Il testo, una gran bagarre dedicata al Mediterraneo, viene proposto, con l’autore in veste di Narratore, in una curiosa versione miniaturizzata (grazie alle figure sceniche di Antonio Panzuto) riservato ad un numero ristretto di spettatori.
Monje del caos
Uno spettacolo-limite tra sacro e profano, una inquietante performance intrisa di eros e morte, di uno dei più geniali artisti contemporanei.
A lua cio naçao
Uno spettacolo sinistramente comico, ambientato in una bara, ispirato ai racconti di E.A. Poe.
Clair de luz
Dopo L’Ascensore, al compagnia diretta da Pete Brooks, torna con un nuovo spettacolo ambientato in un cinema ricostruito nel cinema del paese, in un gioco di sovrapposizioni e rimandi tra la realtà e la fantasia, il cinema e il teatro, l’apparenza e la vita.
Le avventure di Casanova
In un lungo e stretto corridoio appaiono e scompaiono, come in un caleidoscopio, componendo immagini di rara bellezza, i sogni e gli amori di Casanova.
regia di Ivan popovsky
Socorro! Gloria! Piezas Distinguidas
Coreografa versatile e inconsueta, è un personaggio singolare anche per il suo aspetto: dolce e disarmante come Buster Keaton, dura e spigolosa come Vanessa Redgrave. Il suo teatro-danza è una miscela di seduzione, sorpresa, ironia con un pizzico di allegra provocazione.
Pourquoi pas?
Tre attori di diverse nazionalità che sanno cogliere gli aspetti più tragicomici della quotidianità per metterli in scena con straordinaria leggerezza.
Nuvoletta
Dedicata al mondo dei comics, in particolare a Braccio di Ferro. Il linguaggio dei fumetti si intreccia alla musica, in un gioco di esplosioni sonore.
Masoch
I trionfi del teatro come potenza passiva, colpa e sconfitta
L’incontro con Leopold Von Sacher – Masoch era inevitabile per la Socìetas Raffaello Sanzio, se è vero che da Santa Sofia (1985) in poi lo schema fantasmatico e mitico dell’attore è stato quello della “colpa” di abitare il palcoscenico; colpa che viene ogni volta rivelata, così come la ripetizione infinita è propria del masochista. È grazie al punto di vista del masochismo che si può scandagliare il senso del palco, là dove il rifiuto, la sconfitta e l’umiliazione vengono messe in luce come potenza del teatro. Ed è sotto il segno della frusta vibrata dalla donna, che Masoch intende punire la propria somiglianza con il padre. La colpa è la particolare forma del suo trionfo. È con una madre “orale” che si può maternizzare l’oralità verbale dell’attore, e restituirgli un’autonomia rispetto al padre che, nella fattispecie, è l’autore.
masoch di romeo castellucci
regia di romeo castellucci
con franco santarelli, anita guardigli, stefano cortesi, febo del zozzo
ritmo drammatico chiara guidi
melodia claudia castellucci
tecnico alessandro zanchini
cura gilda biasini, cosetta nicolini
produzione socìetas raffaello sanzio, zuercher theater spektakel (zurigo), bergen internasjonale teater (Norvegia)
Teresa Martin
La suicida della giustizia.
La scuola, chiamata “Scuola teatrica della discesa”, fu inaugurata dalla S.R.S. nel 1988 come luogo dove riposare e studiare (appoggiarsi a qualcosa). Venne fuori in modo sobrio e modesto, incapace di istruire allievi, incapace di trasmettere una tecnica, incapace di tutto tranne che di riposo in comune. Non vi è alcuna selezione, ma succede che si rimane in pochi. La “Scuola teatrice della discesa” non mostrerà dunque un saggio e neppure una rappresentazione che non sia la scuola stessa. Per una volta, qui, traslocherà dal suo luogo, e lo farà dando vita a un altro nome: Teresa Martin, la suicida della giustizia, un dramma scolastico.