In Quartier Mu la danza organizza la visione di uno spazio tattile, creando una topologia sottile, che esplora senza misurare. Lo spettacolo assume le forme di un’avventura sottomarina, di una discesa nelle profondità oceaniche dell’inconscio e delle pulsioni, degli eventi transpersonali. Il percorso procede per scarti, per accelerazioni, incontri, interne esplosioni: un tentativo di rapprendere l’energia liberatoria di un’allucinazione nella consapevolezza corporea.