I sette cibi del corpo e dell’anima, Lo spirito del parmigiano, Il pane – della panificazione archetipica e di quella industriale, Ungere il mondo

Una seduta spiritica che cerca di risvegliare lo spirito del sapore, un dialogo tra le spezie marchigiane. In una nuova forma e al servizio di un nuovo scopo: guidare la degustazione di prodotti tipici e biologici facendo appello alle risorse emotive dello spettatore. La forma d’ispirazione è quella del microdramma radiofonico, in cui all’assenza materiale di attori e musicisti supplisce un’amplificazione dello spazio immaginativo, guidato dalle sapienti ambientazioni sonore e una valorizzazione massima della compresenza fisica degli spettatori, che divengono, grazie al gioco drammatico, osservati e osservanti al medesimo tempo.

regia silvio panini
testi silvio panini, paolo pagliani
musiche tiziano popoli
costumi Loredana Averci
scenografie e materiali silvio panini, flavio maino
interpreti loredana averci, paolo pagliani, silvio panini

 

Festival 2002Koinè

I tre studi

I tre studi è un progetti che nasce dalla ricerca di un linguaggio poetico che permette di far nascere il personaggio di Marionetta che occupa la scena, specchio del mondo.
La danza impone l’ideogramma nello spazio in relazione alla musica. Il movimento segue delle piste astratte che propongono una storia nello spazio, storia vissuta da questo personaggio, la marionetta che prende vita e si abbandona al ritmo. La marionetta è un personaggio diretto, un incantatore di serpenti che vive in un mondo schietto.
Il fascino della marionetta risiede nel suo essere pieno di umano desiderio di libertà e nel suo saper coinvolgere con semplice poesia, un danzatore cosciente e misterioso.
L’improvvisazione conserva la spontaneità dello scambio e il dinamismo dell’insieme, permette la sorpresa e la possibilità di esprimersi nella propria singolarità imponendo l’ascolto.

coreografia giovanna velardi
musiche gianni gebbia
interpreti giovanna velardi, gianni gebbia

 

Festival 2002Giovanna Velardi

Quduò

Con Quduò Anotnio Montanile si interroga sul modo di vivere passato, presente e futuro, in un assolo accompagnato da una partitura lirico-melodica dove l’analisi del tempo suggerisce tre metaforiche immagini-chiave: il tempo come fiume (che scorre e scivola via), il tempo come argilla (ovvero una forma nelle nostre mani), il tempo come nudità (ovvero forza, coraggio di scoprirsi).

coreografia Antonio Montanile
con antonio montanile

Festival 2002Antonio Montanile

Nododiamante

Il romanzo di Tristano e Isotta è il racconto di un amore contrastato. Il cavaliere Tristano e la bella Isotta sono fatalmente destinati ad innamorarsi e a jnon potersi amare. Questa storia d’amore quasi banale, dalle sue origini celtiche al Medioevo, attraverso i secoli lascia traccia di sé in ogni forma d’arte, dai lais alle miniature, sino alle liriche romantico-decadenti di Wagner e oltre. Tristano e Isotta considerati come Archetipi, sono la matrice di sogni e desideri che, allora come oggi, incantano e necessitano.
La loro ricerca di affrancamento è uguale alla nostra, tolte le vesti medievali ritroviamo in noi le loro aspirazioni e le loro speranze. Se rinunciassero al loro amore precipiterebbero nell’oblio e a noi non resterebbe nulla del loro precario equilibrio che tanto ci avvince.

coreografia e regia Anna dego, alessandro mor, manuela taiana
elaborazione drammaturgia video e filmati super 8 manuela taiana
disegno luci, scenografia Lucio diana
musiche originali giuliano palmieri
costumi elena gaudio, roberto vacchetta
interpreti anna dego, alessandro mor

 

Festival 2002Compagnia Amaranto

Almost 3

Una storia privata. Una donna e un uomo si incontrano regolarmente in una camera d’albergo per uno strano rituale sessuale. Una storia vera con un epilogo tragico. Dopo diversi anni, un giorno l’uomo non va più all’appuntamento e la donna si suicida. Lo spettacolo non segue la traccia narrativa ma l’evoluzione della relazione tra i personaggi e il loro percorso intimo, giocando con il ruolo voyeristico affidato allo spettatore.

coreografia e regia Màrta Ladjànzki, gyula berger
costumi butterfly
danzatori Màrta Ladjànzki, gyula berger

Festival 2002 – Màrta Ladjànzki

El Suicidio (Apócrifo 1)

Ne  El Suicidio (Apócrifo 1), El periferico de objectos conferma la vocazione politica delo proprio teatro e si confronta con le drammatiche tensioni della sociatà argentina.
Tema dello spettacolo è il suicidio, una materia in sé sconvolgente e insieme di drammatica attualità essendo l’Argentina uno dei Paesi con il più alto tasso di suicidi. Con un linguaggio poetico, surreale e realistico insieme, lo spettacolo rimanda ad un tema costante nella cultura argentina, quello del macabro, dell’ambiguità tra la vita e la morte all’interno del quale si interseca il tema sociale della crisi del Paese sudamericano.
Come in altri lavori del gruppo, oggetti e manichini – rappresentazione dei sentimenti più profondi e perversi dell’uomo – giocano un ruolo dominante nell’azione scenica, con l’effetto di stabilire la distanza sufficiente per confrontarsi con l’argomento e per esprimere significati spesso difficili. Sono installazioni poetiche che rimandano a un distaccamento dal corpo dell’attore, in un “Teatro della manipolazione”, che può essere visto nella sua espressione più intensa, ricco di riferimenti politici, filosofici e esistenziali.

autori daniel veronese, ana alvarado con la collaborazione degli attori
regia daniele veronese, ana alvarado, emilio garcia wehbi
attori guillermo arengo, alejandro ceriani, laura valencia, julieta vallina
con la partecipazione di gianfranco giangiacomi
scenografia e oggetti gianfranco giangiacomi
costumi rosana Barcena
luci alejandro le roux
assistenti alla regia felicitas luna, adrian canale
selezione musicale daniele veronese

 

Festival 2002 – El Periférico de Objetos

Sinesuide – imposizione verticale

Sinesuide – imposizione verticale nasce dalla lettura di Troismi di Marie Darrieussecq. Il romanzo racconta della lenta trasformazione di una donna in scrofa. Attraverso un doloroso processo fisico e psicologico la giovane fluttua da uno stato all’altro con ritmi che non sa decifrare.
Il suo corpo cambia. -…la nuca, i fianchi e la curva delle reni mi davano delle fitte lancinanti. dovevo fermarmi spesso e far rientrare il petto nelle spalle per allentare un pò la presa…- i suoi desideri e i suoi gusti cambiano. -…non potevo più mangiare panini al prosciutto. mi davano la nausea… quello che mi fa male confessare è che, i fiori, io me li mangiavo. li mettevo in un vaso, li contemplavo a lungo. e poi li mangiavo…-
La sua sensibilità cambia. -…sentivo, sopra gli alberi, le penne dei passeri sgualcirsi nel loro sonno precoce… sentivo i loro sogni che mi scivolavano sulla pelle con gli ultimi raggi del sole calante…. vedevo di nuovo male, torbido, come se fossi affetta dalla miopia dei pipistrelli… mi sono ritrovata a quattro zampe. era terribile perchè non riuscivo più a ruotare i fianchi. ero come paralizzare nella parte posteriore, al modo di certi vecchi cani. facevo forza sulle reni ma non c’era niente da fare, non riuscivo a mettermi ritta…-
Attraverso l’interiorizzazione della trasformazione da essere umano a maiale il lavoro coreografico si sviluppa all’interno del corpo, delle fasce muscolari, della postura scheletrica. Un corpo costretto in uno spazio chiuso, ridotto. Una coreografia di postura, di tensione.

di e con paola bianchi
opere ivan fantini
video adius

Festival 2002Paola Bianchi

 

OTTO> (#4 – quarto studio)

Otto è un vuoto: l’unico posto dove stare. Aspettare Guardare. Alzare la testa. Vedere gli aerei, indicarli col dito. Esplodere in mondovisione. Questo non è un soggetto. Non avere nessuna parola, evitare lo sguardo smarrito del mio gatto. Otto è vuoto, ora, una sospensione del mondo, evitare di guardare, conosciamo già tutto, siamo al massimo valore della rappresentazione crudele del mondo che si offre alla rappresentazione indecente di sé. È soltanto un numero: otto; è anche una parola che significa un numero. Non possiamo fare a meno di pensare la fine: il fine. Otto. Scena morta.

di e con Kinkaleri

Festival 2002Kinkaleri