Luz

Liberamente ispirato al romanzo The Waves di Virginia Woolf – un’unica giornata in cui trascorre l’intero arco della vita di sei personaggi – Luz descrive una polifonia di soliloqui che si intersecano tra di loro. A tratti affiorano schegge di vita: i giochi, gli abbandoni, i desideri, il ritrovarsi adulti, il comune sottomettersi alla routine, i dubbi, il desiderio di un confronto autentico con se stessi e gli altri. La vita ci chiede di scegliere: diventare una cosa sola, precisa, certa e non trasformabile. In questa richiesta, in parte naturale, in parte sociale, Luz vuole evidenziare il dubbio: la sensazione di  essere tante cose insieme. Un disequilibrio che genera paura e libertà, una metamorfosi.
Conservare uno sguardo vigile, curioso, attento al momento presente, verso un più profondo attaccamento alla percezione della vita, sembra questa l’anima di Luz. Tra gli sguardi è quello che scopre i colori non come dati ma come vibrare di luce, l’istinto che chiede di non rinunciare alla vita fatta di momenti, di non dimenticarsi nello scorrere degli anni, quasi schiavi delle scelte compiute.

con Serena Gatti, Amelia Prazak

Serena GattiFestival 2012