DNA

Vorrei che ci si ponesse questa domanda, come migliorare il mondo e l’ambiente?

“Pensate al mondo come a una cosa modificabile, che è influenzabile e in continua evoluzione.
Pensate ora ai vostri pensieri, alle vostre emozioni e ai sentimenti,
che possono modificare il DNA. A sua volta esso influenza l’ambiente in cui siete.
Creando la realtà.”
Le nostre emozioni fissano la realtà. Persone che come stormi si muovono, scegliendo luoghi, dove vivere e lasciare una traccia in un percorso lungo le vie della città.

di Barbara Berti
con Keiko Yamaguchi, Joao Fernando Cabral, Carlotta Scioldo, Rafael Duarte Uriza

Barbara BertiFestival 2009

I love Italy

Il progetto nasce dalla volontà di creare un confronto collettivo che rifletta su due quesiti: “Cosa significa essere italiano?”, “Cosa significa non esserlo?”. I love Italy sviluppa il tema proponendo al pubblico azioni composte in tempo reale, secondo la pratica del Real Time Composition.

progetto di ricerca di Anna Serlenga
con Carlo Nigra, Joao Fernando Cabral

Anna SerlengaFestival 2009

Everything with Joi

Everything alright? Yes thank you, everything is fine.

Everything with Joi nasce dall’interesse dell’artista belga Leentje Vandenbussche per “il tutto e il niente”. Parole comuni nella comunicazione quotidiana, ma capaci di scatenare riflessioni ed interpretazioni esistenziali. Everything with Joi è il tentativo di trasmettere al pubblico un “po’ di Tutto” con ironia e creatività.

lavoro in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola e italiana
di Leentje Vandenbussche
con Joi & Leentje Vandenbussche
grazie a Teodoro e Raela, Inteatro, Mokum, Rebecca Benichou

 

Leentje VandenbusscheFestival 2009

Dies irae _ 5 episodi intorno alla fine della specie

Collettivo nato nel 2005, Teatro Sotterraneo si distingue per ironia e originalità. “Dies Irae” è un lavoro sul meccanismo della paura, sul suo farsi dispositivo e codice, condizione collettiva – motivata o indotta – comportamento, tratto culturale, sistema di vita.

“La paura – emozione primaria – è dell’uomo e dell’animale. L’istinto informa il cervello di un pericolo di modo che la priorità dell’autoconservazione governi il comportamento del soggetto. Ogni specie usa l’espressione della paura per avvertire gli altri membri del gruppo circa la presenza di un periodo e quindi richiedere soccorso.

Ogni epoca ha avuto paura di qualcosa. La nostra epoca forse più di tutte”.

“Dies Irae” nasce dalla collaborazione di quattro performer e un drammaturgo provenienti da differenti ambiti disciplinari: danza contemporanea, teatro, performing art, scrittura creativa e canto.

creazione collettiva: Teatro Sotterraneo – in scena: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri – scrittura: Daniele Villa – disegno luci: Roberto Cafaggini – costumi: Lydia Sonderegger – scene: Loris Giancola – produzione: Teatro Sotterraneo/Fies Factory One – coproduzione: Drodesera>Centrale FIES, AREA06, OperaEstate Festival Veneto – col sostegno di: ETI Ente Teatrale Italiano – Nuove Creatività, Regione Toscana – residenze artistiche: Centrale Fies, PiM Spazio Scenico, Isola del Liri/AREA06, Polverigi/Inteatro – si ringraziano: Scandicci Cultura, Spazio Hangart (Pesaro), Teatro della Limonaia (Sesto Fiorentino)

 

Teatro SotterraneoFestival 2009

Bios unlimited

Un tappeto di case si stende di fronte allo spettatore. Bianche, vicine, anonime all’apparenza. Man mano che ci si avvicina, la luce rivela qualcosa di diverso, la musica ci avvolge e dalle pareti in legno trapelano storie, ricordi, frammenti di vita che ci colpiscono per la loro familiarità. Sono le storie di tutti noi, quelle case sono le nostre e una sensazione di inspiegabile intimità ci lega a loro.
Vincitore di Nuove sensibilità 2008, nella sezione Arti visive, già in programma al “Teatro Festival Italia” di Napoli, il lavoro si ispira a The Brooklyn Follies di Paul Auster e a I bagni di Aldo Rossi. Nel libro di Auster, la “Bios Unlimited”, da cui l’installazione prende il nome, è una compagnia assicurativa che pubblica libri sui dimenticati. Filippo Andreatta e Francesca Bucciero, dopo aver creato l’associazione culturale Pathosformel nel 2004, hanno partecipato a IFA 2008. Andreatta è stato selezionato da Nicola Humpel, docente di uno dei workshop dell’Accademia di Inteatro, e da allora collabora stabilmente con la compagnia tedesca Nico and the Navigators. Bucciero, diplomata in doppiaggio cinematografico professionale, è autrice dell’audio di “Bios Unlimited”.

