Bios unlimited

Un tappeto di case si stende di fronte allo spettatore. Bianche, vicine, anonime all’apparenza. Man mano che ci si avvicina, la luce rivela qualcosa di diverso, la musica ci avvolge e dalle pareti in legno trapelano storie, ricordi, frammenti di vita che ci colpiscono per la loro familiarità. Sono le storie di tutti noi, quelle case sono le nostre e una sensazione di inspiegabile intimità ci lega a loro.
Vincitore di Nuove sensibilità 2008, nella sezione Arti visive, già in programma al “Teatro Festival Italia” di Napoli, il lavoro si ispira a The Brooklyn Follies di Paul Auster e a I bagni di Aldo Rossi. Nel libro di Auster, la “Bios Unlimited”, da cui l’installazione prende il nome, è una compagnia assicurativa che pubblica libri sui dimenticati. Filippo Andreatta e Francesca Bucciero, dopo aver creato l’associazione culturale Pathosformel nel 2004, hanno partecipato a IFA 2008. Andreatta è stato selezionato da Nicola Humpel, docente di uno dei workshop dell’Accademia di Inteatro, e da allora collabora stabilmente con la compagnia tedesca Nico and the Navigators. Bucciero, diplomata in doppiaggio cinematografico professionale, è autrice dell’audio di “Bios Unlimited”.

Soggetto di: Filippo Andreatta,  Francesca Bucciero – Vincitore di: Nuove Sensibilità 2008  – Una co-produzione OHT e Teatro Pubblico Campano  – Con il sostegno: di InteatroPROD  – Ispirato da: Brooklyn Follies di Paul Auster;  Le cabine dell’Elba di Aldo Rossi

OHT | Office for a human theatreFestival 2009

Nella torre

La Sala Sommier e la torre di Villa Nappi saranno aperte al pubblico, il quale può decidere di entrare e rimanere il tempo che desidera, per assistere e ascoltare Polverigi.

di Rafael Duarte Uriza
con Keiko Yamaguchi, Carlo Nigra, Rafael Duarte Uriza

Rafael Uriza DuarteFestival 2009

…a toys orchestra

Gli …A Toys Orchestra presentano il loro ultimo album “Midnight Talks”. I Toys suonano insieme dal 1998.
Nel 2003 vengono notati a Frequenze Disturbate e vincono il festival ospitato dalla rassegna MusicalBox-notturno Musicale. Con la Urtovox nel 2004 esce il loro secondo album, “Cuckoo Boohoo”, definito dalla stampa uno dei dischi più belli della stagione 2005-2006. Nel 2007 esce “Technicolor Dreams”, che rappresenta un’ulteriore crescita dell gruppo e lo annovera tra le migliori band emergenti del paese: due brani tratti da Technicolor Dreams vengono selezionati come singoli della settimana sulla BBC radio 2 in UK e altri tre brani dello stesso album vengono inseriti nella colonna sonora di “The Beautiful Ordinary”, nuovo film di Jess Manafort.
Ad Aprile 2010 l’ultimo album, “Midnight Talks”, quello della consacrazione.
Aprono il concerto i Controgog, gruppo di recente formazione ma molto attivo nel panorama marchigiano.

Gli …A Toys orchestra sono: Enzo Moretto (voce, chitarre, piano, synth), Ilaria D’Angelis (voce, synth, piano, chitarra, basso), Raffaele Benevento (basso, chitarre), Andrea Perillo (batteria)

 

Festival 2010

Progetto Oca Verde

Nel contesto della manifestazione “Legàmi” viene presentato Il progetto Oca Verde dedicato alla promozione del dialogo tra cittadini, comunità scientifica e realtà produttive locali.
Il parco di Villa Nappi allestito come una vera e propria officina ambientale, in cui condividere idee ed informazioni, riflettere sulle tematiche proposte tramite installazioni e percorsi espositivi,  giocare a Il Gioco dell’OcaVerde

 

Sotto il nome OcaVerde sono state raggruppate tutte le attività di educazione ambientale coordinate dall’artista Adriana Zamboni. Ocaverde, la rivincita dell’oca intelligente è un progetto dedicato al dialogo tra cittadini, comunità scientifica e realtà produttive locali, che si propone l’obiettivo di comunicare, illustrare e fornire soluzioni quotidiane eco-sostenibili. Finalità ultima è accrescere la conoscenza e la sensibilità del pubblico verso la tutela dell’ambiente e la ricerca di una migliore integrazione nella relazione Uomo-Natura.

