La Mandria

Ersilia è il nome di una delle città invisibili narrate da Italo Calvino, autore che la veronese Laura Corradi ha scelto più volte quale riferimento letterario per le proprie coreografie. Atmosfere impalpabili ed emozioni invisibili sono caratteri distintivi della nuova produzione della coreografa italiana. Presentata in prima nazionale a Polverigi.
Lo spettacolo è liberamente ispirato alle transumanze appenniniche che ancora oggi bloccano il traffico delle superstrade dell’Italia centrale e costringono i viaggiatori a momenti di umana riflessione. La Mandria racconta l’inquietudine E il muoversi costante, l’evoluzione e la trasformazione, l’incapacità di capire il bisogno di fermarsi, tutti elementi caratteristici della contemporaneità.
Quel che più destabilizzante è constatare che non esiste un aspetto finito e definitivo delle persone e delle cose, perché l’aspetto, lo stato, il carattere mutano nel tempo e si modificano le relazioni, di sangue, d’amore, da amicizia e di potere.
È così che cambiano le situazioni e le condizioni del nostro vivere, così che non ci si riconosce più, che niente e nessuno resta uguale a se stesso, che le figure si sformano e le ragioni si annebbiano, così che prima si desiderava tanto qualcosa che forse ora non si desidera più.
Ma allora, questa rabbia, ce l’ha un suo senso? Cosa potrà mai cambiare o meglio fermare?
Il corso delle cose avanza nel tempo, per qualcosa che nasce c’è sempre qualcos’altro che scompare e per un uomo che resta in piedi ce n’è un altro che cade.
Così tutto scorre e rovescia attorno ed è come stare in piedi su un mezzo in movimento.

coreografia e regia laura corradi
musiche originali enrico terraioli
eseguite dal vivo da enrico terraioli, stefano benini, luca zevio
assistente alla coreografia giorgio gobbi
creato con marco benedetti, silvia bertoncelli, giocanna gech, giorgio gobbi

Festival 2001Ersilidanza