Greta Francolini

Greta Francolini è una performer e coreografa attiva da tre anni sulla scena contemporanea.
Si interessa alla moda come ambito di ricerca e innovazione e come uso del corpo a scopo dimostrativo ed esibizionistico.
Nel 2016 è con Annamaria Ajmone alla Biennale College di Venezia; nel 2017 è finalista a DNAppunti coreografici (Romaeuropa Festival) con il suo lavoro Ritornello. Nello stesso anno è stata selezionata per Half a House, parte del progetto europeo “N.O.W. New Open Working Process for the performing arts” presentato nell’ambito di Fabbrica Europa Festival.
Sempre nel 2017 ha partecipato al Programma “ISA Inteatro Summer Academy” a Polverigi.
Segue da due anni i percorsi di formazione all’interno del Festival “La Democrazia del corpo” di Virgilio Sieni, frequenta inoltre le lezioni di Cristina Rizzo.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2018 con Ritornello

Uno di noi

Uno di noi è una performance intensa e divertente dove uomini e donne non interpretano una parte ma creano lo spettacolo mentre sono in scena, catturano lo spettatore attraverso curiosi gesti, in una sorta di strano microcosmo in movimento che adempie a regole tutte sue, di cui solo progressivamente ne comprendiamo la logica.
Gli artisti si sostituiscono l’uno con l’altro nel tentativo di costruire un’identità comune, una comunità dai codici nuovi che ha il compito di intrattenerci ma, mentre studiamo le sue regole, in realtà stiamo studiando noi stessi e i nostri comportamenti.
Lo spaesamento diventa improvvisamente comico e contagioso.

di Gary Stevens
Produzione Artsadmin con il sostegno di Marche Teatro / Inteatro Festival
Progetto selezionato nell’ambito del bando Marche Teatro / Inteatro Festival Call

 

Gary StevensFestival 2018

Il Cromlech (Psicodramma 4)

Il Cromlech è la quarta di una serie di performance basate su un modello ‘psicodrammatico’. Un intenso faccia a faccia con un performer-attore per uno spettatore alla volta, una riflessione sulle nozioni di mancanza e di vuoto, propedeutico alla costruzione di un cromlech, monumento megalitico preistorico formato da pietre disposte in cerchio per creare un ‘vuoto comune’.

Un’opera d’arte collettiva, creata dagli spettatori, una fiaba cittadina, un progetto misterioso e spirituale dove Oscar Gómez Mata riflette con generosità e malizia sulle patologie del quotidiano e sul ruolo dello spettatore nella creazione artistica.

Di Oscar Gómez Mata / Cie L’Alakran
In collaborazione con: Esperanza López e i partecipanti a ISA 2017

Festival 2017 – Oscar Gómez Mata / L’Alakran

Studio davanti a una testa

Studio davanti a una testa si interroga, attraverso l’opera di Amedeo Modigliani, sull’unità anatomica che è sede della mente e dell’emozione, osservata non come parte di sé ma come alterità. L’opera è vista da fuori, esterna eppure in costante rapporto con chi l’osserva: così la danza esplora quella distanza nella quale si realizza l’incontro tra scultore e scultura.

di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu
Co-produzione CANGO / Umano – cantieri internazionali sui linguaggi del corpo e della danza in collaborazione con Teatro della Toscana
con il sostegno di MiBACT Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e Regione Toscana

Festival 2017Claudia Catarzi

Mash

Con il termine MashUp, in ambito musicale si indica una composizione realizzata miscelando fra loro due o più samples, attraverso l’appropriazione e la manipolazione degli elementi. MASH applica, in parte, lo stesso processo nel territorio coreografico. Il cabaret di inizio ’900, le prime performance shock rock anni ’60, i format televisivi e gli insospettabili tutorial di danza ante litteram dei primi anni ’90 – riferimenti di provenienza geografica e di genere diversi – costituiscono il mondo da cui abbiamo attinto per realizzare un archivio visivo e concettuale comune, dove tutto è stato mescolato. L’attenzione non si focalizza sullo studio filologico o sulla riproduzioni dei materiali messi in campo, ma sulla dinamica che scatta quando i frammenti si concatenano tra loro generando qualcosa di totalmente nuovo, ricco di significati inediti. La scena che abitiamo, in costante mutazione, diventa così un luogo di coesistenza che ci appartiene e al contempo ci disorienta, costringendoci ad acclimatarci senza sosta. Nasce così un’interforma, composta da una commistione di linguaggi dei quali ciascuna è portatrice, linguaggi che non hanno bisogno di afferarsi, ma, al contrario, nel non imporsi creano i presupposti per accogliere e tradurre l’altro, unica possibilità per generare un incontro vero.

