Nuvola Vandini

Da sempre affascinata dall’umano e dal paesaggio che crea, concepisce il corpo come sistema di presa sul mondo, ciò attraverso cui si è, e si esperisce il mondo.
Muovendo i primi passi verso una sua propria ricerca e poetica, parte dal concetto antropologico di mindful body: costruzione “in fieri” in cui s’intrecciano dinamiche di produzione, riproduzione e produzione culturale.
Il corpo come luogo in cui le loquaci pratiche teologiche e scientifiche sono state sedimentate, teatro dell’esperienza e della conoscenza è un corpo pieno di mente, sensoriale, tattile, olfattivo, visivo.
Artisticamente nasce come ginnasta ritmica, approdata alla danza si forma presso la scuola Chorea (BO), al DNA di New York, in Europa segue la ricerca dell’Axis Syllabus sviluppata da Frey Faust; studia e collabora con Lucia Palladino.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2014 con Does silence exist?

ARIA

Come rivivere la spensieratezza dell’infanzia? Come ritrovare quella leggerezza che si perde diventando adulti? Andrea al centro della scena indaga, come uno scienziato, sulle possibilità del volo di un semplice aeroplanino di carta. Un oggetto fragile, con il quale scopre la possibilità di un dialogo, di uno scambio: ne indaga a fondo le potenzialità, lo addomestica giorno dopo giorno. Nasce una sorta di dipendenza, un desiderio di vivere allo stesso modo, nel breve intervallo tra la partenza e l’atterraggio, in quel momento di fragile sospensione che è come il tempo che si ferma…un respiro trattenuto…

di e con Andrea Castiglia – mentoring Claudia Dias, John Ashford
progetto sviluppato nel’ ambito di IFA INTEATROFestival Academy 2014

 

Andrea CastigliaFestival 2014

Andrea Castiglia

Andrea Castiglia, fantasista, laureato in Scienze Politiche, diplomato presso la Scuola di Circo “Flic” in qualità di “manipolatore di oggetti”.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2014 con ARIA

Job

Un ritratto ironico e inquieto del rapporto tra noi stessi, il lavoro, la società, attraverso il linguaggio ibrido tra cinema e teatro che caratterizza tutti i lavori di 7-8 chili.
Da mero mezzo di soddisfazione di bisogni materiali, il lavoro è passato a essere, negli ultimi anni, elemento d’identificazione psicologica e sociale. Cosa succede quando tutto questo viene a mancare?
Job non dà risposte, insinua dubbi e restituisce la descrizione di un cambiamento sociale e culturale in cui l’identità umana assume sempre più un carattere indefinito.

progetto a cura di 7-8 chili
ideazione e regia Davide Calvaresi
scritto e interpretato da Davide Calvaresi, Valeria Colonnella, Giulia Capriotti
disegno luci Franco Mastropasqua
produzione Marche Teatro – Teatro stabile pubblico

 

7-8 chiliFestival 2014

Sputi

Una riflessione sul rapporto tra l’interiore e l’esteriore, tra la nostra essenza e ciò che ci circonda, tra i nostri organi e i nostri prodotti, che nasce da un senso di inquietudine e inadeguatezza. Sputi è una critica appassionata e naïf sul consumismo che regna sovrano nel mondo occidentale e sul monopolio delle multinazionali. Attraverso il suo corpo e l’utilizzo di differenti mezzi espressivi – alchimie di gesti, colori, parole, spot pubblicitari, musica e movimento – la performer si rivolge diretta al pubblico e denuncia, finalmente, nomi, numeri e perfino ingredienti di ciò che ci sta ormai definendo la nostra identità.

ideazione e performance Virginia Scudeletti
mentoring Claudia Dias, Francesca Lattuada, John Ashford
progetto sviluppato nel’ ambito di IFA INTEATROFestival Academy 2014

 

Virginia ScudelettiFestival 2014

Virginia Scudeletti

Virginia Scudeletti è nata a Genova dove si è formata con la compagnia di danza Diabasis Ballet. Ha successivamente studiato con artisti internazionali quali Dominique Duszynski, Larrio Ekson, Carolyn Carlson, Chisato Shemesh, Moeno Wakamatsu, Yorgos Karamalegos, Susan Klein, Jeremy Nelson. Ha conseguito il BA (Hons) Dance Theatre al conservatorio TrinityLaban di Londra, dove tra gli altri ha lavorato con Thrisha Brown, Rosemary Butcher, Marina Collard e Gill Clarke. Dal 2011 Virginia ha lavorato come freelance con David Zambrano, The Mostly Everything People, Adam James, Shane Shambhu, DesignerBlock, Tony Thatcher, Needlefoot Dance, Liveartshow, Lambent Productions. Lavora inoltre come artista indipendente collaborando con la compagnia OperaViscera come direttrice di movimento e con i collettivi On the Roof e London Soundpainting Orchestra. Attualmente sta iniziando un periodo di tirocinio con la compagnia BalletLorent.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2014 con Sputi

