Songs of extinction

Songs of extinction nasce dal desiderio di utilizzare la danza per attraversare la condizione di emergenza a cui siamo tutti esposti: l’alterazione irrimediabile degli ecosistemi e il rischio di estinzione di numerose vite sulla terra.
Danza e composizione sonora cooperano nel rappresentare la tensione che il pianeta sta vivendo, attraverso la scrittura coreografica di una lettera alla terra, di un canto d’invocazione.
Durante lo spettacolo è previsto l’utilizzo del proprio smartphone, l’organizzazione fornirà agli spettatori delle cuffie, se non si dispone delle proprie.

I suoni in via d’estinzione andranno a comporre il paesaggio sonoro di una danza in dialogo con gli ecosistemi a rischio e con gli animali che li abitano. Il soundscape curato da Fabio Malizia utilizza le registrazioni fornite dagli archivi di RFCx, un live stream da un luogo monitorato, e una composizione sonora originale creata per questo progetto.
Indagando il patrimonio sonoro che sta pian piano scomparendo dalla terra si è aperto il dialogo con Rainforest connection, onlus con sede a San Francisco diventato primo partner del progetto. RFCx che si occupa di tecnologia della conservazione ha creato una rete acustica globale e un sistema di monitoraggio per individuare le minacce ambientali e per proteggere la biodiversità. RFCx sta sviluppando il più grande progetto di gestione collaborativa dell’ecosistema in corso al mondo.

coreografia e danza Annalì Rainoldi
musica Fabio Malizia
costumi Barbara Sambri
consulenza Francesca Gironi
produzione DancehausPiù
in collaborazione con Rainforest Connection

Annalì RainoldiFestival 2023

Annalì Rainoldi

Danzatrice versatile e coreografa, artista associata a DancehausPiù Centro Nazionale di Produzione della Danza e sostenuta dal CCN di Nantes. Dopo la laurea con lode in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, si diploma in teatrodanza presso la scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Arricchisce e plasma il suo linguaggio espressivo e interpretativo grazie all’incontro con importanti maestri della scena nazionale e internazionale. Danza negli spettacoli di MK, Emio Greco, Lucinda Childs, Susanna Beltrami, Luciano Padovani, Emanuel Gat, Helen Cerina. I suoi lavori autoriali sono selezionati e ospitati dalla rete Anticorpi XL, Fabbrica Europa, Romaeuropa DNA, MaggioDanza, festival Exister, Danz’è Oriente Occidente, festival delle miniature di Belgrado, idnight di Hereford UK, CCN di Nantes, Zawirowania Festival a Varsavia.
Al centro della sua ricerca lo studio del mito, del rito, di segni e di simboli si intreccia con il tema della memoria che si declina secondo differenti interazioni: la memoria del corpo intesa come memoria cellulare rivela l’essenza profonda e non addomesticata dell’essere umano, la memoria emotiva che si rivela attraverso il gesto guidato dalla pura intuizione, la memoria collettiva portata attraverso l’uso di segni e simboli nell’interazione di differenti linguaggi.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2023 con Songs of extinction

O+< Scritture viziose sull'inarrestabilità del tempo

Una ricerca sul contenuto dinamico dell’istante formale, sulla complessità coerente della percezione lampante, sulla struttura filtrante del feedback in linguaggi differenti. Un processo sintetico del movimento tramite una raccolta aleatoria di istanti.
Si tratta di una performance modulare durante la quale gli artisti rielaborano e deteriorano di volta in volta le informazioni. Il writer acquisisce dei frame della danza tramite una specifica modalità del guardare e il movimento viene “taggato” con estrema velocità sulla superficie scenica. La danza è costruita e decostruita secondo norme di continua precarietà, che trovano un senso esclusivamente cinetico, irrimediabilmente dinamico.

concept e regia Francesca Pennini
azione e creazione Andrea Amaducci (grafica live), Teodora Grano (movimento), Angelo Pedroni (Dj live)

