Michele Abbondanza

Michele Abbondanza (Riva del Garda, 22 agosto 1960) è un danzatore e coreografo italiano.
Studia a New York presso la Merce Cunningham School e il Nikolais/Louis Dance Lab, le scuole di Merce Cunningham e Alwin Nikolais. Nel 1982 entra nella compagnia “Teatro e Danza la Fenice” diretta da Carolyn Carlson e partecipa alla seconda creazione della Carlson per il gruppo veneziano: Underwood. Nel 1983 è tra gli interpreti di L’orso e la luna (che poi sarà modificato e prenderà il titolo di Chalk Work), sempre della Carlson e di Anonymit di Jorma Uotinen. Nel 1984 è cofondatore del gruppo Sosta Palmizi e partecipa alla creazione collettiva de il Cortile (1985 – Premio Narni opera prima e Premio UBU). Nello stesso anno si cimenta con una creazione individuale per il Festival Oriente Occidente, un Solo dal titolo Il prete (Puer cum puellula). Nel 1986 è chiamato per il servizio civile, ma riesce ugualmente a collaborare alla seconda creazione collettiva della compagnia, Tufo, pur essendo impossibilitato a prendervi parte come interprete. L’ultimo lavoro con la Sosta Palmizi è la partecipazione come interprete a Dai Colli (1987), coreografia di Giorgio Rossi e scene di Andrea Pazienza, che segna la sua uscita dalla compagnia. Sempre nel 1987 insegna all’Accademia Antoniana di Arte Drammatica di Bologna. Nel 1988 Carolyn Carlson lo chiama a Parigi come suo assistente e lo invita a prendere parte a Dark, la nuova produzione alla quale la coreografa sta lavorando con la compagnia del Théâtre de la Ville. In questa occasione incontra Antonella Bertoni, che diventerà sua compagna nella vita e nell’arte. Il primo lavoro insieme dei due danzatori è Terramara(1991), seguono Pabbaja-abbandono della casa (1994), Spartacus-il dì che più non c’è (1995) e Mozart Hotel (1997). Quest’ultimo spettacolo è stato poi trasformato in una versione “da strada” intitolata Mozart Strasse ed eseguita in cinque luoghi della città di Rovereto nell’ambito del festival Oriente Occidente del ’97. Nel 1992 è co-protagonista, con Alessandra Ferri, del film documentario La luna incantata prodotto da Rai Due, per la regia di Vittorio Nevano e coreografie di Fabrizio Monteverde, che vince il Primo Premio della sezione video al Festival di Cannes 1993. Nell’agosto 1995, insieme ad Antonella Bertoni e agli altri componenti della ex Compagnia Sosta Palmizi partecipa al film di Bernardo Bertolucci Io ballo da sola. Nello stesso anno nasce ufficialmente la compagnia Abbondanza/Bertoni, che nel 1997, insieme alla regista Letizia Quintavalla e al drammaturgo Bruno Stori del Teatro delle Briciole di Parma, produce lo spettacolo di teatro ragazzi Romanzo d’infanzia (vincitore premio ETI-Stregagatto 1997/98), e nel 1999 lo spettacolo Fiaba buia. Nel 2000 i due coreografi creano Figli d’Adamo, per la compagnia Aterballetto di Reggio Emilia.
Nel 2002 la Compagnia Abbondanza/Bertoni produce lo spettacolo Alcesti, prima tappa della trilogia “Ho male all’altro”, un percorso nel tragico ispirato al tema del sacrificio per amore che prosegue nel 2004 con Medea e nel 2005 con Polis. Quest’ultima produzione ha debuttato nell’ambito del Festival Oriente Occidente di Rovereto. Nel 2006 Abbondanza è autore, insieme ad Antonella Bertoni, dell’assolo interpretato da quest’ultima intitolato Try. La creazione 2007 della compagnia è Capricci, che ha debuttato il 19 ottobre a Modenanell’ambito del Festival Vie, mentre la produzione del 2008 è Un giorno felice (debutto nel dicembre a Napoli).
Michele Abbondanza dal 1997 è docente di teatrodanza alla Scuola di Teatro “Giorgio Strehler” del Piccolo Teatro di Milano diretto da Luca Ronconi. Nel 2004 ha curato i movimenti scenici dell’Edipo re di Sofocle, regia di Roberto Guicciardini, per il XL ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Terramara

Graeme Miller

Graeme Miller è un artista, regista teatrale e compositore. Emergendo dal coraggioso e influente lavoro teatrale di Impact Theatre negli anni ’80, un gruppo che ha co-fondato, il suo lavoro ora abbraccia una vasta gamma di media. Con l’idea di essere “un compositore di molte cose che possono includere la musica”, ha realizzato teatro, danza, installazioni e interventi. Spesso riflettendo il senso del paesaggio e del luogo, rende regolarmente commissionate opere site-specific.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con A girl skipping

Gustavo Frigerio

Gustavo Frigerio è regista e attore di teatro e d’opera. Ha studiato danza (tecnica Cunnigham e contact improvisation con Steve Paxton e Lisa Nelson), teatro (Grotowski, Richard Schechner, Peter Brook), voce (Tecnica Linklater, Zigmunt Molik) e coscienza del corpo (tai-chi-chuan, yoga e Ideokinesis). I sui lavori, spettacoli nei quali si fondono diverse discipline in una sorta di partitura compositiva, sono stati presenti nei festival e nei teatri di tutta Europa. Ha insegnato alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, in molte altre istituzioni in Europa, ad Amsterdam, Anversa, Rotterdam, Ljubljana. È docente alla Ecole du Théâtre des Teintureries di Losanna.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Io che non ho mani che mi accarezzino il viso e del 1996 con Alle mie vittime