All dressed up with nohwere to go

Una cornice vuota, un corpo maschile, un corpo femminile e un insieme di piccole azioni quotidiane strappate alla realtà e inserite in un contesto etereo, privato dello scorrere diacronico del tempo e della sua voracità. All dressed up with nowhere to go, prima opera coreografica di Giorgia Nardin, è un lavoro sospeso tra ambiguità e trasformazione che prende spunto dai momenti di passaggio che attraversano ogni vita. Essere ben vestiti senza sapere dove si andrà: distruggere la linearità del tempo, l’idea di un inizio e una fine. I corpi degli interpreti stanno in scena pregni di materia, consumati da un sentire “politico” che li attraversa tutti dalla testa ai piedi e che implode in un baricentro nascosto allo sguardo, nella lentezza del movimento, nella nudità, in una imposizione – rassicurante quanto crudele – di realtà (Matteo Antonaci).

di Giorgia Nardin
con Marco D’Agostin, Sara Leghissa
processo di ricerca Amy Bell, Marco D’Agostin, Sara Leghissa, Giorgia Nardin
editing musicale e ambienti sonori Luca Scapellato – disegno luci Matteo Fantoni – costumi Edda Binotto
Lavoro vincitore del Premio Prospettiva Danza 2013
Sviluppato come parte di ChoreoRoam Europe 2012 CSC/Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa (Vicenza), The Place (London), Dansateliers (Rotterdam), Paso a 2/Certamen Coreografico (Madrid), Dance Week Festival (Zagreb)
Sviluppato come parte di B Project 2013 Jheronimus Bosch 500 Foundation (‘s-Hertogenbosch), CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa), Dance Umbrella (London), D.ID Dance Identity (Pinkafeld), La Briqueterie-Centre de développement chorégraphique du Val de Marne (Paris), Dansateliers (Rotterdam) Con il sostegno di CSC/Centro per la Scena Contemporanea – Bassano del Grappa, Graner/Mercat de les Flors – Barcelona, La Piccionaia/I Carrara/Teatro Villa dei Leoni – Mira, La Conigliera – Resana, INTEATRO Residenze – Polverigi, Teatro Fondamenta Nuove – Venezia, Associazione Culturale Arearea – Udine, Associazione Culturale VAN

 

Giorgia Nardin – Festival 2014

Giorgia Nardin

Giorgia è una coreografa e performer indipendente. Con un background in studi classici e un BA in Arti Performative presso la Northern School of Contemporary Dance, crea spettacoli solisti o di gruppo per spazi teatrali, gallerie e musei.
Inizia a lavorare come autrice nel 2010 in collaborazione con Marco D’agostin e Francesca Foscarini, assieme ai quali crea Spic&Span, lavoro vincitore della menzione speciale a Premio Scenario 2011. Il suo primo solo, Dolly, che tratta le molteplici icone legate al corpo femminile, è vincitore di molteplici riconoscimenti e viene presentato in numerosi contesti italiani ed europei (Edinburgh Fringe, Interplay Torino, Festival Mess Sarajevo). All dressed up with nowhere to go è primo tra 20 lavori selezionati dal Network Aerowaves 2015. Il lavoro attualmente circuita a livello nazionale e internazionale (GenderBender Bologna, Bmotion Danza, Mercat de les Flors, FIDCU Uruguay). Nel 2014 crea Celebration, performance di durata per spazi museali creata su Olivia Jacquet, una giovane donna che ha deciso di tatuare tutto il proprio corpo. Il lavoro debutta al Museo Rèina Sofia (Madrid) come parte del progetto Performing Gender.
Dal 2014 Giorgia collabora come interprete per Moreno Solinas e Igor Urzelai e nel 2015 crea How to achieve fulfilling intercourse, spettacolo corale per gli studenti della prestigiosa Amsterdamse Hoogeschool voor de Kunsten.
È inoltre la prima artista italiana a diventare coreografa residente presso il K3 – Zentrum fur Choreographie Hamburg (Kampnagel) per l’anno 2015/16, all’ interno del quale crea Season, il suo ultimo lavoro.
Nel 2016 Giorgia è una delle artiste invitate dal CSC Centro per la Scena Contemporanea (tra le altre Yasmeen Godder, Yoko Higashino, Melanie Demers) a comporre un lavoro ispirato allo Stabat Mater. La creazione vedrà protagoniste un gruppo di donne affette dal morbo di Parkinson e verrà presentato all’interno di Bmotion Festival 2016.
Parallelamente al proprio lavoro coreografico, è docente associata al Balletto di Roma, dove tiene periodicamente training di release technique ed elementi di composizione coreografica.
Giorgia partecipa e ha partecipato a numerosi progetti europei, tra cui: Choreoroam Europe, Performing Gender, B Project (che l’ha condotta a danzare alla National Gallery di Londra) e Pivot Dance.
Il lavoro di Giorgia è prodotto e sostenuto sostenuto da: Associazione Culturale VAN, CSC Centro per la Scena Contemporanea, Tanzhaus Zurich, La Briqueterie – Centre de développement chorégraphique du Val de Marne (Paris), Dansateliers (Rotterdam), Graner/Mercat de les Flors (Barcelona), D.ID Dance Identity (Pinkafeld), INTEATRO Residenze – Polverigi, K3 Zentrum fur Choreographie – Tanzplan Hamburg, The Place (London), Nederlandse Dansdagen.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2014 con All dressed up with nowhere to go  e del 2018 con Minor place

