Mash

Con il termine MashUp, in ambito musicale si indica una composizione realizzata miscelando fra loro due o più samples, attraverso l’appropriazione e la manipolazione degli elementi. MASH applica, in parte, lo stesso processo nel territorio coreografico. Il cabaret di inizio ’900, le prime performance shock rock anni ’60, i format televisivi e gli insospettabili tutorial di danza ante litteram dei primi anni ’90 – riferimenti di provenienza geografica e di genere diversi – costituiscono il mondo da cui abbiamo attinto per realizzare un archivio visivo e concettuale comune, dove tutto è stato mescolato. L’attenzione non si focalizza sullo studio filologico o sulla riproduzioni dei materiali messi in campo, ma sulla dinamica che scatta quando i frammenti si concatenano tra loro generando qualcosa di totalmente nuovo, ricco di significati inediti. La scena che abitiamo, in costante mutazione, diventa così un luogo di coesistenza che ci appartiene e al contempo ci disorienta, costringendoci ad acclimatarci senza sosta. Nasce così un’interforma, composta da una commistione di linguaggi dei quali ciascuna è portatrice, linguaggi che non hanno bisogno di afferarsi, ma, al contrario, nel non imporsi creano i presupposti per accogliere e tradurre l’altro, unica possibilità per generare un incontro vero.

di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán
ricerca sonora e mix Federica Zamboni
disegno luci e direzione tecnica Giulia Pastore
produzione Cab008 & Fabrik Cassiopée
in collaborazione con Le Quartz / Scène nationale de Brest e Danae Festival
con il sostegno di Armunia / Festival Inequilibrio / Centro di residenza, MosaicoDanza – Interplay Festival, Fondazione Piemonte dal Vivo, Residenza NaoCrea / Ariella Vidach-Aiep, Residenza Graner/Mercat de les flors
Progetto DE.MO./Movin’up II sessione 2016 a cura del MiBACT _ Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane _ Direzione Generale Spettacolo e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani

Festival 2017 – Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán