Antonio Montanile

Antonio Montanile, danzatore, coreografo e insegnante, studia all’Accademia IsolaDanza ed integra la Compagnia della Biennale di Venezia sotto la direzione di Carolyn Carlson.
Inizia a lavorare per la Compagnia Caterina Sagna, Dèjà Donné, Philippe Saire, Carmen Blanco Principal Erika Zueneli e MariaClara Villa Lobos.
Le sue coreografie sono state presentate in molto contesti internazionali e sono stati prodotte da diversi partners: Biennale di Venezia, Charleroi Dnase, Ccn Roubaix, De Pianofabriek, Danse à Lille, Aerowaves.
Attualmente lavora con la Compagnia Philippe Saire, con la Compagnia Caterina Sagna e con la Compagnia Gruppo e-Motion sta lavorando ad un progetto triennale di produzione.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2015 con Dismisura ovvero j’ai pas d’autre choix e del 2002 con Quduò

Intorno al fatto di cadere

Da un’immagine che comincia a metà.
Ancora rimango sul tema dell’addormentamento, sull’indagare istintivamente il momento di confine tra veglia e sonno, tra conscio e inconscio.
C’è un luogo dove sto e altri dove presumo di volere andare. È un particolare modo di desiderare, quasi non mi appartiene il desiderio, ma mi accade.
Ciò che è, è anche altro, ciò che è del pensiero e dell’immaginazione opuò sembrare realtà fatta di surreale concretezza, e ciò che è del corpo reale diventa sempre più perdita di controllo, di nitidezza delle forme.
Ciò che è del corpo è perdere alla fine i confini del corpo stesso.

di e con Claudia Catarzi
produzione Company Blu
con il sostegno di Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Graner/mercat de Les Flors, CSC/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Armunia/Castiglioncello, Centro coreografico de la Gomera/Isole Canarie, STUDIO 44/ Constanza Macras | Dorkypark

Claudia Catarzi Festival 2015

KK (I’m a kommunist kid)

KK è una riflessione politico-performativa sulla proprietà territoriale e sull’identità culturale, filtrata da un’ironia cruda e pungente; una traduzione coreografica contemporanea dell’estetica di un’infanzia post-comunista.
Qual è la relazione tra cittadinanza, libertà e immaginazione?
Come nuovo cittadino europeo, Glen esplora le sue origine albanesi con suo fratello Olger, anche lui emigrato in Europa negli anni ’90. Entrambi, da punti di vista e condizioni diverse, si confrontano sul palco attraverso i ricordi rispettivi del loro paese d’origine, un’Albania pre-globalizzazione nella quale hanno vissuto la loro giovinezza.

idea e coreografia Glen Çaçi
con Glen Çaçi, Olger Çaçi
video e luci Andrea Saggiomo
assistente alla coreografia Paola Stella Minni
collaborazione drammaturgica Ylenia Caleo, Andrea Saggiomo
produzione Marche Teatro – Teatro di Rilevante Interesse Culturale
co-produzione Fabbrica Europa

Glen ÇaçiFestival 2015

One more thing

Benjamin Verdonck, come per magia, trasforma una piccola valigia in un teatro in miniatura. Ispirato da una frase da “Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese, l’artista costruisce, attraverso le lettere che fa scorrere progressivamente, una fantasia grafica astratta sulla relatività delle cose.
Una scatola delle immagini di un metro quadrato, un teatro che si imprime sulla pelle.
Uno spettacolo in miniatura, mobile e musicale, per sedici spettatori alla volta.

di e con Benjamin Verdonck
produzione Toneelhuis, KVS
co-produzione Kunstenfestivaldesarts, Steirischer Herbst (AT), NXTSTP
con il sostegno di European Union’s Culture Programme

Benjamin VerdonckFestival 2015

Benjamin Verdonck

Pochi artisti possiedono la versatilità e l’imprevedibilità di Benjamin Verdonck.
Ha lavorato come attore, danzatore, regista, coreografo, artista visivo, scrittore.
Le sue creazioni sono state rappresentate nei teatri ma anche nelle gallerie d’arte, negli spazi urbani e negli ambienti naturali. Il suo lavoro, essenziale, scarnificato, privo di orpelli decorativi, ha una grande forza poetica e immaginativa.
Utilizzando mezzi minimali Benjamin Verdonck libera la massima potenza del teatro. Il suo è un lavoro “politico” in senso puro perchè tocca i temi essenziali della nostra vita sociale senza ricorrere a vistosi proclami ma intervenendo artisticamente in modo libero, enigmatico, fuori da ogni convenzione, con la sola forza delle immagini, dei gesti e delle parole che riescono sempre a toccarci profondamente ed intimamente.

