OTTO> (#4 – quarto studio)

Otto è un vuoto: l’unico posto dove stare. Aspettare Guardare. Alzare la testa. Vedere gli aerei, indicarli col dito. Esplodere in mondovisione. Questo non è un soggetto. Non avere nessuna parola, evitare lo sguardo smarrito del mio gatto. Otto è vuoto, ora, una sospensione del mondo, evitare di guardare, conosciamo già tutto, siamo al massimo valore della rappresentazione crudele del mondo che si offre alla rappresentazione indecente di sé. È soltanto un numero: otto; è anche una parola che significa un numero. Non possiamo fare a meno di pensare la fine: il fine. Otto. Scena morta.

di e con Kinkaleri

Festival 2002Kinkaleri