Alle mie vittime

Attore, danzatore, regista sensibile ed eclettico, Frigerio torna a Polverigi con una nuova produzione ispirata al testo di Lautreamont “I canti di Maldoror”. Un caso clinico, un criminale, un serial killer, un maniaco, un pedofilo, un cannibale, un esaltato, un salvatore del mondo, un giustiziere, ma soprattuto Maldoror è un’abile provocazione alla morale di chi si ritiene nel giusto, separando i degenerati dai sani. In un’epoca di permissività e divieti, false trasgressioni e mal celati conformismi, il caso Maldoror è un grido inaccettabile contro l’addomesticamento forzoso degli impulsi, per il trionfo degli istinti. Come ogni gesto estremo il grido di Maldoror necessita un recinto di protezione: la letterarietà del testo di Lautreamont, i canoni del romanzo gotico, la passione della musica di Gorecki, i riferimenti all’horror dei paesaggi sonori di Modugno. Materiali volti a creare un’assoluta atmosfera “patetica” che possa salvarci dall’abisso aperto dalla presenza del male, così vicino al bene e all’amore, Vita amorosa e desiderio di morte, istinto omicida e tenerezza si intrecciano, lasciandoci inebetiti di fronte alla domanda: “Cosa sono dunque il bene e il male?”

musica henryk nikolaj gorecki
paesaggi sonori Paolo modugno
collaborazione antonio baudrocco, franco senica
foto ippolita paolucci
produzione compagnia solari-vanzi

Festival 1996Gustavo Frigerio

Les pas perdus… de l’amour piétinant

Monica Casadei presenta in prima nazionale la sua creazione, un viaggio nel mondo dell’onirico, dell’infanzia, delle cose dimenticate, abbandonate o mai conosciuto, un tentativo di risalire le orme dei passi perduti e di ritrovare la propria autenticità. Si tratta di un percorso tra teatro e danza che non tralascia aspetti di comicità e porta ad una esperienza di forte impatto emotivo, tra il grottesco e l’ironico, cercando di raggiungere, attraverso la parola e il gesto, un mondo ideale dove è possibile esprimere sentimenti forti liberandosi da tutte le sovrastrutture che irrigidiscono il nostro io.

con marta bentkoski, bruno labrasca, patrick matoian, clotilde tiradritti
colonna sonora didier leroy
creazione luci walter pace
ideazione e realizzazione video monica casadei, andré borseau
produzione a.i.d.a. / artemis

Festival 1996Monica Casadei

Spettacolo a più quadri

Antonio Rezza è uno dei volti della comicità italiana, un personaggio dall’espressione travolgente e strampalata. Guizzante, energico, scattante, nevrotico, irritabile parla un dialetto ciociaro-umbro-marchigiano-centro-nord tutto inventato, ed è una vera miniera di trovate.
Il suo è un umorismo nero, pieno di cattiveria ed il pubblico subito lo ama e facilmente si fa coinvolgere dalle sue storie “brutte” che riflettono un mondo spietato e capovolto.
Nel teatro di Antonio Rezza si ride dell’indifferenza, dell’ipocrisia, dell’assenza di pensiero e di valori morali, insomma del mondo di oggi.

Festival 1996Antonio Rezza

Trittico per un altare

Matteo Belli definito “il nipotino moderno di Dario Fo” presenta a Polverigi un trittico molto particolare: tre monologhi sul tema del sacrificio che raccontano, nell’ordine, il sacrificio di una bestia, di una cosa, di una persona, portando in scena l’ariete che fu immolato al posto di Isacco, una improbabile supposta in saio bianco che parla del suo inevitabile destino, ed altre situazioni, tutte caratterizzate da un complesso impasto linguistico.
Matteo Belli è un prodigio antropomorfo che riesce a rendere tutte le possibili mutazioni umane con effetti di irresistibile comicità.

musiche originali composte da paolo vivaldi e susanna suriano
eseguite dalla corale ferretti
diretta dal maestro cesare greco
luci mauro marasà
costumi ileana belli
sa sedia in scena è stata realizzata da adriano miliani
consulenza artistica gabriele marchesini