Soggetto di: Filippo Andreatta,  Francesca Bucciero – Vincitore di: Nuove Sensibilità 2008  – Una co-produzione OHT e Teatro Pubblico Campano  – Con il sostegno: di InteatroPROD  – Ispirato da: Brooklyn Follies di Paul Auster;  Le cabine dell’Elba di Aldo Rossi

OHT | Office for a human theatreFestival 2009

Nella torre

La Sala Sommier e la torre di Villa Nappi saranno aperte al pubblico, il quale può decidere di entrare e rimanere il tempo che desidera, per assistere e ascoltare Polverigi.

di Rafael Duarte Uriza
con Keiko Yamaguchi, Carlo Nigra, Rafael Duarte Uriza

Rafael Uriza DuarteFestival 2009

Progetto Oca Verde

Nel contesto della manifestazione “Legàmi” viene presentato Il progetto Oca Verde dedicato alla promozione del dialogo tra cittadini, comunità scientifica e realtà produttive locali.
Il parco di Villa Nappi allestito come una vera e propria officina ambientale, in cui condividere idee ed informazioni, riflettere sulle tematiche proposte tramite installazioni e percorsi espositivi,  giocare a Il Gioco dell’OcaVerde

 

Sotto il nome OcaVerde sono state raggruppate tutte le attività di educazione ambientale coordinate dall’artista Adriana Zamboni. Ocaverde, la rivincita dell’oca intelligente è un progetto dedicato al dialogo tra cittadini, comunità scientifica e realtà produttive locali, che si propone l’obiettivo di comunicare, illustrare e fornire soluzioni quotidiane eco-sostenibili. Finalità ultima è accrescere la conoscenza e la sensibilità del pubblico verso la tutela dell’ambiente e la ricerca di una migliore integrazione nella relazione Uomo-Natura.

Festival 2010

Non so fare maglie

Non so fare Maglie è un progetto di creazione aperto che si sviluppa per ripetizione e accumulo di gesti e immagini che mutano forma di contesto in contesto attraverso opere installative e performative collettive. Il tema del progetto è la manualità, la memoria del fare e le tracce concrete tramandate attraverso oggetti e saperi impressi nella memoria. Il sentimento di frustrazione che si prova a “non saper fare”, nonostante si abbia nitida nella memoria l’immagine di chi “sapeva fare”, viene trasformato con ironia. Il pretesto da cui si parte è il “fare a maglia”, la manualità – vissuta in modo diverso da ciascuno a seconda dell’età, della provenienza, della professione – e ciò che resta dopo l’azione.
Non so fare Maglie è una sosta protetta nello scorrere caotico del nostro tempo, un altrove che celebra la realtà attraverso azioni ripetute che accadono e vengono condivise nelle relazioni, nei legami, nei rapporti umani.
La percezione dello spettatore che entrerà nello spazio scenico risulterà spiazzante, l’atmosfera sarà accogliente e familiare ma allo stesso tempo molto eccentrica, lontana da qualsiasi altra cosa vista prima di allora.
Il progetto Non so fare Maglie si costruisce nel corso di una residenza workshop a Polverigi insieme ai partecipanti al corso danzatore /performer nell’ambito del progetto Sipario.

Di: Ambra Senatore e Ilaria Turba – Con: Ambra Senatore, Ilaria Turba e con la partecipazione di Daniela Marinucci, Elena Durazzi, Elena Kofinà, Fabio Bacaloni, Genny Ceresani, Gleni Caci, Maria Elena Seidenari, Marianna Sarti, Michela Rosa, Pamela Sparapani, Paola Daniele, Sara Cingolani, Serena Rollo (progetto Sipario/Danzatore performer)

 

Ambra Senatore / Ilaria TurbaFestival 2010