“Quando le case hanno finestre e tutte e case ne hanno, chiunque può affacciarsi e guardare fuori” (Gertrude Stein)
Mark Tompkins al contrario è entrato in questa “casa mentale” di IDA e ne visita tutti gli ambienti. Egli vi si introduce come un ladro curioso e burlone carpendo dalle memorie di una donna immagini e parole, componendo con esse uno spettacolo pieno di humour e di poesia.
Les porteuses de mauvaises nouvelles
A volte chi porta una notizia sente una forte carica emotiva spesso più intensa della persona a cui è destinata.
Les porteuses de mauvaises nouvelles può essere considerato uno studio sulle implicazioni fisiche e teatrali di questa condizione particolare che sviluppa fino all’estremo il confronto tra l’attore e stati di imminenza, di ineluttabilità, di alterazione fisica ed il rapporto con elementi concreti come peso, caduta, durata.
regia wim vandekeybus
con charo calvo, nicholas julian crow, marian del valle, muriel herault, lieve meeussen, dominique tack, eduardo torroja, wim vandekeybus
musiche thierry de mey
ideazione scenografica wim vandekeybus
direttore di scena octavio iturbe
costumi mina maati – ultima vez
Perduti una notte
Uno spettacolo che è punto di partenza verso nuove direzioni di ricerca confermando il personalissimo stile, delicatamente narrativo.
coreografia ed esecuzione roberto castello, raffaella giordano, giorgio rossi
musiche daniele bertotto
scene francesco calcagnini
costumi maria de jong
luci ilda rosati
organizzazione diego dettori
Gododdin
La cava di sabbia di Polverigi ospita questa creazione basata sul più antico poema in lingua gallese che narra il destino inevitabile di 300 guerrieri celtici della Scozia e del Galles, che combatterono contro gli Angli invasori nei pressi di Catterick intorno al 600 d.c.
I versi del poema risuonano nell’antica lingua celtica e si confondono con il canto, con la musica, con le azioni in un affresco corale, che stilizza le parti di cui è composto il poema: Processione, Prologo, Azioni Eroiche, Frenesia, Armamento, Viaggio, Battaglia, Lamento ed Epilogo, rendendolo essenziale, potente, emozionante, epico.
con alistair adams, margaret ames, tony cudlip, graham cunnington, alun alidyr, angur farquhar, gus ferguson, john e.r. hardy, paul jamrozy, lis hughes jones, mike pearson, marc reese, nicolas ros, sera williams
designer cliff mclucas
direttore tecnico dave hutton
assistente tecnico nick etherington
costumi richard aylwin
direttore di scena Brith Gof giles parbury
direttore di scena test department gary wignall
sarta jocephine pickett-baker
tecnico di palcoscenico stephen verncombe
tecnico del suono kate tierney, tim foster
missaggio matt aerts
direttore del progetto mike pearson
coordinatori janek alexander, maggie russel, cameron eccles
vagone della guerra realizzato da mauro ceccarelli
Durante la costruzione della Muraglia Cinese
Durante la costruzione della Muraglia Cinese è concepito come una composizione musicale per un’orchestra di strumenti dissonanti e dissimili, come le diverse lingue utilizzate che sono il tedesco, l’italiano, lo spagnolo, il portoghese e il francese, quante sono le nazionalità dei dieci attori che prendono parte allo spettacolo.
I racconti di Kafka da cui è tratto il testo si intrecciano come temi e movimenti di questa composizione.
La materia dello spettacolo è il rapporto tra l’individuo e la massa degli altri, il popolo, la specie dei suoi simili, la società dei viventi, uomini o animali è lo stesso.
Si racconta la storia di una città, luogo di incontro di tutta la specie, fondata per una grande impresa comune: costruire la Muraglia per difendersi da nemici che nessuno ha mai visto e vedrà mai, gettare le basi per la Torre di Babele; le lingue si confodnono, non si inizia mai il lavoro, si pensa solo ad abbellire le abitazioni, nascono le invidie, le lotte, passano le generazioni, la torre celeste non si costruisce mai, si aspetta soltanto il giorno promesso in cui un pugno gigantesco distruggerà la città con cinque colpi consecutivi.
Nella città si commettono omicidi senza ragione, poi tutti si uniscono nella musica oppure in silenzio ascoltano il fischio impercettibile della cantante Josephine.