Festival 1996Matteo Belli

Matteo Belli

Matteo Belli è un attore teatrale e regista teatrale italiano.
Ad oggi, è uno dei più importanti esperti italiani sulla ricerca vocale operanti in Italia. È molto conosciuto in tutti il mondo, specialmente: Italia, Argentina e Stati Uniti.
Nato a Bologna nel 1964, si laurea in Lettere Moderne, presso l’Università di Bologna nel 2008 e decide di coltivare la passione per le arti visive e teatrali seguendo un corso per regia cine-televisiva organizzato dal comune di Modena con la direzione artistica di Nanni Moretti.
Il suo primo lavoro come regista risale al 1986, anno nel quale realizza il lungometraggio in Super 8 “Sceneggiatura per un sogno”, ed in seguito, nel 1989, inizia a lavorare in teatro come mimo-fantasista ed attore.
Ha improntato la sua carriera sulla ricerca vocale nei suoi personaggi, con una produzione teatrale spesso da autore ed interprete solista, rivedendo in chiave ironica l’Inferno di Dante, alcuni monologhi medioevali e anche un omaggio a Walter Chiari intitolato ” Le Guerre di Walter”, e nel corso della sua carriera ha collaborato, tra gli altri, con Carlo Lucarelli nello spettacolo teatrale “Marzabotto”.
Ha tenuto un corso di tecnica vocale nell’attore presso l’Università di Bologna nel Corso di Alta Formazione in Vocologia Artistica. Il 2 Agosto 2017 lavora come regista per Cantiere 2 Agosto (85 Storie per 85 Palcoscenici) dando così voce alle vittime della strage della stazione di bologna del 2 Agosto 1980.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1996 con Trittico per un altare

Rogue/go-go

Rogue/go-go è il nuovo nome del progetto di James Hampton e Ashley Roland, fondatori e direttori artistici del gruppo I.S.O. Dance, di cui hanno fatto  parte anche Dan Weltner e Megan Brazil.
Rogue/go-go è una lente che mette a fuoco un diverso ordine di immagini attraverso il potere comunicativo del corpo e della manipolazione immaginativa del palcoscenico.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1996 con Almamegretta meets Rogue/go-go

Almamegretta

Almamegretta è un gruppo musicale napoletano formatosi nel 1988.
La loro musica è una miscela di trip hop, reggae, dub, rap e canzoni napoletane.  Anche i testi ricoprono un ruolo fondamentale nel lavoro del gruppo per gli efficaci messaggi di impegno sociale e antirazzismo militante cantati utilizzando l’espressiva lingua napoletana.
Sono tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe Tenco, ed il gruppo più premiato in assoluto.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1996 con Almamegretta meets Rogue/go-go

