Le sejour è uno spettacolo che commuove, irrita, agita, seduce. La sua energia proviene dalla continuità di sensazioni che sa provocare negli spettatori, accumulando associazioni di immagini che mostrano la ricchezza dell’esperienza umana.
Già definito come opera sui rapporti sociali, Le sejour vede i personaggi attori intenti a frugare nei loro bisogni, nelle loro invidie nei loro sentimenti con accanimento, in una ricerca intensa e spasmodica vissuta attraverso il corpo in movimento.
Le sejour non vuole essere un discorso sul mondo ma il luogo privilegiato di osservazione del mondo e l’analisi consapevole del proprio modo di guardare adesso, in un’opera trascinante e di grande tensione emotiva.
Antenata atto I°
Antenata è un’opera di epica contemporanea concepita in tre parti: il testo del primo atto, vero cuore dell’intera trilogia, si arresta intenzionalmente sui temi che la seconda e la terza parte affronteranno privilegiando rispettivamente la danza e il suono. Nonostante la tripartizione dell’opera, fisicità e vocalità appaiono comunque indissolubilmente legate in questo spettacolo che nasce e si sviluppa nella coralità, esprimendo il mondo emotivo femminile e rievocando l’eterno segreto della creazione in una dimensione mitica della maternità.
testo di mariangela gualtieri
con mariangela gualtieri, gabriella rusticali, carolina talon sampieri
regia di cesare ronconi
produzione teatro della valdoca
in collaborazione con il teatro bonci di cesena
Scadenze
Scadenze è ispirato a Vite a scadenza di Elias Canetti, i cui personaggi vivono in una atmosfera di felicità artificiale che proviene loro dalla certezza del futuro. Svegliarsi al mattino e sentirsi chiamare Ventisette anziché Andrea o Maria può essere un bel gioco ma, se si è consapevoli che il numero degli anni corrisponde alla propria vita, che sensazione si prova realmente? Da una parte dunque la sicurezza, dall’altra il rischio; la calma e l’agitazione; la tranquillità e la frenesia. Quale mondo scegliere? In un futuro remoto vivono persone che conoscono la durata della loro esistenza ed i cui nomi sono cifre che corrispondono al tempo di vita loro assegnato. Ventisette e Settantadue, di professione agrimensori, si apprestano ad iniziare un’altra giornata di lavoro nei campi. Una giornata diversa, perché precede l’ultimo compleanno di Ventisette. Ma anziché provare invidia e risentimento per Settantadue, al quale è stata destinata una vita assai più lunga, Ventisette trova nel rapporto di solidarietà con l’amico l’energia per reagire. Insieme scopriranno che sono esistiti un mondo ed un tempo dominati dal caso e dall’incertezza e ne verranno così intensamente attratti da vedere esaudito il loro desiderio di essere partecipi di quella dimensione così diversa.
Scadenze si muove in equilibrio perenne tra parola, suono e movimento, in una storia troppo drammatica per essere recitata compiutamente attraverso un testo e troppo mentale per essere trasformata in pure immagini.
testo di remo rostagno e antonio viganò
ispirato a vite a scadenza di elias canetti
con antonio viganò e michele fiocchi
consulenze di beppe rosso e caterina sagna
collaborazione artistica di aldo castelli
scenografia e regia a cura di la ribalta
A cardboard box
In A cardboard box una storia che segue uno sviluppo narrativo tradizionale diventa materia di una compatta composizione drammatica che si inspira al melodramma, al teatro naturalista, in uno straordinario e avvincente pastiche diretto da Branko Brezovec. Al centro the A cardboard box è la storia di Dervish, un uomo che deve il nome alla sua diversità e alla scelta di solitudine come unica via di comunicazione con se stesso e di risoluzione del rapporto con gli altri; ma le diverse esperienze di cui sarà protagonista finiranno per travolgerlo con incredibile velocità attraverso un vorticoso susseguirsi delle scene. Il testo di Irfan Bellur, da cui è tratto lo spettacolo, è pervaso da un’etica profonda, in cui tutta la realtà e l’esperienza della vita vengono suddivise e ordinate tra bene e male e lo sforzo è perennemente quello di far trionfare il bene. Le originali soluzioni di regia ideate da Branko Brezovec finiscono per provocare e colpire il pubblico, come di solito avviene assistendo agli spettacoli di questo giovane regista.
testo di irfan bellur
con elyesa kaso, salaettin bilal, bediha begovska, mukerem bilal, atilja klinthe, musthafa jashar, musheref lozana, bekir nuredini, mimoza cukic
musiche di cavis nera, ritual nova, philip glass, kinks
coreografia di jasna knez
luci di rujdi aliu, ahmet sabit
suono di fahredin bushi
immagini di ramadan ibraim
regia di branko brezovec
Enciclopedia
Nell’assolo danzato intitolato Enciclopedia, Castello inscrive in una struttura enciclopedica una serie di brevi coreografie realizzate con differenti stili di danza. I titoli di ogni intervento, annunciati nel buio prima di ogni pezzo, costituiscono la chiave interpretativa dell’azione danzata, che con garbo e ironia recita il Destino e il Dolore, l’Ignoto e la Passione, il Peccato e l’Uomo.
