Amo

Un happening teatral-musicale dove la storica coppia Dandini-Marcorè propone irresistibili gag comiche legate all’attualità.
Uno spettacolo che ci permette di rivivere i personaggi più amati e di scoprirne altri inediti. Accanto a loro Federica Cifola e Paola Minaccioni ormai famose per la loro interpretazione delle due bambole del momento: l’intramontabile Barbie, la nuova Braz e la musica dal vivo di Lele Marchitelli.

di Serena Dandini, Neri Marcorè, Alessandro Rossi
con Paola Minaccioni, Federica Cifola
in scena Dj Tuppy
con la partecipazione di Lele Marchitelli

Festival 2005Neri Marcorè / Serena Dandini

4U

4U presenta un lavoro breve creato dalla coreografa anconetana Rebecca Murgi assieme a sei giovani danzatori provenienti da Slovenia, Austria, Italia e Francia.
Il lavoro, che si è sviluppato nel corso di una residenza di tre settimane a Polverigi, nasce dall’improvvisazione e dagli interrogativi dei performers sul tema del movimento: come si trasforma in condizioni di limitazione?
È possibile un movimento “senza regole”? Come avvicinarsi alla libertà?

ideazione e coreografia Rebecca Murgi
di e con Cristine Sonia Baraga, Ariana Ferfila, Nina Milin, Rebecca Pesce, Jonathan Pranlas, Tomaž Simatovič
musiche di Andres Hunger

Festival 2005Rebecca Murgi

Gallery of dead women

Sette danzatori hanno cercato di ampliare il vocabolario della danza contemporanea con elementi teatrali e vocali, fino ad arrivare ad una performance che è un omaggio ad Hamletmachine di Heiner Müller.

di Maja Delak, Mala Kline
ideazione Mala Kline_coreografia Maja Delak
con Maja Delak, Leja Jurišič, Matej Keižar, Mala Kline, Jelena Kujundžič, Milan Tomášic, Irena Tomažin
drammaturgia Anja Golob
soundscore e design Hanna Preuss
musica scritta e suonata da The Chweger
scene Gregor Nartnik
disegno luci Jaka Šimanc
direttore tecnico Karmen Klučar
tecnici Damjan Delak, Zoran Grabavac

Festival 2005En Knap_Agon

The Prophecy

The Prophecy è un breve studio sulle possibilità del movimento e della voce.

ideazione e coreografia Ewa Bańkowska
di e con Ewa Bańkowska, Marttaleena Luukkonen, Alice Bariselli

Festival 2005Sead

Pigs can’t fly

Pigs can’t fly è una performance di teatro danza con musica dal vivo e canzoni originali.

ideazione e coreografia Ewa Bańkowska
di e con Ewa Bańkowska, elena Marocco, Megumi Mashimo, Dawn Mulloy
musiche Eva Bańkowska, E.A. Swan, Beck, M. Denny

Festival 2005Sead

That’s the show, free, gratis and for nothing

Ispirato all’opera di Beckett, il lavoro esplora le relazioni, gli accadimenti improvvisi, gli umori che si instaurano tra le persone-personaggi dello spettacolo.
Un ambiente immaginario, una piscina avvolgente, ma anche ostile, movimenti, suoni, parole, silenzi, la performance mescola teatro contemporaneo, vocabolario della danza, inserti poetici ed interventi vocali, tra improvvisazione e canto melodico.

concept Branko Popovic, Nhandan Chirco
created and performed by Nhandan Chirco, Branko Popovic, Mirjana Poptesin, Armando Schiffini, Stephan A. Shtereff
con la collaborazione artistica di Raul Colosimo
supporto tecnico Ozvuka & Osveta – Novi Sad

 

Festival 2005Body Unlimited

Diabolus in musica

Tratto dal racconto “Diavoleide” dello scrittore russo Mikhail Bulgakov, lo spettacolo, burlesco e poetico, narra la vita ben regolata del funzionario K che, a causa di una storia oscura di salario retribuito in fiammiferi, sarà risucchiata inesorabilmente entro una diabolica macchinazione nella quale ogni evento, anche il più improbabile, diventa ovvio, in cui gli uomini sono complici e vittime di un gioco vorticoso che sconvolge ogni certezza; in questo universo demente, i segretari ballano sul filo, il telefono ringhia, le pratiche hanno le ali, i mobili si rovesciano da soli… Un racconto-incubo, tempestato di stregonerie, con interpreti folgoranti.

regia Antoine rigot assistito da Cécile Kohen
con Sophie Béguier, Sophie Kantorowicz, Xavier Martin, Agathe Olivier, Xavier Ressegand, Gen Shimaoka, David Soubies
musiche Gen Shimaoka
luci Jean-Paul Chaboud
scene Philippe Quirin assistito da Véronique Mornet
costumi Cissou Winling

 

Festival 2005Les Colporteurs

La revelación

La revelación è uno spettacolo inconoclasta, che a Madrid ha suscitato le ire di associazioni e partiti ultra-cattolici, con proteste davanti al teatro e un ordigno incendiario piazzato nei camerini.
In questo show, Leo Bassi si fa beffe dei bigotti, delle sette religiose e dei fondamentalisti cristiani. Cita la Bibbia, pone domande e provoca il nostro intelletto. Irresistibile.

