È uno spettacolo sulla forza del teatro, sul potere che ha di suscitare panico, angoscia, terrore, disgusto, orrore senza bisogno di spargere sangue, senza mostrare esplicitamente alcuna violenza.
Uno spazio angusto, vuoto, bianco, in cui gli attori si muovono sordi e ciechi. Su di loro incombe un pericolo mortale ed essi lo sanno, ma non mostrano paura; forse non hanno fatto altro che provare diversi modi per sfuggire alla morte.
Il teatro di Pesenti è un teatro radicale, scomodo, brutale, che rivela malessere, decadimento, oscenità. È tuttavia un teatro morale, politico dove forte bisogno di gridare la propria rivolta.