Castello “sfoglia la sua enciclopedia” con sottile umorismo, passando in rassegna l’intero repertorio della storia della danza, e combinando con misura elementi di danza classica e popolare, pose da popstar e studi motori su singole parti del corpo. In questo spettacolo ci appare intento a consultare un suo personale vocabolario cui, tra la serietà dell’essere e la gioia di vivere, si inseriscono con ammiccante ironia anche tequila e tabacco.
spettacolo concepito ed eseguito da roberto castello
musiche di daniele bertotto, duo dagda, aa.vv.
custumi di maria de jong
luci di ilda rosati
S.O.S.
Sulla scena di S.O.S. due danzatori eseguono movimenti di danza accompagnati da un testo di Franz Mon, sulla base di una composizione musicale. Il lavoro dosa perfettamente danza, suono e testo in un’opera che oltre ad essere formalmente perfetta, è in grado di suscitare emozioni.
Sul palcoscenico spoglio e con mezzi ridotti al minimo indispensabile la figura umana diviene l’elemento trascinante dello spettacolo attraverso un intenso e sapiente uso del linguaggio del corpo.
con dieter baumann e jutta hell
voce recitante eberhard blum
musica di ronal steckel
scene di ursula sax
coreografia di gerhard bohner
Conferencia en rinolacxia
Los Rinos mettono in scena uno spettacolo pirotecnico, una sorta di grande cabaret surreale, in una atmosfera pericolosamente in bilico tra David Lynch e Pedro Almodovar.
Creatori onnivori pronti a restituire influenze di diversa origine, dai miti classici al circo, dai film dell’orrore ai video pornografici, dalla canzonetta italiana ai cartoni animati, all’opera, al folklore, sempre alla ricerca di un impossibile spettacolo totale, Los Rinos vomitano sul palcoscenico tutto ciò che hanno ingurgitato con voracità cannibalesca; cosicché con l’ombra di Faust convivono personaggi improbabili in una irriverente parodia di tutti i possibili generi dello spettacolo. Con questo spettacolo di “varietà dell’universo parallelo”, Los Rinos vogliono evitare di assumere rigide regole di estetica adottando un’unica parola d’ordine: tutto vale.
autori Sergi caballero, pau nibiola, marcel.lì antunez, sixto pelaez
con los rios, sol pico
musiche di Jumo, sergi caballero, enric les palau
scenografia nico nubiola
costumi pau nubiola
luci ramon rey
suono mare sargà
regia di marcel.lì antunez
organizzazione elisabet vidal
Senza titolo
Senza titolo è la terza produzione di Bak truppen. Lo spettacolo manca di un titolo predeterminato in quanto esso viene ideato giorno per giorno deciso con un lancio di dadi. Sono ancora i dadi che determinano la sequenza delle scene dello spettacolo di sera in sera secondo una struttura compositiva aperta e frammentaria. Si tratta di uno spettacolo collage dove si fondono teatro, danza, musica tradizionale, brandelli di memorie popolari e di testi letterari scelti ciascuno in lingua originale, da Buchner alla letteratura norvegese.
I Bak truppen subiscono il fascino delle leggende nordiche intrise di fatalismo, delle grandi epopee dove il rosso del sangue versato vìola le coltri bianche delle nevi perenni, ma il loro sguardo è irriverente e disincantato e da questi contrasti scaturisce lavoro la forza, l’urgenza e la freschezza della loro ispirazione.
Windhorse riders
La particolarissima tecnica di David Hykes ha origine dall’antica tradizione musicale mongola e tibetana del canto armonico. Le armoniche sono i sopra toni prodotti dalle vibrazioni acustiche; con una particolare tecnica, questi sopra toni possono essere percepiti come eterei echi del tono principale. DavidHykes ha imparato ad usare i muscoli della bocca in modo che le armoniche possano essere udite distintamente. Con questa tecnica possono essere cantate anche quattro note contemporaneamente, creando così una musica profonda e talvolta mistica. Heinz sarà accompagnato dal grande percussionista iraniano Djamchid Chemirani.
Anticorpo (Tango urgente delle differenze)
Teatro e musica a passo di tango. Attraverso la storia di Teresa la Milonguita, che decide di lasciare l’Argentina per venire in Europa e fingere di essere un’altra, si sviluppa il Tango delle differenze. Il viaggio di Teresa è un viaggio nel mondo del tango. I suoi colori: il grigio, il rosso, il nero; il suo tempo, i suoi passi, le sue malinconie; l’abbandono, l’oblio, l’ansia per l’ora che fugge, lasciandosi attraversare dal brivido del tango.