In Joseph in scena c’è uomo, solo, di spalle al pubblico per l’intera durata della sua performance, mentre cerca la sua immagine in tutto ciò che il suo sguardo tocca. L’autore della performance prende in prestito il nome da colui che assume su di sé la paternità dell’uomo che nasconde il divino, ma non ci è dato sapere chi sia Joseph, ne dove sia. Non sappiamo se si tratti dell’uomo che vediamo in scena oppure di uno di quegli occhi sconosciuti capitati per caso all’interno del sistema rappresentativo. Il solo perde la sua connotazione di evento performato da un esecutore unico e si riempie di sguardi meravigliati, deformati, raddoppiati e amplificati, di corpi esposti e pronti all’esposizione, là fuori, chissà dove, dall’altra parte del mondo, ma nel medesimo istante. Fiat lux: come per il cilindro del prestigiatore, al quale si conferisca l’autorità di generare conigli bianchi.
Mattoncini
Non un unico spettacolo a serata intera, ma una serie di pezzi brevi autonomi.
Con la libertà creativa offerta dalla durata limitata di questi pezzi, Ambra Senatore gioca a scomporre e ricomporre coreograficamente il quotidiano e le relazioni, per offrire un discorso per frammenti sull’essere umano, a tratti surreale, che tocca il tragico e il comico, mettendo una lente d’ingrandimento sulla realtà per deviarne il senso, moltiplicarlo, come in un caleidoscopio della vita. “A ben vedere questo caleidoscopio non è poi così lontano dalle nostre serate tra amici e parenti”.
progetto di Ambra Senatore
con Caterina Basso, Claudia Catarzi, Elisa Ferrari, Ambra Senatore
produzione EDA / ALDES.
coproduzione Collectif Essonne Danse, Biennale du Val de Marne, Les 2 Scènes – Scène Nationale de Besançon
Ambra Senatore – Festival 2015
Funzioni
Effetto Larsen concentra la propria ricerca sui rapporti umani, partendo da molteplici spunti: dalla cultura induista ai trattati di psicologia, dal comportamento animale alle storie d’amore, applicati sia a spettacoli da palco che a performance urbane. Funzioni è il nuovo progetto della Compagnia: una riduzione dei rapporti amorosi ai suoi minimi termini, una ironica dissezione dei nostri meccanismi guidata dall’illusione di poterli comprendere.
di Matteo Lanfranchi
Effetto Larsen – Festival 2015
Dismisura ovvero j’ai pas d’autre choix
L’esagerazione come limite, un luogo fisico e mentale in cui si possa andare all’eccesso di un linguaggio che permetta poi di scendere nell’essenziale del gesto, del movimento e dell’azione.
L’iperbole della dismisura come un atteggiamento più fisico che mentale, in cui il gesto si esaspera e l’azione si reitera fino alla sua estrema estensione, per poter arrivare a una sorta di Big Ben in cui l’uomo, “denudato” del suo esagerato comportamento, riprenda possesso della semplicità della concretezza senza orpelli o aggiunte esterne.
idea, coreografia e performance Antonio Montanile
disegno luci Danila Blasi
regia del suono Flavia Massimo
scenografia Edoardo Gaudieri
produzione GRUPPO e-MOTION con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila
con il sostegno di AIEP Ariella Vidach, Milano, Workspace, Brussels, CND Paris, C.L.A.P. Brescia, INTEATRO Polverigi, Accademia di Belle Arti dell’Aquila
Intorno al fatto di cadere
Da un’immagine che comincia a metà.
Ancora rimango sul tema dell’addormentamento, sull’indagare istintivamente il momento di confine tra veglia e sonno, tra conscio e inconscio.
C’è un luogo dove sto e altri dove presumo di volere andare. È un particolare modo di desiderare, quasi non mi appartiene il desiderio, ma mi accade.
Ciò che è, è anche altro, ciò che è del pensiero e dell’immaginazione opuò sembrare realtà fatta di surreale concretezza, e ciò che è del corpo reale diventa sempre più perdita di controllo, di nitidezza delle forme.
