Scadenze

Scadenze è ispirato a Vite a scadenza di Elias Canetti, i cui personaggi vivono in una atmosfera di felicità artificiale che proviene loro dalla certezza del futuro. Svegliarsi al mattino e sentirsi chiamare Ventisette anziché Andrea o Maria può essere un bel gioco ma, se si è consapevoli che il numero degli anni corrisponde alla propria vita, che sensazione si prova realmente? Da una parte dunque la sicurezza, dall’altra il rischio; la calma e l’agitazione; la tranquillità e la frenesia. Quale mondo scegliere? In un futuro remoto vivono persone che conoscono la durata della loro esistenza ed i cui nomi sono cifre che corrispondono al tempo di vita loro assegnato. Ventisette e Settantadue, di professione agrimensori, si apprestano ad iniziare un’altra giornata di lavoro nei campi. Una giornata diversa, perché precede l’ultimo compleanno di Ventisette. Ma anziché provare invidia e risentimento per Settantadue, al quale è stata destinata una vita assai più lunga, Ventisette trova nel rapporto di solidarietà con l’amico l’energia per reagire. Insieme scopriranno che sono esistiti un mondo ed un tempo dominati dal caso e dall’incertezza e ne verranno così intensamente attratti da vedere esaudito il loro desiderio di essere partecipi di quella dimensione così diversa.
Scadenze si muove in equilibrio perenne tra parola, suono e movimento, in una storia troppo drammatica per essere recitata compiutamente attraverso un testo e troppo mentale per essere trasformata in pure immagini.

testo di remo rostagno e antonio viganò
ispirato a vite a scadenza di elias canetti
con antonio viganò e michele fiocchi
consulenze di beppe rosso e caterina sagna
collaborazione artistica di aldo castelli
scenografia e regia a cura di la ribalta

Festival 1991Teatro La Ribalta