Atacama

Atacama è il nome di un deserto di rocce rosse che si estende tra Perù, Bolivia e Cile e che è stato attraversato dal gruppo dell’I.R.A.A. alla ricerca delle “Salitreras”, le città fantasma coperte dall’avanzata del deserto, simili a elefanti fossilizzati.
Dall’esperienza dell’attraversamento di questo deserto nasce lo spettacolo Atacama.
Da un lato il deserto viene visto come luogo di visione, di miraggio, di proiezione dei propri desideri, dall’altro come luogo della solitudine dell’uomo di fronte alla natura, sia essa il deserto dell’America del sud o i desolati paesaggi metropolitani.
Appare così un preciso punto di riferimento pittorico: Edward Hopper e la sua arte, la sua capacità di rappresentare con i suoi quadri la stessa solitudine del deserto Atacama.

con renato cuocolo, raffaella rossellini, simona mosetti, massimo ranieri, andrea orsini
scene e regia renato cuocolo
musiche di raffaella rossellini, brani tratti da g. Mahler, e. satie e registrazioni originali effettuate in America latina

Festival 1984Teatro dell’I.R.A.A.

Momenti d’ozio

Lo spettacolo Momenti d’ozio è ispirato all’omonima raccolta di scritti del monaco buddista Kenzo, vissuto nella prima metà del 14º secolo.
In poco più di un’ora si sviluppano senza interruzioni le immagini di 17 quadri (Preludio, Pioggia, Pelle di leopardo, Callas, Ladro del coltello di diamanti, Isadora, Blurt, Sarcofago, Servitore di scena, Miss Italia, Muro, Uccelli, Vampiro, I mondi che ruotano intorno al rosso Arturo, Stasera, Culturista, Boxeur) che evocano le atmosfere quotidiane descritte da Kenzo negli oltre 200 capitoli del suo libro. I quadri non sono divisi l’uno dall’altro ma tendono a completarsi reciprocamente creando l’atmosfera di un viaggio tra personaggi di tutte le epoche e paesi, dove i tempi e i luoghi si accavallano.
Altri punti di riferimento di questo spettacolo di teatro danza sono la figura di Maria Callas nella Medea di Pasolini, Orson Welles nel Macbeth, la Turandot di Puccini.
La musica che fa da tessuto sonoro continuo è composta da brani operistici, a cui sono associate musiche orientali, oltre a brani jazz e colonne sonore di film.

regia virgilio sieni e julie ann anzillotti
coreografie virgilio sieni
costumi loretta mugnai
luci lucilla baroni
fonico maurizio della nave
collaboratori gilberto briani, andrea granchi, goghi, catherine muller, claudio puccini, paola del cucina, derno ricci, xandra gadda

Festival 1984Parco Butterfly

Competizione n.1

Competizione n.1 è una passerella di dilettanti che aspirano ad almeno momento di gloria e notorietà. Sulla pedana si esibiscono, fra gli altri, il rappresentante del “bel canto”, il jazz-singer, l’enfant prodige, il nostalgico del patriottismo canoro, l’innocente virago…
Con loro immancabili conduttori della serata: il presentatore ed il pianista entrambi, forse, con altre aspirazioni artistiche ma con la capacità di fare di necessità virtù.
Nei panni del pianista un giovane musicista fiorentino: Marco Catarsi, quelli del presentatore sono vestiti da Sergio Bini-Bustric e i dilettanti sono, naturalmente, sconosciuti dilettanti.
Competizione n.1 cioè la prima competizione, cioè, individui che si contendono il numero uno, cioè il primo posto, la palma della vittoria.
Competizione n.1 è una gara unica, irripetibile, un momento emozionante che accomuna ai partecipanti, i conduttori, il pubblico.
Qualcosa che accade oggi non domani. Infatti domani, se ci sarà, potrà esserci soltanto la Competizione n.2.
Ma non temete, in fondo è semplicemente una gara, non vi è violenza, possono assistervi donne e bambini, giovani e vecchi perché i partecipanti alla competizione sono animati da realtà ed onestà, da comune senso dell’amicizia e desiderano una cosa sola: vincere ad ogni costo.
Per voi Competizione n.1 sarà gioia, solo gioia, quella che nasce dal vedere il sorriso del vincitore ed assistere al pianto disperato del perdente.

con sergio bini
al pianoforte M.o Marco Catarsi

Festival 1984Bustric

Quest’uomo mi somiglia

Dopo un improbabile disastro finale, un uomo ha trovato rifugio in un angolo di spiaggia miracolosamente rimasto intatto. La solitudine e la melanconia lo attanagliano.
All’improvviso un altro uomo appare. La spiaggia, le cabine, il mare sembrano soddisfarlo, l’unico problema è quello della convivenza, dell’amicizia maschile che lentamente nasce tra i due sopravvissuti. Piccole invidie, esibizioni naturalistiche e culturistiche, liti violente e poetiche riappacificazioni si snodano lungo l’arco della giornata fino a quando la cabina proibita si apre misteriosamente e svela il suo tesoro, l’ultima testimonianza della civiltà perduta. Esattamente come la mela di Adamo ed Eva questo modello perfetto di civiltà provocherà la fine di quest’ultima amicizia. La giornata è finita, l’uomo ritorna solo.

con luciano manzalini ed eraldo turra
scenografie dante ferrari
luci flavio bertozzi
suono andrea vagnoni
regia peter zingales

Festival 1984B8 problem