Matteo Belli definito “il nipotino moderno di Dario Fo” presenta a Polverigi un trittico molto particolare: tre monologhi sul tema del sacrificio che raccontano, nell’ordine, il sacrificio di una bestia, di una cosa, di una persona, portando in scena l’ariete che fu immolato al posto di Isacco, una improbabile supposta in saio bianco che parla del suo inevitabile destino, ed altre situazioni, tutte caratterizzate da un complesso impasto linguistico.
Matteo Belli è un prodigio antropomorfo che riesce a rendere tutte le possibili mutazioni umane con effetti di irresistibile comicità.