Partecipa ad Inteatro Festival nelle edizione del 2015 con One more thing, nel 2008 con La Neve / Ice cream for everyone, nel 2006 con Wewilllivestorm e del 2018 con Song for Gigi

Matchatria

Ispirato alla tradizionale cerimonia del te giapponese, MatchAtria è una “cerimonia del cuore” multimediale fatta di danza, visioni in 3d e effetti sonori.

Ogni spettatore riceve un cuore di silicone collegato al battito cardiaco della danzatrice, che ne trasmette le vibrazioni, e vive così un’esperienza visiva ed emozionale in un contatto unico e intimo con il cuore.

idea, danza, sound design, testo Yui Kawaguchi
idea, visual, musica Yoshimasa Ishibashi (Ishibashi Production)
stereoscopic 3D-CG Masahiro Teraoka (Galaxy of Terror)
tecnica video Ichiro Awazu, Henne Fritze
costumi Sasha Kovac (Sadak)
disegno luci Fabian Bleisch
unità di percezione del battito cardiaco Hideyuki Ando (Osaka Univ.)
punto tattile Rieko Suzuki (Facetherapie Co.Ltd), Yasuhiro Suzuki, ph.D. (Nagoya Univ.)
supervisione alla misurazione del battito cardiaco + TAKTILES Junji Watanabe
produzione Satoko Suchi (JP), Ilja Fontaine (EU)
consulenza drammaturgica Ilja Fontaine
produzione Yui Kawaguchi e Yoshimasa Ishibashi
co-produzione Blueproject Barcelona, FFT Düsseldorf, Ma scène nationale – Pays de Montbéliard and SOPHIENSÆLE. Funded by the Mayor of Berlin – Senatskanzlei – Kulturelle Angelegenheiten
con il sostegno di Sennheiser, Beamaround e Dock11 Berlin
in collaborazione Nico and the Navigators

Yui Kawaguchi & Yoshimasa IshibashiFestival 2015

Yui Kawaguchi & Yoshimasa Ishibashi

Yui Kawaguchi inizia a ballare all’età di sei anni. Ha studiato a Tokyo danza classica e contemporanea, teatro e canto ed ha ottenuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. È stata anche la coreografa della cerimonia delle olimpiadi est-asiatiche del 2001. Con le sue performance di danza emultimediali è stata invitata a manifestazioni prestigiose come: ARS Electronica a Linz, Seoul International Dance Festival e al Japan Virtual Reality Conference. Lavora a Berlino dal 2005.

Yoshimasa Ishibashi artista visivo, cineasta, ha studiato arti visive in Giappone alla Kyoto City University of Arts e al The Royal Collage of Art (RCA) in UK.
Ha presentato le sue performance visive che combinano visual media (2&3D projection, laser lighting, live visual feedback, etc), musica dal vivo e riprodotta, danza contemporanea ed allestimenti senici al Palais de Tokyo di Parigi, alla tate Modern di Londra, al Kyoto Experiment Festival. Ha lavorato per la televisione e per il cinema, il suo ultimo film “Milocrorze” (2012), pluripremiato, è stato invitato in numerosi festival cinematografici.

Partecipano a Inteatro Festival nell’edizione 2015 con MATCHATRIA

Qui, ora

“Ho tolto tutto, messo tutto da parte.Ho cercato di riportare tutto all’essenziale, al minimo indispensabile necessario per partire. Ho trovato un corpo, il mio, il mezzo che mi ritrovo, e in fondo il più adatto per questo viaggio”. Un lavoro che nasce da un corpo disposto a improvvisare, in uno spazio qualsiasi, ma posto nella tensione d’ascolto del sonoro presente, qui e ora, nell’ipotesi che il silenzio non sia altro che una pura convenzione, teatrale.

Di e con Claudia Catarzi Produzione Company Blu –  realizzato con il sostegno di Inteatro Polverigi, Fondazione Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Centro Artistico il Grattacielo.

Claudia CatarziFestival 2013