Teatro La Ribalta

La Ribalta è un gruppo di teatro per ragazzi i cui componenti provengono da diverse esperienze artistiche. La loro ricerca teatrale è fondata sul gusto per l’immagine, il movimento coreografico, il piacere della musica e il lavoro dell’attore.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Scadenze e del 1998 con Personnages

Turkish Theatre

Il Turkish Drama di Skopje è l’unica formazione professionale in lingua turca fuori della Turchia.
Il teatro fu dapprima intitolato Minority’s National Theatre e aveva 2 gruppi di recitazione. Il gruppo turco era formato da 15 attori maschili e 2 femminili, e il gruppo albanese aveva 15 attori maschili e 4 femminili. Entrambi i gruppi hanno avuto le loro prime rappresentazioni nel luglio 1950.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con A cardboard box

Roberto Castello

Nei primi anni ‘80 danza a Venezia nel “Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson”, dove realizza le sue prime coreografie.
Nel 1984, è tra i fondatori di Sosta Palmizi.
Nel 1993 fonda ALDES.
Riceve svariati premi, tra cui il Premio UBU nel 1986 e nel 2003 (“Il Cortile” / “Il migliore dei mondi possibili”).
Dal 1996 è curatore di varie manifestazioni e rassegne e, dal 2005 al 2015, è docente di coreografia digitale presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
A partire dal 2008, con ALDES, cura il progetto “SPAM! rete per le arti contemporanee” nella provincia di Lucca, ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri.
Durante la sua carriera, collabora, tra gli altri, con Peter Greenaway, Eugène Durif, Rai3 / Fabio Fazio e Roberto Saviano, Studio Azzurro.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Enciclopedia e del 1995 con Siamo qui solo per i soldi

Gerhard Bohner

Gerhard Bohner è nato a Karlsruhe nel 1936, dove ha frequentato la scuola di danza tra il 1954 e il 1958, prima di continuare gli studi presso lo studio berlinese di Mary Wigman.
Dopo i primi impegni professionali a Mannheim e Francoforte sul Meno tra il 1958 e il 1961, Tatjana Gsovsky lo ha invitato a far parte della Deutsche Oper Berlin come membro del gruppo nel 1961 e lo ha promosso a solista nel 1964. Con la compagnia di Gsovsky, il Berlin Ballet – descrivibile come teatro drammatico-avantgardistico di danza – è stato introdotto a una varietà di diverse forme di espressione e ha partecipato a molte esibizioni nazionali e internazionali. Nel 1964, Bohner iniziò a lavorare in modo indipendente come coreografo e vinse il secondo premio (direttamente dopo Pina Bausch) al Concorso coreografico della Summer Dance Academy di Colonia nel 1969. Forse la sua coreografia di gruppo più importante, The Tortures of Beatrice Cenci, fu presentata in anteprima 1971. La produzione è andata in tournée, rendendolo un coreografo internazionale di primo piano.
Nel 1972, e ancora nel 1992, ha ricevuto il German Critics Association Award. Tra il 1972 e il 1975 è stato direttore artistico del Tanztheater di Darmstadt. È stato anche direttore artistico del Tanztheater di Brema tra il 1978 e il 1981, insieme a Reinhild Hoffmann, dopo di che ha vissuto come coreografo indipendente a Berlino, dove ha collaborato in molte occasioni con l’Accademia delle arti. Queste joint venture hanno dato vita a una serie di eccezionali pezzi solisti che hanno girato in lungo e in largo fino a poco prima della sua morte.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con S.O.S.

Los rinos

Los Rinos era un gruppo di arte totale nato in Catalogna attivo tra il 1985 e il 1992 formato da Marcel.lí Antúnez Roca, co-fondatore di La Fura dels Baus, Sergio Caballero e il pittore Pau Nubiola. I suoi primi obiettivi ruotavano attorno ai graffiti. In seguito la sua attività si estende ad altri formati, dall’azione pittorica alla performance video, concerti, installazioni a parete e, infine, nel 1991, il cabaret. Il suo lavoro è considerato tra post-umorismo e provocazione nell’arte contemporanea. Dipinsero in spazi pubblici, facciate decorate con simulazioni meccaniche di una digestione, dipinti murali osceni di fronte alle scuole britanniche. È, dice il critico culturale Jordi Costa, una delle formazioni più bizzarre e aggressive delle avanguardie catalane.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Conferencia en rinolacxia

Bak truppen

Bak truppen fu un collettivo di artisti fondato a Bergen nel 1986 e ufficialmente sciolto il 1 marzo 2011. Le attività di Bak truppen consistevano in spettacoli teatrali e di danza, creazioni artistiche, teatro invisibile, video e sound art, radio, site specific e azioni politicamente motivate.
Il gruppo attraverso la ricerca artistica è andato oltre l’estetica e nello spazio sociale. Ha messo in discussione i rituali del teatro, introducendo la “stanza d’ambiente” con un approccio ironico e scherzoso al postmodernismo. Le loro opere sono diventate un quadro per la comunicazione con il pubblico e il punto di partenza per una visione decostruttivista del mondo attraverso l’arte. Attraverso le performance, sono state poste domande su concetti come “professionalità” e “dilettantismo”. Una delle molte intenzioni era che tutti coloro che partecipavano alle esibizioni dovevano mescolare le loro abilità e talenti in una struttura lavorativa non gerarchica in un processo collettivo.
L’esagerazione e la confusione sono concetti che caratterizzano molte delle opere di Bak truppen. Il gruppo si trovava costantemente in una zona grigia tra il ben noto e l’ignoto e operava con una doppia comprensione della situazione in cui giocavano con la differenza tra gioco / serietà, immaginazione / realtà, centro / periferia e diversa comprensione di identità.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1991 con Senza titolo