La casa di Eld

Dare amore e felicità agli altri, o semplicemente alleviare le loro sofferenze, può rivelarsi impossibile se nemmeno s’immagina che gli altri ne hanno bisogno. Una storia che pone gli adulti che siamo di fronte agli adolescenti che eravamo; coloro che parlano di fronte a coloro che sognano. Ispirato a una favola di R. L. Stevenson, La casa di Eld non è un semplice spettacolo ma, come tutti i lavori di Oscar Gómez Mata, un atto di scambio pubblico creato con il coinvolgimento di bambini e ragazzi del territorio, che agiscono in scena accanto agli attori. Uno spettacolo tanto luminoso e gioioso quanto oscuro e misterioso, come l’ambigua atmosfera originale della favola.

Vecchio è l’albero e buono il frutto,
Molto vecchio e fitto il bosco.
Boscaiolo, è grande il tuo coraggio?
Attento! la radice avvolge
Il cuore di tua madre, le ossa di tuo padre;
E come la mandragola se la strappi geme

ideazione, scrittura, regia Oscar Gómez Mata
con Jean-Luc Farquet, Esperanza López, Roberto Molo e Maria Vittoria Busilacchi, Cecilia Carsughi, Malcolm Castaneda, Denise Cesaretti, Veronica Concettoni, Carlo Defendi, Marzia Deodato, Filippo Alberto Fanesi, Mattia Guidi, Maria Chiara Lattanzi, Ester Gambini, Daniele Moresi, Ludovico Paladini, Atena Pierpaoli, Lorenzo Rozzi, Ines Solustri, Ambra Tiberi
assistente alla regia Bastien Semenzato – scenografia Sylvie Kleiber – accessori Hervé Jabveneau – realizzazione maschere Isabelle Matter
responsabile tecnico e luci Roberto Cafaggini
composizione musicale e creazione del suono Andrés García – creazione video Nico Baixas – regia suono Christophe Bollondi – costumi Isa Boucharlat assistita da Karine Dubois
responsabile di produzione e amministrazione Barbara Giongo – diffusione internazionale Miguel Acebes
coproduzione Compagnia L’Alakran, St-Gervais Genève Le Théâtre e Bonlieu – Scène nationale d’Annecy (Progetto PACT, in FEDER/INTERREG IV), TLH – Sierre, Arsenic – Lausanne, L’Hexagone-Scène nationale de Meylan, Théâtre Benno Besson – Yverdon-les-Bains con il sostegno di Label + Théâtre Romand
La compagnia L’Alakran gode di una Convenzione di sostegno congiunto tra la Repubblica e Cantone di Ginevra, la Città di Ginevra e Pro Helvetia – Fondazione svizzera per la Cultura
La tournée 2014 riceve l’aiuto della CORODIS (Commission Romande de Diffusion des Spectacles) e della Loterie Romande

 

Oscar Gómez Mata / L’AlakranFestival 2014

NaCl

Una passeggiata collettiva, un lavoro site specific appositamente creato per le vie e i luoghi di Polverigi, (re)inventati in maniera poetica e visionaria da Mapped Productions – collettivo di artisti emergenti nato nell’ambito del Master “Performance Design and Practice” del CSM College of Art & Design.Liberamente ispirato a “Il giardino dei ciliegi” di Checkov, NaCl (salt) tenta di catturare un istante: il momento esatto in cui un mondo si sgretola e ne emerge uno nuovo. La scomparsa del vecchio mondo, dettata dallo sviluppo economico del territorio, è inevitabile e presumibilmente necessaria; ma il nuovo sarà adatto a noi? E incoraggiando pieni di speranza la nuova era, non rischiamo forse di distruggere e di perdere ciò che abbiamo sempre ritenuto importante?
Uno spettacolo che trasforma lo spazio pubblico in scena diffusa, coinvolgendo e sorprendendo gli spettatori.

di e con Mette Sterre, Matilde Marangoni, Dorothy Melander-Dayton, Marco Turcich, Hyesung Baek, Saemi Moon, Mahana Delacour, Claire Blake, Dalia Yassine, Iddo Greungard, Kat Leung, Carolyn Defrin, Rachel Upson, Emi Tse, Anne Sorya-Fritte
con il supporto e il patrocinio del Central St. Martins College of Art & Design
progetto sviluppato nell’ambito di INTEATRO Residenze – Polverigi

 

Mapped ProductionsFestival 2014