CollettivO CineticOFestival 2023

ULTRA

Di fronte a noi, il sottosuolo.
Una cavità buia e terrosa che ospita un ecosistema invisibile e operoso, composto da organismi impegnati nel complesso processo di costante connessione, scambio e trasformazione della materia.
A partire dalle abilità sensoriali, percettive, cognitive e comunicative che costituiscono l’elemento di congiunzione tra i regni biologici, la creazione ULTRA offre una veduta su un mondo nascosto portando alla luce un processo trasformativo incarnato da due corpi elettrici, abitanti in transito e custodi di un archivio di saperi.
L’atavica separazione tra umano e non-umano trova corpo nella visione scenica di una voragine contemporanea quale disincanto, crepuscolo e caduta dell’egemonia umana sul mondo, nel tentativo di ridefinire i confini tra i regni e ricucire le asimmetrie del presente.
Nella stretta relazione tra corpo, suono, vocalità, luce e odori si sostanzia una trama drammaturgica tesa a interrogare l’umano e a proporre un’inedito ordine di percezione. Includere nel nostro agire saperi, visioni, tempi e linguaggi “altri” ci permette di accogliere relazioni inattese e di aprirci a un nuovo possibile sistema di comunicazione che aspira a ridefinire il concetto stesso di intelligenza.
ULTRA ci spinge a immaginarci ulta-umani, uniti in uno slancio di contaminazione collettiva, per riconoscere il potere rigenerativo delle relazioni tra le cose e percepire un’equilibrata e profonda organizzazione simbiotica del mondo.

concept, regia e coreografia Nicola Galli
danza e creazione Nicola Galli, Massimo Monticelli
allestimento e luci Margherita Dotta, Nicola Galli
dramaturg Giulia Melandri
odore di scena Aquaflor Firenze
produzione TIR Danza
co-produzione Marche Teatro / Inteatro Festival, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
con il sostegno di CCN Ballet de Lorraine, ATER Fondazione, Network Grand Luxe
residenze artistiche CCN Ballet de Lorraine accueil studio 22/23, ICK Amsterdam, residenze Inteatro, Grand Studio Bruxelles, ICK Amsterdam, Centro Culturale S. Chiara
in collaborazione con Rete Almagià

 

Nicola GalliFestival 2023

Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro.

Siamo state la stessa persona, siamo state la stessa carne, siamo state lo stesso respiro, e poi qualcosa ha deciso che quell’uno non bastava, che da quell’uno dovesse nascere un’altra vita. Siamo figlie e madre l’una dell’altra. Siamo state generate dalla nostra stessa carne. Siamo nate due volte.
Ora siamo due, in vita, con le stesse sembianze fisiche e con tutto il nostro errare, incespicare e lottare con ciò che non possiamo controllare: la nostra origine, la nostra storia, la nostra nascita, scritta sulla nostra pelle, insita nel nostro modo uguale di respirare, camminare, incurvare la schiena, parlare al telefono.
Danziamo e cadiamo per cercare di stare al mondo, in un mondo che è attratto da ciò che c’è tra noi e allo stesso tempo brama la nostra separazione. Un mondo che ha giocato con noi ad “indovina chi”, che ci ha tolto nome e nel frattempo ci ha domandato curioso “come si fa? Cosa si prova?”.
Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro.
Due corpi che si incarnano e si scarnano.

coreografe ed interpreti Alessandra e Roberta Indolfi
musica Undular – Caterina Barbieri
drammaturgo Diego Pleuteri
crediti foto Marina Alessi