Antonio Rezza

Antonio Rezza è un attore, regista e scrittore italiano.
Nato a Novara il 5 marzo 1965, trasferitosi con la famiglia a Nettuno, vive e lavora ad Anzio. Frequenta, per poco tempo, la Scuola Teatrale diretta da Leonardo Bragaglia.
Nel 1985 va in scena a Nettuno con lo spettacolo Lucida Follia della Compagnia dei Trimurti (trio formato da Antonio Rezza, Mauro Fratini e Eugenio Bragaglia). Lo spettacolo è ideato, interpretato e diretto assieme a Mauro Fratini. Nel 1986, sempre assieme a Mauro Fratini e con la regia di Enrico Antognelli, porta in scena lo spettacolo Ero un fiore stamattina.
Nel 1987 incontra l’artista e scultrice Flavia Mastrella, con cui instaura un lungo sodalizio artistico e sentimentale: il loro duo prenderà il nome Rezzamastrella. Le loro prime opere teatrali (Nuove paraboleBarba e cravattaI vichinghi elettronici) ricevono una buona accoglienza della critica. In questi spettacoli Antonio recita interagendo con l’allestimento creato da Flavia (stoffe colorate con tagli in cui Antonio inserisce il proprio volto dando vita a una serie di personaggi che fanno leva sulla sua mimica facciale e sulla modulazione della voce).
Sempre nei primi anni novanta i due artisti producono una lunga serie di cortometraggi e ricevono numerosi premi nelle rassegne di cinema indipendente: primo premio al Fano International Film Festival per il cortometraggio Suppietij, due Gabbiano d’oro al Bellaria Anteprima in due diverse edizioni per i cortometraggi Il vecchio dentro e Confusus, Primo premio Bolzano opere nuove per La Divina Provvidenza e il Primo premio a Torino Cinema Giovani per Il piantone.
Nel 1990 Rezza e Mastrella realizzano una mostra fotografica dal titolo I Visi…goti, esposta nella galleria Il Fotogramma di Giovanni Semerano. La mostra consiste in simulazioni ironiche di concetti, oggetti e personaggi che scorrono sul volto di Rezza. A questa idea collaborano anche Massimo Camilli e il fotografo Angelo Fratini. Il Fotogramma ospiterà anche in futuro tutte le iniziative del duo. Nel 1991 realizzano il cortometraggio Suppietij, mentre Barba e cravatta viene rappresentato in lingua francese al Festival di Avignone.
Nel 1992 Antonio Rezza realizza i cortometraggi Il vecchio dentro e La divina provvidenza, mentre con Flavia Mastrella porta in scena lo spettacolo Seppellitemi ai fornetti. Nel 1994 Rezza e Mastrella interpretano i cortometraggi De Civitate Rei (primo premio per la fotografia a Castrocaro) e Il piantone (Primo premio al Torino Cinema Giovani). Nello stesso periodo i due producono ed interpretano il corto Schizzopatia e una serie di micrometraggi trasmessi da Rai Tre e Rai Due all’interno di programmi come BlobFuori OrarioTunnel e Pippo Chennedy Show. Nel 1995 viene realizzato lo spettacolo Pitecus.
Il 1996 è l’anno del primo lungometraggio: si tratta di Escoriandoli, presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film è stato montato da Jacopo Quadri e vede la partecipazione delle giovani attrici Claudia Gerini, Isabella Ferrari, Valentina Cervi e Valeria Golino. Nello stesso anno inizia la collaborazione con il Teatro Stabile delle Marche. Nel 1997 Escoriandoli viene presentato a Mosca nell’ambito di un festival dedicato al cinema italiano. Rezza e Mastrella cominciano intanto a collaborare con Tele+.
Nel 1998 Rezza pubblica il romanzo Non cogito ergo digito (Bompiani), con la collaborazione di Elisabetta Sgarbi. Inoltre Bellaria e Tele+ dedicano ai due autori una retrospettiva comprendente Escoriandoli ed alcuni corti. Sempre nel 1998 Io debutta al Teatro Parioli di Roma, per essere poi messo in scena successivamente al C.R.T. di Milano, al Teatro Puccini di Firenze e ad Ostia antica. A Parigi l’Istituto italiano di cultura dedica al duo Rezza-Mastrella una retrospettiva sulle opere teatrali e cinematografiche. Nell’autunno 1999 esce il secondo romanzo di Rezza Ti squamo (Bompiani). Il Festival Torino Cinema Giovani dedica ai due autori la retrospettiva Farro nella notte. Sempre nel 1999 curano per Rai Tre la regia della trasmissione Troppolitani, con la collaborazione di Annamaria Catricalà, Stefano Coletta, Jacopo Quadri e Letizia Caudullo: si tratta di sei puntate contenenti interviste condotte dallo stesso Rezza. Per Radio 3 realizzano la trasmissione Dai piedi all’ego.
Nel 2000 realizzano, sempre per Rai Tre, altre nove puntate di Troppolitani, con il montaggio di Lorenzo Michelazzi. Nell’estate di quell’anno girano il film Delitto sul Po, montato da Eugenio Smith. In autunno Enrico Ghezzi dedica ai due autori una notte intera nella sua trasmissione Fuori Orario (lo farà anche nell’ottobre 2002). Nel 2001 Delitto sul Po viene presentato al Torino Film Festival e al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Intanto iniziano le riprese di Samp, film “on the road”. Sempre nel 2001 Rezza recita nel film di Renato De Maria Paz!, in cui interpreta Sprite.