Ciò che è del corpo è perdere alla fine i confini del corpo stesso.
di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu
con il sostegno di Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Graner/mercat de Les Flors, CSC/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Armunia/Castiglioncello, Centro coreografico de la Gomera/Isole Canarie, STUDIO 44/ Constanza Macras | Dorkypark
KK (I’m a kommunist kid)
KK è una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente; una traduzione coreografica contemporanea dell’estetica di un’infanzia post-comunista.
Qual è la relazione tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
Come nuovo cittadino europeo, Glen esplora le sue origine albanesi con suo fratello Olger, anche lui emigrato in Europa negli anni ’90. Entrambi, da punti di vista e condizioni diverse, si confrontano sul palco attraverso i ricordi rispettivi del loro paese d’origine, un’Albania pre-globalizzazione nella quale hanno vissuto la loro giovinezza.
idea e coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Olger Çaçi
video e luci Andrea Saggiomo
assistente alla coreografia Paola Stella Minni
collaborazione drammaturgica Ylenia Caleo, Andrea Saggiomo
produzione Marche Teatro – Teatro di Rilevante Interesse Culturale
co-produzione Fabbrica Europa
One more thing
Benjamin Verdonck, come per magia, trasforma una piccola valigia in un teatro in miniatura. Ispirato da una frase da “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese, l’artista costruisce, attraverso le lettere che fa scorrere progressivamente, una fantasia grafica astratta sulla relatività delle cose.
Una scatola delle immagini di un metro quadrato, un teatro che si imprime sulla pelle.
Uno spettacolo in miniatura, mobile e musicale, per sedici spettatori alla volta.
di e con Benjamin Verdonck
produzione Toneelhuis, KVS
co-produzione Kunstenfestivaldesarts, Steirischer Herbst (AT), NXTSTP
con il sostegno di European Union’s Culture Programme
Benjamin Verdonck – Festival 2015
Matchatria
Ispirato alla tradizionale cerimonia del te giapponese, MatchAtria è una “cerimonia del cuore” multimediale fatta di danza, visioni in 3d e effetti sonori.
Ogni spettatore riceve un cuore di silicone collegato al battito cardiaco della danzatrice, che ne trasmette le vibrazioni, e vive così un’esperienza visiva ed emozionale in un contatto unico e intimo con il cuore.
idea, danza, sound design, testo Yui Kawaguchi
idea, visual, musica Yoshimasa Ishibashi (Ishibashi Production)
stereoscopic 3D-CG Masahiro Teraoka (Galaxy of Terror)
tecnica video Ichiro Awazu, Henne Fritze
costumi Sasha Kovac (Sadak)
disegno luci Fabian Bleisch
unità di percezione del battito cardiaco Hideyuki Ando (Osaka Univ.)
punto tattile Rieko Suzuki (Facetherapie Co.Ltd), Yasuhiro Suzuki, ph.D. (Nagoya Univ.)
supervisione alla misurazione del battito cardiaco + TAKTILES Junji Watanabe
produzione Satoko Suchi (JP), Ilja Fontaine (EU)
consulenza drammaturgica Ilja Fontaine
produzione Yui Kawaguchi e Yoshimasa Ishibashi
co-produzione Blueproject Barcelona, FFT Düsseldorf, Ma scène nationale – Pays de Montbéliard and SOPHIENSÆLE. Funded by the Mayor of Berlin – Senatskanzlei – Kulturelle Angelegenheiten
con il sostegno di Sennheiser, Beamaround e Dock11 Berlin
in collaborazione Nico and the Navigators
Yui Kawaguchi & Yoshimasa Ishibashi – Festival 2015
Tipi, personaggi e maschere di Ancona
Una carrellata, facilmente deducibile dal titolo, di personaggi tipici del sottobosco culturale anconetano. Pregi e difetti convivono, l’effetto naturalmente è comico.
Qui, ora
“Ho tolto tutto, messo tutto da parte.Ho cercato di riportare tutto all’essenziale, al minimo indispensabile necessario per partire. Ho trovato un corpo, il mio, il mezzo che mi ritrovo, e in fondo il più adatto per questo viaggio”. Un lavoro che nasce da un corpo disposto a improvvisare, in uno spazio qualsiasi, ma posto nella tensione d’ascolto del sonoro presente, qui e ora, nell’ipotesi che il silenzio non sia altro che una pura convenzione, teatrale.