia teatro Koros collaborando, negli anni, con istituzioni preziose come La Scala di Milano, Sagra Musicale Umbra, Biennale di Venezia, effettuando tour in Belgio, Francia, Grecia, Cuba, India e Spagna. Nel 1984 vince il primo premio al Concours International de Choreographie de Nylon. E’ stato coreografo ospite alla Scala, all’Arena di Verona, all’Opera di Roma, al San Carlo di Napoli, al Balletto di Toscana, Aterballetto, Norther Nallet, Detsche Oper Berlin. La sua produzione coreografica è costituita da progetti monografici su Genet, Pasolini, Duras e Mishima o sul teatro musicale di Monteverdi. Dirige a Roma con Enzo Cosimi Lab-oratory Engines: centro di linguaggi contemporanei. Nel 2004 inaugura un progetto completamente dedicato al Giappone. Ha collaborato con il fotografo giapponese Hosoe Eikoh ad un progetto fotografico su Pompei presentato nel marzo 2005 a Palazzo Reake e Museo di Capodimonte a Napoli.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con diaBELL ip OP

Motomimetico

Si costituisce a Catania nell’estate del 1998, dall’incontro della coreografa e danzatrice Emma Scialfa e il musicista e compositore Tommaso Marletta, la piattaforma sperimentale MotoMimetico.
I progetti di ricerca e di creazione, che negli anni li hanno coinvolti a livello nazionale ed internazionale, hanno delineato nella loro formazione un percorso artistico comune.
La sostanza sonora e visuale ha catalizzato i loro interessi verso percorsi sperimentali in continuo divenire.
MotoMimetico è una piattaforma che si avvale di diverse collaborazioni seguendo le necessità e le complessità dei momenti di ricerca.
Il teatro-danza, la musica e le arti visive, come ipotesi di mimesi, dove contenitore e contenuto si fondono grazie ad un’infravisione che definisce il limite ed il suo superamento. Coerentemente con i suoi scopi, l’associazione si occupa della formazione, della produzione e della divulgazione delle arti performative in genere e offre agli allievi l’opportunità di continuare il percorso artistico attraverso la concreta possibilità di essere coinvolti nelle produzioni della compagnia e di ricevere borse di studio.
Nel 2002 MotoMimetico ha dato il via al processo di trasformazione degli spazi di Majazé – magazzino culturale, diventandone il fondatore e usufruendo della residenza permanente fino al 2011. Ha co-prodotto con Majazé il primo Festival Internazionale di Video Danza Citta di Catania nel 2005. Ha promosso svariate rassegne e tavole rotonde tra le quali la rassegna di Danza Contemporanea Reaction nel 2007 e la Rassegna AltroQuando – evoluzioni della contemporaneità siciliana in collaborazione con Liacos– Libera Associazione di coreografi siciliani nel 2006 entrambe sostenute dalla Provincia Regionale di Catania.
MotoMimetico è inoltre promotore di svariate produzioni che spaziano dal teatro, alla danza, alle arti visive, al cinema. Dal 2011 è distributore del film Meridiano Perduto progetto realizzato da Majazé con il contributo del Cine Sicilia Film Commission.
Tutte le produzioni Di MotoMimetico quelle nell’ambito teatrale come quelle cinematografiche, sono state presentate nel quadro di prestigiosi Festivals e Rassegne del territorio nazionale come internazionale nello specifico in Francia, Bosnia-Erzegovina, Romania, Brasile.
MotoMimetico è  riconosciuto dal Ministero dei Beni culturali, Dipartimento dello Spettacolo e sostenuto dalla Regione Sicilia, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con La muta

Francesco Camattini

Ha esordito come cantautore nel 1998 con la pubblicazione del cd “Le nove stagioni” a cui sono seguiti altri lavori discografici: “Ormeggi“, 2003; “Fine della Storia“,  2006; “Crazy Crisi“, 2011; “Solo vero sentire“, 2016; nonché due lavori per il teatro dedicati al precariato e alla crisi della postmodernità (“Opera PoPolare Interinale”; “In Carne & Wireless”). Ha “prestato” la voce alle caustiche canzoni di Boris Vian all’interno delle iniziative realizzate dalla Fondazione Teatro Due di Parma in collaborazione con Fond’Action Boris Vian di Parigi, in occasione del cinquantesimo della morte dell’artista (1959-2009). Nel 2015 ha pubblicato per Infinito edizioni l’opera teatrale e musicale “La terra della e degli uomini integri” rappresentata e realizzata con un gruppo di giovani di seconda generazione in collaborazione con l’orchestra e gli allievi del Liceo Musicale A. Bertolucci.
Tra le sue collaborazioni:  Matteo Mela, Alberto Miodini,Lorenzo Micheli,  Davide Carmarino, Alessandro Sgobbio, Emiliano Vernizzi, Paolo Schianchi, Enrico Lazzarini, Achille Succi, Jimmy Villotti, Antonio Marangolo, Cesare Vincenti, Glauco Zupprioli, Niccolò Bossini, Gregorio Buti, Leonardo Morini, Paolo Ricci, Alessandro Sgobbio ed infine Roberta Baldizzone e Nicole Brandini.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con …per Itaca andata e ritorno…

Raz

Partita come piccola ed ostinata compagnia, nel corso degli anni, Raz ha sviluppato una individuale grammatica dei movimenti, occupando un suo posto nel teatro contemporaneo.
Nutrita del più grande rispetto per l’individuo e la sua unicità, Raz combina la fisicità con l’ambiguo fascino dell’espressione, una ineluttabile atmosfera ed una perturbante estetica. Nel legame tra forma ed assenza di forma, la danza crea movimenti che diventano significato, crea, cioè, una danza che si appella esplicitamente alla capacità umana di riflettere.
Grazie o a dispetto del fatto che Tuerlings pone la personalità dei danzatori al di sopra della loro abilità tecnica, Raz ha sviluppato un movimento che è deciso nella sua noncuranza, mentre attinge la sua forza ad una squisita capacità di essere nel momento. Nelle coreografie inoltre questo significativo movimento si lega alla parola, che ripone il suo effetto teatrale nella più disarmante semplicità – del resto Tuerling, in passato, ha creato ispirandosi a molteplici forme d’arte, dalla filosofia di Piet Mondriaan a quella di Nietzsche e Benjamin, dai lavori di Samuel Beckett alla scrittura di Céline fino alla pittura rinascimentale di Pontormo e Fiorentino.
Raz tende di preferenza a sviluppare i propri lavori come tappe successive, mentre Tuerlings, quando crea, lavora su una storia senza un canovaccio definitivo: sono infatti le associazioni e la continua trasformazione secondo delle logiche quasi oniriche a nutrire il suo ascolto, la sua visione, il suo disegno. In questa dinamica di creazione, egli elabora un movimento chiaro che, unito a frammenti testuali, consente al pubblico di penetrarne il pensiero: il lavoro di Raz infatti non si arroga il diritto di dire delle verità, ma stimola la mente ed invita il pubblico ad inventare le proprie storie.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con Zambracca – casa del sogno