Morte Araba

Il mondo è qualcosa di estraneo per questa “Mater solitaria” che orgogliosamente sopravvissuta alla tortura analitica del tavolo di dissezione espone i suoi visceri con la noncuranza di un simulacro portato in spalla il giorno della sagra. Spalancata alla vita eppure a essa indifferente, isolata all’interno dello spazio-abisso di un tappeto finto-orientale, subisce il moto che questo le comunica scuotendola dalla sua eterna fissità, fertile. Il sacrificio può contare sulla adesione morale della vittima, simulacro che si espande nell’incuranza dell’allucinata visione.

coreografia maurizio saiù
con maurizio saiù
progetto visivo aldo tilocca

 

Festival 2002Maurizio Saiù