Di e con Leo Bassi

 

Leo BassiFestival 2006

Mucche ballerine

Cosa sapremmo della guerra se a raccontarla fosse una mucca che ascolta il Trio Lescano? Mucche Ballerine è una storia alpina, che ha il sapore di fontina stagionata, resina di larici, latte appena munto, villaggi carbonizzati.
È una storia d0amore e dinamite, partigiani e Radio Londra, incendi e rappresaglie, mucche scervellate e cani pastori un po’ fascisti.
Dalla prospettiva stralunata di una reine valdostana (una mucca combattente), il racconto di Marco Bosonetto descrive gli anni dell’occupazione tedesca e della resistenza. Con un’ironia, una tenerezza e una mestizia lontane da ogni retorica celebrativa. Un racconto forte e soave, di quelli che non si dimenticano.

Un testo di_Marco Bosonetto. Da un’idea originale di Alessandra Celesia
regia_John McIlduff
musiche di_Christian Thoma
con_Alessandra Celesia, Christian Thoma (oboe, corno inglese & clarinetto basso), Roberto Bongianino (fisarmonica), Stefano Risso (contrabbasso)

 

SinequanonFestival 2006

Il riscatto

L’azione si svolge in un luogo e in una nazione non definita. I personaggi interagiscono in una sorta di purgatorio, dove devono fare i conti con una vita passata disastrosa e intravedere una possibilità di futuro migliore, per l’appunto il tanto atteso “riscatto”. Eppure inconsapevolmente i quattro carcerieri commettono gli stessi identici errori che li hanno condotti fin lì. Infatti, nei venti giorni assegnati a controllare la sequestrata, fanno a fatica a rimanere uniti nel compiere l’azione criminale.
Ogni personaggio cerca di pensare a se stesso, costruisce e distrugge le alleanze con i propri amici, ma, allo stesso tempo, come chiuso in una gabbia dalla quale non c’è nessuna via di uscita, non può fare a meno dell’altro. Ognuno di loro è pentito di essere andato in questo luogo sperduto; con l’aprirsi del sipario i personaggi sono come sbattuti sul palcoscenico costretti a recitare un dramma che sperano abbia fine il prima possibile una fine; ma la fine che attendono la temono, come temono la vita passata che li ha “costretti” ad andare ritrovarsi lì.
In fondo si sentono traditi dalla società, dalla famiglia, da tutto ciò che una parte di mondo ha insegnato loro come importante, i beni materiali ad esempio che ora non posseggono più. Pensano di non contare nulla, di non poter incidere minimamente nella vita politica del Paese, ma la persona che tengono sotto sequestro in realtà e è la figlia di un noto politico che sta cercando di risollevare la situazione economica del Paese.
Sopra una scacchiera fatti di oscuri interessi politici, non possono che svolgere il ruolo dei pedoni, i primi a essere mangiati. Uno di loro (Dennis) intuisce che chi li ha preceduti nel ruolo di carcerieri è stato eliminato alla fine del lavoro sporco. Ma convincere gli altri che bisogna andare via al più presto non è cosa facile: il leader (Ivan) ama comandare e non essere comandato, finalmente per la prima volta può fare tutto quello che non gli è stato mai permesso prima nella vita. Lara, che faceva la prostituta per la strada, liberatasi grazie ad Ivan dal suo violento protettore, e Gelio, persona ancora immatura, che non ha mai avuto la forza di uscire dalla famiglia rimanendo schiavo dall’educazione del padre e della madre, osservano attentamente e silenziosamente gli scontri dei loro due compagni di viaggio, rimanendo così per l’ennesima volta vittime delle decisioni altrui.
Il Chirurgo e la Sequestrata sono figure astratte, personaggi senza un vero passato che seducono e manipolano le vite dei carcerieri. Anche loro hanno bisogno uno dell’altro per potere esistere, all’interno della scacchiera sono come il Re e la Regina, e chi manovra questi pezzi dall’alto non è altro che un potere che non può essere definito, smascherato, ma dal quale i quattro carcerieri devono sapersi difendere coraggiosamente per non essere privati della propria libertà.

scritto e diretto da_Giampiero Rappa
con_Eva Cambiale, Andrea Di Casa,Filippo Dini, Emanuela Guaiana, Sergio Grossini, Mauro Pescio.
Scene e costumi_ Laura Benzi
Luci_Giovancosimo De Vittorio
assistenti alla regia: Sergio Grossini, Emanuela Guaiana

 

GloriababbiteatroFestival 2006