Trittico per un altare

Matteo Belli definito “il nipotino moderno di Dario Fo” presenta a Polverigi un trittico molto particolare: tre monologhi sul tema del sacrificio che raccontano, nell’ordine, il sacrificio di una bestia, di una cosa, di una persona, portando in scena l’ariete che fu immolato al posto di Isacco, una improbabile supposta in saio bianco che parla del suo inevitabile destino, ed altre situazioni, tutte caratterizzate da un complesso impasto linguistico.
Matteo Belli è un prodigio antropomorfo che riesce a rendere tutte le possibili mutazioni umane con effetti di irresistibile comicità.

musiche originali composte da paolo vivaldi e susanna suriano
eseguite dalla corale ferretti
diretta dal maestro cesare greco
luci mauro marasà
costumi ileana belli
sa sedia in scena è stata realizzata da adriano miliani
consulenza artistica gabriele marchesini

Festival 1996Matteo Belli