L’azione si svolge in un luogo e in una nazione non definita. I personaggi interagiscono in una sorta di purgatorio, dove devono fare i conti con una vita passata disastrosa e intravedere una possibilità di futuro migliore, per l’appunto il tanto atteso “riscatto”. Eppure inconsapevolmente i quattro carcerieri commettono gli stessi identici errori che li hanno condotti fin lì. Infatti, nei venti giorni assegnati a controllare la sequestrata, fanno a fatica a rimanere uniti nel compiere l’azione criminale.
Ogni personaggio cerca di pensare a se stesso, costruisce e distrugge le alleanze con i propri amici, ma, allo stesso tempo, come chiuso in una gabbia dalla quale non c’è nessuna via di uscita, non può fare a meno dell’altro. Ognuno di loro è pentito di essere andato in questo luogo sperduto; con l’aprirsi del sipario i personaggi sono come sbattuti sul palcoscenico costretti a recitare un dramma che sperano abbia fine il prima possibile una fine; ma la fine che attendono la temono, come temono la vita passata che li ha “costretti” ad andare ritrovarsi lì.
In fondo si sentono traditi dalla società, dalla famiglia, da tutto ciò che una parte di mondo ha insegnato loro come importante, i beni materiali ad esempio che ora non posseggono più. Pensano di non contare nulla, di non poter incidere minimamente nella vita politica del Paese, ma la persona che tengono sotto sequestro in realtà e è la figlia di un noto politico che sta cercando di risollevare la situazione economica del Paese.
Sopra una scacchiera fatti di oscuri interessi politici, non possono che svolgere il ruolo dei pedoni, i primi a essere mangiati. Uno di loro (Dennis) intuisce che chi li ha preceduti nel ruolo di carcerieri è stato eliminato alla fine del lavoro sporco. Ma convincere gli altri che bisogna andare via al più presto non è cosa facile: il leader (Ivan) ama comandare e non essere comandato, finalmente per la prima volta può fare tutto quello che non gli è stato mai permesso prima nella vita. Lara, che faceva la prostituta per la strada, liberatasi grazie ad Ivan dal suo violento protettore, e Gelio, persona ancora immatura, che non ha mai avuto la forza di uscire dalla famiglia rimanendo schiavo dall’educazione del padre e della madre, osservano attentamente e silenziosamente gli scontri dei loro due compagni di viaggio, rimanendo così per l’ennesima volta vittime delle decisioni altrui.
Il Chirurgo e la Sequestrata sono figure astratte, personaggi senza un vero passato che seducono e manipolano le vite dei carcerieri. Anche loro hanno bisogno uno dell’altro per potere esistere, all’interno della scacchiera sono come il Re e la Regina, e chi manovra questi pezzi dall’alto non è altro che un potere che non può essere definito, smascherato, ma dal quale i quattro carcerieri devono sapersi difendere coraggiosamente per non essere privati della propria libertà.
scritto e diretto da_Giampiero Rappa
con_Eva Cambiale, Andrea Di Casa,Filippo Dini, Emanuela Guaiana, Sergio Grossini, Mauro Pescio.
Scene e costumi_ Laura Benzi
Luci_Giovancosimo De Vittorio
assistenti alla regia: Sergio Grossini, Emanuela Guaiana
Gloriababbiteatro – Festival 2006