L’anno seguente, all’interno della Certosa di San Lorenzo a Padula, Rezza e Mastrella partecipano all’esposizione Le opere e i giorni curata da Achille Bonito Oliva con Io. Nel giugno 2003 il Festival del Cinema di Pesaro, sotto la direzione di Giovanni Spagnoletti, dedica una retrospettiva al cinema di RezzaMastrella. Nello stesso anno lo spettacolo Prima che sia tutto bianco, Fotofinish in bianco e nero viene presentato da Franco Quadri alla Milanesiana. Alla fine dello stesso anno lo spettacolo debutta a Roma. Nel teatro Alfellini Spazio Zero, Rezza e Mastrella, in occasione del 17º anniversario di sodalizio artistico, propongono le foto di tutti i loro lavori e proiettano tutti i loro film e cortometraggi. Sempre nel 2003 inizia la collaborazione del duo con Teatro 91. Nel 2004 Rezza, insieme a Armando Novara e The Fringe partecipa a Fusion performances Jazz, spettacolo presentato a Roma in occasione della rassegna jazz Esperanto, e Milano presso la Milanesiana.
Nel febbraio 2005 Rezza pubblica il suo terzo romanzo Son(n)o per Bompiani. È nuovamente sul set cinematografico: interpreta se stesso nel film Musikanten, diretto da Franco Battiato. Nel 2006 è la volta del ritorno a teatro con Bahamuth (prodotto dal CRT Artificio), presentato all’Ortigia Festival. Sempre nel 2006 la Galleria d’arte moderna di Bologna dedica a Rezza e Mastrella una personale dal titolo Anamorfosi, brame allo specchio. I due realizzano nel frattempo il terzo corto, chiamato Fotofinish 2 – sdocumento a vita bianca, tratto dal precedente spettacolo teatrale.
Nel 2007 viene pubblicato il quarto libro di Rezza dal titolo Credo in un solo oblio, sempre per Bompiani. Rezza e Mastrella vincono inoltre il Premio Francesca Alinovi, dedicato alla convergenza delle arti. Nel 2008 viene presentato Ipotesi di film su Cristo morto. Viene poi realizzato il documentario Il passato è il mio bastone, in gara alla Mostra del Cinema di Venezia. Edita dalla Kiwido esce la prima raccolta del cinema in bianco e nero, dal titolo Ottimismo Democratico, in DVD in edizione italiana ed inglese. Inoltre Rezza si aggiudica il Premio Feronia con il romanzo Credo in un solo oblio. Nel 2009 inizia la collaborazione con la Fondazione Teatro Piemonte Europa. Debutta al Teatro Astra di Torino lo spettacolo 7-14-21-28, allestito poi anche all’Out Off di Milano e al teatro Vascello di Roma. Viene pubblicato il cofanetto contenente un libro di fotografie e un DVD con alcuni corti chiamato Ottimismo democratico (Kiwido).
Nel gennaio 2010 Rezza e Mastrella presentano a Madrid e Palencia, in lingua spagnola, lo spettacolo Pitecus, eseguito poi anche in Italia, e precisamente al Teatro Smeraldo di Milano, all’Auditorium della Conciliazione di Roma e al Teatro Petruzzelli di Bari, con alcune performance insieme agli Afterhours. Sempre nel 2010 viene realizzato presso la Villa Pignatelli di Napoli Performance a domicilio in un domicilio che non ci appartiene e per il Garofano Verde lo spettacolo Doppia identità elevata al superficiale. Per Radio 3viene realizzata la trasmissione Gli anni scorsoi. In dicembre, negli spazi del Teatro Vascello di Roma, Rezza e Mastrella rappresentano per un mese l’intera antologia completa di tutto il loro teatro.
Nel giugno 2011 lo spettacolo 7-14-21-28 viene proposto al Théâtre de la Ville di Parigi, all’interno del festival Face à Face. Rezza prende parte ad alcune puntate di Fratelli e sorelle d’Italia, trasmissione di La 7 dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha partecipato anche al documentario di Stefano Migliore I Colonnelli di Roma. Nel 2012 viene realizzato e portato in scena Fratto_X insieme a Ivan Bellavista. In novembre promuove alcune sue performance nella trasmissione di Rai Due Wikitaly. Nello stesso anno Rossella Bonito Oliva realizza il libro La noia incarnita – Il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza (Barbès Editore): si tratta della prima opera realizzata sul duo.
Nel 2013 prende parte alla trasmissione di Neri Marcorè NeriPoppins (Rai Tre).
Nel giugno 2013, insieme a Flavia Mastrella, vince il Premio Hystrio Altre Muse.
Nel luglio 2013 aderisce con Flavia Mastrella al progetto Hai paura del buio?, promosso dagli Afterhours: si tratta di un festival culturale itinerante a cui prendono parte non solo altri musicisti (tra cui Marta sui Tubi, Il Teatro degli Orrori, Daniele Silvestri e Verdena), ma anche attori di cinema (Michele Riondino), scrittori (Chiara Gamberale, Paolo Giordano), disegnatori e ballerini.
Nel novembre 2015 porta in scena il nuovo spettacolo Anelante.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1996 con Spettacolo a più quadri

Moleque de Rua

I brasiliani Moleque de Rua, un gruppo che ha raggiunto un enorme grado di popolarità ed è formato dai ragazzi delle favelas di San Paolo, danno voce e protesta ai milioni di bambini abbandonati e spesso vittime degli squadroni della morte, della droga e delle malattie. I Moleque de Rua sono stati giudicati come il rinnovamento della musica popolare brasiliana, i loro ritmi mescolano rap, samba, jazz, raggae e rock ed il loro impegno è volto alla raccolta di fondi per aiutare i “meniños de rua”.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1995