Festival 2010

Non so fare maglie

Non so fare Maglie è un progetto di creazione aperto che si sviluppa per ripetizione e accumulo di gesti e immagini che mutano forma di contesto in contesto attraverso opere installative e performative collettive. Il tema del progetto è la manualità, la memoria del fare e le tracce concrete tramandate attraverso oggetti e saperi impressi nella memoria. Il sentimento di frustrazione che si prova a “non saper fare”, nonostante si abbia nitida nella memoria l’immagine di chi “sapeva fare”, viene trasformato con ironia. Il pretesto da cui si parte è il “fare a maglia”, la manualità – vissuta in modo diverso da ciascuno a seconda dell’età, della provenienza, della professione – e ciò che resta dopo l’azione.
Non so fare Maglie è una sosta protetta nello scorrere caotico del nostro tempo, un altrove che celebra la realtà attraverso azioni ripetute che accadono e vengono condivise nelle relazioni, nei legami, nei rapporti umani.
La percezione dello spettatore che entrerà nello spazio scenico risulterà spiazzante, l’atmosfera sarà accogliente e familiare ma allo stesso tempo molto eccentrica, lontana da qualsiasi altra cosa vista prima di allora.
Il progetto Non so fare Maglie si costruisce nel corso di una residenza workshop a Polverigi insieme ai partecipanti al corso danzatore /performer nell’ambito del progetto Sipario.

Di: Ambra Senatore e Ilaria Turba – Con: Ambra Senatore, Ilaria Turba e con la partecipazione di Daniela Marinucci, Elena Durazzi, Elena Kofinà, Fabio Bacaloni, Genny Ceresani, Gleni Caci, Maria Elena Seidenari, Marianna Sarti, Michela Rosa, Pamela Sparapani, Paola Daniele, Sara Cingolani, Serena Rollo (progetto Sipario/Danzatore performer)

 

Ambra Senatore / Ilaria TurbaFestival 2010

Nonsostare

Nonsostare è uno studio sulla capacità di percepire il tempo.
Il lavoro parte dall’idea di un paradosso in cui i corpi, col loro movimento, tendono a confondere presente, passato e futuro. L’intero sistema spazio-temporale si avvicina al suo limite, gli intervalli tra un’azione e l’altra sono sempre più brevi, lo spazio si riduce e si dilata diventando il luogo in cui ognuno tende, con vari gradi di approssimazione, a posizionarsi nel migliore dei tempi possibili.
Gli interpreti, pur essendo presenti in scena nello stesso momento, sembrano attraversare varchi e gap temporali che ne modificano la consistenza corporea.
Emergono e scompaiono, accumulando al suolo la parte greve del loro peso così da far evaporare le polveri più sottili in un gioco di luce ed effetti visivi estremamente suggestivo.

Idea: Idea Chiara Frigo – Interpreti:  Matteo Bologna, Marta Ciappina, Chiara Frigo, Fabio Pagano – Disegno sonoro: Mauro Casappa – Drammaturgia: Riccardo de Torrebruna – Disegno luci: Leonardo Benetollo – Scenografia: R&G Group
Con il sostegno di: Operaestate Festival Veneto, The Place (UK), Dansateliers (NL), Dansescenen (DK), Paso a 2-Certamen Coreogràfico de Madrid (ES), Dance Week Festival (HR), Amat Marche (Teatro Annibal Caro Civitanova Marche), Duncan 3.0 (Roma)
Finalista Premio Equilibrio 2010, Auditorium Parco della Musica (Roma)

 

Chiara FrigoFestival 2010

Fino a quando ti muovi

Fino a quando ti muovi è un’installazione interattiva; un dialogo muto con lo spettatore. Un video di lettere che si muovono, girano, ruotano, appaiono e scompaiono viene trasformato all’improvviso dallo spettatore, il suo movimento e il suo sostare vengono decodificati in real-time da una web-cam. Nell’attimo in cui si sceglie di stare a guardare, di aspettare che si sveli qualcosa, le lettere si compongono in una domanda che esiste fino a quando ti muovi. Muoversi, stare, muoversi ancora, fra lettere che si scompongono in volo per poi ricomporsi in nuove domande.
Il tempo dell’installazione è totalmente dettato dallo spettatore, qui l’azione non è solo il vedere ma è scegliere il punto di vista, non è il dare risposte ma porre domande, non è il gesto dell’artista ma quello dello spettatore. Le domande vertono sulla coordinazione di mente e corpo: volutamente quotidiane, celano o palesano la relazione fra il movimento e il pensiero, fra lo spazio dell’azione e lo spazio intimo.

Di: Filippo Andreatta e Ilaria Mancia – progetto sviluppato con: Klaus Obermaier, presso l’Università IUAV di Venezia, Facoltà di Arti e Design

 

OHT | Office for a Human TheatreFestival 2010