Alessandra e Roberta IndolfiFestival 2023

Alessandra e Roberta Indolfi

Alessandra e Roberta Indolfi iniziano la loro formazione artistica, all’età di 14 anni, presso l’Allegra Brigata, un’associazione teatrale amatoriale di Monopoli, il loro paese d’origine. Crescendo arricchiscono il loro percorso partecipando a laboratori e workshop presenti nel territorio pugliese e non, con: Maurizio Pellegrini, Danilo Giuva, Daniel Gol, Sandro Maria Campagna, Alaa Safi, Giulia Pastore, Giuliano Scarpinato, e infine Leonarda Saffi, attrice della compagnia di Emma Dante, vocal performer e musicista, con cui si formano per gli anni successivi. Nel 2019 vengono ammesse alla Civica scuola di teatro Paolo Grassi a Milano, dove inizia il loro percorso con la danza. Nella scuola studiano con danzatori come Francisco Sedeno, Carlotta Zamparo, Ariella Vidach, Biagio Caravano, Emanuela Tagliavia, Giorgio Azzone, Davide Montagna, Paola Lattanzi e Maria Consagra. Si diplomano a luglio 2022 debuttando con “Ostinato” di Elie Tass (Ballet C de la B), sul palco di Triennale Milano. Dopo essersi diplomate continuano a formarsi nell’ambito della danza tramite laboratori, quali: “Il metodo Alphamet” di gruppo Nanou condotto da Marco Valerio Amico, “La danza Poetica” con Sosta Palmizi di Giorgio Rossi, “Le memorie del corpo” di Marco d’Agostin e workshop con Jos Baker (Peeping Tom). Parallelamente portano avanti i loro progetti coreografici e la loro ricerca sul movimento, sia come coreografe che come interpreti, adattando i loro lavori anche a spazi urbani. La poetica che stanno affinando si esprime e manifesta attraverso molteplici canali, in base all’urgenza che porta con se la scena stessa attingono dal teatro, dalle arti visive, dalla danza e dal cinema.

Partecipano a Inteatro Festival nell’edizione 2023 con Io. Tu. Io e te. Tu ed io. Noi. Loro. Noi e loro.

Leonia

Leonia, come le altre città “invisibili” di Calvino è una città-simbolo di qualcos’altro: un mondo squilibrato preda di una schizofrenia consumistica che consuma e spreca molto più di ciò di cui ha davvero bisogno. Con un procedimento narrativo noto e utilizzato in più occasioni Italo Calvino parte da una realtà immaginaria quasi surreale, per cogliere, in maniera esagerata e paradossale ma efficace, un problema concreto che riguarda da vicino la società in cui viviamo. Ogni giorno gli abitanti di Leonia gettano via le cose vecchie e le sostituiscono con cose nuove. La conseguenza di un tale comportamento è una montagna di rifiuti che rischia di sommergere la città.
Inspirate dal testo di Italo Calvino abbiamo iniziato la ricerca per creare una coreografia che rappresentasse gli effetti che hanno provocato il capitalismo e la globalizzazione nel mondo e nella società in cui ci troviamo oggi.
Siamo sempre più veloci, concentrati sul produrre e consumare in modo eccessivo, sfruttando anche il genere umano. Quest’ultimo arriva addirittura a diventare una macchina per la sovraproduzione.

Abbiamo iniziato la nostra ricerca esplorando questi tre stati: Competizione, Compulsione e Produttività.
concept / coreografia Myrto Krasaki, Veronica Vagnoni
performer Veronica Vagnoni, Andrea Dell’Olio, Myrto Krasaki

Veronica Vagnoni e Myrto KrasakiFestival 2023

Myrto Krasaki

Nata ad Atene, Myrto ha studiato architettura e danza in Germania, Spagna e Portogallo. Avendo sperimentato vari modi di muoversi in luoghi diversi e con tutori e artisti diversi, la sua pratica di danza si concentra sulla creazione attraverso una costante ricerca dell’improvvisazione, dei modelli di movimento quotidiano e della relazione tra corpo e spazio.
Il suo background nella teoria e nella pratica dell’architettura espande i suoi strumenti creativi nel campo della teoria dello spazio, della sociologia e della ricerca filosofica. È interessata a comporre opere d’arte basate sulla multidisciplinarietà e sulla collaborazione internazionale con artisti di vari ambiti, commentando e analizzando i comportamenti e i modelli sociali attraverso il movimento, utilizzando riferimenti alla filosofia, alla teoria urbana e all’architettura. Nel corso della sua formazione si è laureata con un Master in architettura, ha frequentato seminari di fotografia, video-danza, architettura performativa e ha recentemente completato il FAICC (Corso Avanzato di Interpretazione e Coreografia) curato dalla Companhia Instavel di Porto, Portogallo. Lo spazio, la natura, l’ambiente sociale e politico sono le sue ispirazioni e il corpo lo strumento principale per esplorarli e sperimentarli.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2023 con Leonia