E’ difficile riconoscere la somiglianza con i propri simili, grande è la distanza, legami di sangue e carne, sorelle fidanzate e mogli, figli padri amici e mariti, non riescono a compiersi, si perdono, comunicano da lontano.
Solo nell’insieme della massa si ritrova l’unità, nei canti marziali, o nell’inseguimento di qualcuno rimasto isolato. Mentre si attende anche un solo cenno dall’alto, si demolisce, si costruisce, tutti vanno, fanno, contenti, ed in cuor loro, nel vuoto aspettano la fine. Via allora, via, trasportati lontano, nel deserto di freddo, nella solitudine, nella partenza senza ritorno.
RASSEGNA STAMPA – Repubblica.it “Teatro al Sapore d’Europa”
da frank kafka
regia giorgio barberio corsetti
con anna paola bacalov, philippe barbut, duarte barillaro ruas, vincente enguidanos, benedetto fanna, doris hintsteiner, katharina lepuschitz, giovanna nazzaro, tiago porteiro, richard sammel
adattamento dei testi giorgio barberio corsetti
assistenti alla regia ulrike lindner, stella my
drammaturgia kurt palm
musiche originali harry de wit
scenografia giorgio barberio corsetti, gianfranco lucchino, mariano lucci
COSTUMI MARIANNA SA NOGUEIRA
fonica peter gerretsen, marcello aliotta
luci alberto chinigò
allestimento luci visionica
filmati italo pesce delfino
scenotecnica Filippo spagocci
direttore di scena e assistente all’organizzazione guus van der kraan
direzione organizzativa marilisa amante
amministrazione laura brizzolara
Caffè Teatro
Nella raccolta ed accogliente cornice del Teatro dei gerani una vera a propria comic-session esplosiva ed esuberante, con alcuni tra i più originali comici italiani, vincitori dell concorso Zanzara d’oro riuniti insieme per la prima volta, adocchiati da Vito, dolce e pungente “cattiva coscienza” dell’immaginario comico.
Festival 1988 – Punto & Virgola_Coltelleria Einstein_ Ennio Marchetto_Anatoli Balash_Vito e i Gemelli Ruggeri
Four singers & Bass
Quattro amici in scena fanno la parodia a quattro cantanti jazz, o viceversa.
Un coraggioso volontario le accompagna con il contrabbasso. Insomma uno “One-woman show” moltiplicato per quattro, uno spettacolo di voci jazz sofisticato e nello stesso tempo irresistibilmente comico. Musica e teatro si alternano in continuazione in uno spettacolo di intrattenimento raffinato e popolare allo stesso tempo.
con clara buntin, eva enderlin, vonne fereadts, marco raoult, erika stucky
Scirocco
Paesaggi mediterranei e irruenza giovanile si incontrano in felice unione. Numeri collettivi di impatto spettacolare si alternano a dolci storie di amicizia, di gelosia, di invidia, d’amore.
coreografia adriana borriello
con adriana borriello, jordi casanovas, roser montillo, clelia moretti, pep ramis
scene riera I Aragò
musiche gabriel brncic
costumi eve kohler
calzature gianni barbato
luci andrea ricci
audio roberto rossini
Macchin’azione
Musicisti, attori, artisti visivi impegnati in uno stesso progetto. Una performance al Teatro dei Pini, all’ingresso della Vialla Comunale di Polverigi, in cui una macchina di otto metri, alta quattro, di nome Anna diventa la protagonista indiscussa con il suo carico di musica dal vivo, di poesia ed azioni spettacolari.
regia giacomo verde, gabrio zappelli
con augusto forti, frank nemola, mario pardi, rossella parrucci, giacomo verde, gabrio zappelli
musiche frank nemola
testi Mario pardi, giacomo verde, gabrio zappelli
Storie da Croda
Storie da Croda è un film che rappresenta una visione tutta italiana e massicciamente ironica della rivoluzione russa ambientata nella improbabile cittadina dell’Est europeo di nome Croda.
I Gemelli Ruggeri, Vito e il regista del film Gino Cammarota hanno presentato la versione integrale di questo film presentata a puntate nella trasmissione Araba Fenice di Italia 1.
Ben distanti dalla comicità della barzelletta, Vito e i Gemelli Ruggeri hanno reinventato la storia e, perchè no, l’hanno resa più umana.