di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán
ricerca sonora e mix Federica Zamboni
disegno luci e direzione tecnica Giulia Pastore
produzione Cab008 & Fabrik Cassiopée
in collaborazione con Le Quartz / Scène nationale de Brest e Danae Festival
con il sostegno di Armunia / Festival Inequilibrio / Centro di residenza, MosaicoDanza – Interplay Festival, Fondazione Piemonte dal Vivo, Residenza NaoCrea / Ariella Vidach-Aiep, Residenza Graner/Mercat de les flors
Progetto DE.MO./Movin’up II sessione 2016 a cura del MiBACT _ Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane _ Direzione Generale Spettacolo e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani

Festival 2017 – Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán

Marcela Santander Corvalán

Ha collaborato con Dominique Brun, Faustin Linyekula, Mickael Phelippeau. Nel settembre 2014, presenta il progetto Something around the sound, firmato con la danzatrice e coreografa Clarisse Chanel. Nel 2015, presenta Époque con il danzatore e coreografo Volmir Cordeiro. Nel marzo 2016, crea il primo solo Disparue. Nel triennio 2014-2016, è artista associata di Quartz- Scène Nationale de Brest.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2017 con Mash

Annamaria Ajmone

Ha lavorato con Guilherme Botelho, Ariella Vidach, Daniele Ninarello, Santasangre. Collabora con Cristina Kristal Rizzo, Muta Imago, Strasse e con la videomaker Maria Giovanna Cicciari. Nel 2015, è invitata a partecipare a Compagnie, Compagnie di Jérôme Bel. Nel 2013, crea [In]Quiete (premio speciale del Premio Equilibrio 2014). Nel 2015 realizza Tiny, vincitore di DnAppunti coreografici 2014. Tra il 2015 e 2016 realizza il progetto Pratiche di abitazione temporanea, con tappe in Italia, Francia e Stati Uniti. Vince il premio Danza&Danza 2015 come “interprete emergente-contemporaneo”.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2017 con Mash e del 2018 con To be banned from Rome

Delle ultime visioni cutanee

Delle ultime visioni cutanee è l’episodio conclusivo delle precedenti ricerche coreografiche sviluppate da Nicola Galli (prime visioni sottocutaneeO | proiezione dell’architettura ossea  e OSSO). La performance si basa sulla presentazione di un ambiente installativo, applicando in modo analitico il principio della riproduzione in serra. In tale habitat, la pianta inizia il proprio ciclo vitale, dalla semina nella terra fertile e dalla germogliazione fino all’ottenimento del frutto che diverrà per il seme protezione, nutrimento e veicolo di riproduzione.
L’azione è articolata in 4 capitoli, a cui corrispondono le rappresentazioni di altrettanti paesaggi: botanico, orografico, etologico, scenico.
In questo dispositivo al contempo ottico e motorio, corpo e oggetti sono sottoposti a esercizi di manipolazione micro e macroscopica, esposti grazie all’uso di un’illuminazione modulare che esercita un focus su un dettaglio screpolato, sbucciato, spellato o ancora esfoliato, irritato.
La partitura scenica si sviluppa secondo due principali linee di azione, facendo riferimento ai canoni estetici rinascimentali – pittorici e coreutici – della prospettiva e della metrica lineare. L’esercizio epiteliale al tavolo si alterna così allo spazio e al volume della scena, in una sorta di trasposizione plastica del movimento corporeo.

produzione STEREOPSIS / TIR Danza
concept, coreografia e azione Nicola Galli
elementi scenici Andrea Mosca
costumi Acne studios
spazio prove Spazio Casaglia, STEREOPSIS, Teatro Astoria / TIR Danza
un ringraziamento a Valeria Castellaneta
progetto sviluppato presso l’Institut Culturel Italien de Paris, Hôtel de Galliffet
creazione selezionata per NID Platform 2015
Con il contributo del Fondo per la Danza D’autore/Regione Emilia-Romagna 2015/2016

Festival 2017Nicola Galli

Nicola Galli

Nicola Galli (Ferrara, 1990) esordisce come ginnasta agonista e si avvicina ai linguaggi del teatro fisico e della danza presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Studia danza contemporanea, rinascimentale, hip hop e riequilibrio muscolare Metodo Monari.
Dal 2010 al 2014 danza nella compagnia CollettivO CineticO. Parallelamente intraprende il proprio percorso autoriale spaziando dalla coreografia alla performance, dall’installazione all’ideazione grafico-visiva e sviluppando il progetto MDV [Metamorfosi del vuoto], un’indagine progressiva intorno alle forme pure e alle nozioni di “stratificazione” e “paesaggio”.
In linea con la sua ricerca artistica, Nicola Galli sviluppa percorsi formativi e laboratori di danza dedicati a bambini e adulti.
Dal 2014 è artista sostenuto da TIR Danza.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2017 con Delle ultime visioni cutanee e del 2023 con ULTRA