Veronica Vagnoni

Veronica Vagnoni ha iniziato a studiare danza all’età di soli 5 anni.
Approfondisce i suoi studi presso il Liceo Coreutico dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
Si specializza come danzatrice contemporanea presso la Scuola Internazionale di Danza Contemporanea di Iwanson a Monaco. Durante questo periodo studia con insegnanti e coreografi di fama internazionale inizia a lavorare come danzatrice, insegnante e coreografa. Crea il suo primo assolo cyborg presentato nel Blackbox del teatro Gasteig.
Dopo la creazione del progetto (h)eart(h), si trasferisce in Portogallo per iniziare un altro percorso nella Companhia Instàvel con Faicc. In seguito, torna in Italia per portare in scena il risultato di due residenze artistiche al festival “Ritratti d’artista” di Ascoli Piceno. L’anno successivo è invitata come artista ospite ad aprire lo stesso festival.
Nel frattempo realizza il solo privata a “Parole in danza-io donna” di Modena.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2023 con Leonia

Scarto

SCARTO è la parola chiave e punto di partenza della ricerca dell’artista multidisciplinare Masako Matsushita in collaborazione con l’artista visivo Matteo Maffesanti.

SCARTO è il titolo di un’azione performativa evocativa capace di incoraggiare cambiamenti e comportamenti.

SCARTO è un pensiero creativo applicato al movimento e sperimentazione sull’Intelligenza Artificiale (IA).

SCARTO è parte di un progetto dal nome Green Learning che si sviluppa attorno a tre elementi: corpo, ambiente e IA. Questi tre elementi dialogano tra loro, co-abitano lo spazio mostrando un territorio in trasformazione. La danzatrice, l’IA e gli oggetti in scena si sovrappongono, si annullano, si scambiano, perdono e acquistano valore, perdono e acquistano volume scartandosi e rivalutandosi vicendevolmente, generando contenuti e immagini al confine con il reale.

Dove inizia e dove finisce l’identità di questi corpi?

Masako condivide con noi alcune riflessioni che popolano la sua indagine: “Che cos’è lo scarto e quanti significati ha? Quante cose potremmo fare e ricreare da ciò che scartiamo? Che relazione c’è tra scarto e IA? Avete mai scartato una carta? Avete mai scartato qualcosa o qualcuno? Qual’è la caramella preferita che vi piace scartare? Il nostro corpo genera scarto? Secondo voi esistono angoli di pelle scartate dalle nostre azioni quotidiane? L’IA é generatore o generatrice di scarto?”

Green Learning è il nome di una sfida con l’obiettivo di riflettere sul tema dell’educazione ambientale.
Green Learning è un progetto che nasce dalla collaborazione tra Sineglossa e il Comune di Bassano del Grappa, Italia che Cambia Aps, l’Università Politecnica delle Marche, il Liceo Ginnasio Statale G. B. Brocchi, l’IIS A. Scotton, l’IIS L. Cambi – D. Serrani, l’IIS “Savoia Benincasa”, realizzato con il sostegno di Cariverona.

concept Masako Matsushita in collaborazione con Matteo Maffesanti
coreografia e danza Masako Matsushita
contributi video Matteo Maffesanti
creative technologist Andrea Zaninello
esperto di intelligenza artificiale presso il dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università Politecnica delle Marche Prof. Associato Adriano Mancini
costumi Eticò Sartoria Marchigiana
tessuti Cristina Camponi – Camponi Atelier
consulenza alla drammaturgia Paolo Paggi
produzione OperaEstate e Sineglossa
co-produzione Associazione Fattoria Vittadini
ideazione e sviluppo progetto Sineglossa
creazione database, realizzazione video didattico, interventi formativi nelle scuole Italia Che Cambia
creative producer Stefania Mangano
residenze artistiche CSC Basano del Grappa, Creative Ground Sineglossa e Teatro alla Maddalena Hangartfest

Masako MatsushitaFestival 2023