Rome as seen from the roof tower of Villa Nappi at a distance of 306km

Roma non è uno spettacolo teatrale vero e proprio, nè una installazione di corpi, ma un sistema di azioni spettacolari in strettissimo rapporto con il luogo in cui avvengono. A 306 chilometri di distanza dalla Capitale, alla periferia dell’impero, Villa Nappi diventa contenitore di un’idea di Roma e di romanità mai uguale a se stessa, in progress, in costruzione, dove lampi e visioni “impropri” si mescolano alle immagini più oleografiche della città.

Liberamente ispirato alla figura di Eliogabalo, imperatore – dio emblema dell’anarchia al potere nel momento di maggiore disgregazione dell’impero romano – lo spettacolo vuole essere omaggio ed indagine intorno alla grande esperienza dell’Arte Povera Italiana, movimento che ha influenzato profondamente negli ultimi trent’anni la scena teatrale internazionale.

REGIA E COREOGRAFIA ENZO COSIMI
PROGETTO VISIVO ALDO TILOCCA, ENZO COSIMI
LUCI STEFANO PIRANDELLO
COLONNA SONORA A CURA DI ENZO COSIMI, SAVERIO EVANGELISTA
INTERPRETI CORINNA ANASTASIO, RACHELE CAPUTO, ENZO COSIMI, VALENTINA MARINI, FRANCO SENICA

 

Festival 2001Enzo Cosimi

Enzo Cosimi

Enzo Cosimi, danzatore e coreografo tra i più autorevoli della coreografia contemporanea italiana, ha iniziato gli studi di danza classica e moderna nella sua città natale per poi perfezionarsi al Centro Mudra creato da Maurice Béjart a Bruxelles e successivamente a New York, presso il Merce Cunningham Dance Studio. Tornato in Italia al principio degli anni Ottanta si afferma subito con una prima creazione Calore (1982) che lo proietta ai vertici della giovane danza italiana, e crea una sua compagnia Occhèsc. Coreografo ospite per il Teatro Alla Scala di Milano e del Teatro Comunale di Firenze, firma nel tempo con la sua Compagnia produzioni per il Teatro Comunale di Ferrara, Biennale di Venezia, RED Reggio Emilia danza, Teatro Ponchielli di Cremona, Auditorium – Parco della Musica di Roma, Festival RomaEuropa, Museo di Arte contemporanea Arken di Copenachen, Centre Pompidou e altre importanti realtà culturali italiane e internazionali. Collabora con personaggi d’eccezione tra i quali Miuccia Prada, Luigi Veronesi, Richie Hawtin, Giorgio Cattani, Aldo Tilocca, Louis Bacalov, Aldo Busi, Luca Spagnoletti, Daniela Dal Cin, Robert Lippok e Fabrizio Plessi con il quale crea Sciame, primo lavoro di video danza italiano. Nel 2006 firma la regia e la coreografia della Cerimonia di apertura dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, protagonista l’étoile Roberto Bolle e 250 interpreti. Nel marzo 2012 viene riallestito Calore, primo lavoro di Enzo Cosimi all’interno del Progetto RIC.CI. a cura di Marinella Guatterini. Sempre nel 2012 crea una coreografia per l’Accademia Nazionale di Danza e per la Scuola Civica Paolo Grassi di Milano. Nella sua carriera, mette a segno con la sua Compagnia più di una trentina di produzioni, tra cui Welcome to my world – creazione 2012 presentata a Maggio 2014 alla NID piattaforma della danza italiana a Pisa Nel giugno 2014 presenta alla Biennale di Venezia la nuova creazione Sopra di me il diluvio. Le creazioni della Compagnia Enzo Cosimi sono state rappresentate negli anni nei maggiori Teatri e Festival italiani, e portate in tournée in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, ex Jugoslavia, Austria, Svizzera, Grecia, Danimarca, Stati Uniti, (DTW di New York, Charleston, Spoleto-USA), Perù, Australia, India. Nel 2009 crea le coreografie per il film Lo Spazio Bianco, regia di Francesca Comencini, presentato alla 66ma Mostra del Cinema di Venezia.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2001 con Rome as seen from the roof tower of Villa Nappi at a distance of 306km

A_D_E_ Art Digital Era – seconda edizione

La seconda edizione del progetto sviluppa il lavoro di esplorazione sulla progettualità di nuove performances attraverso il web, l’edutainment e i format post-televisivi.
Con il concorso per web experiences si rende esplicita la necessità di fare del web un luogo di progettualità creativa e non solo di vetrina estetica. In tal senso la stessa dinamica del concorso s’è caratterizzata per un forum dove i vari progetti sono stati presentati in un’elaborazione in progress, inaugurando il fenomeno di “concorso open-source”, inteso cioè come sistema aperto agli sviluppi continui e alle sollecitazioni non predeterminate, implementabile.
L’idea del concorso titolato “Dal naturale all’artificiale e ritorno” nasce dalla volontà di mettere in relazione il mondo dell’internet con quello della vita e del suo doppio: la scena teatrale, quella disposta a cambiare in una continua sperimentazione sui linguaggi, multimediali, coreografici e musicali.
Tra le web experiences selezionate ne emergono alcune rivolte a ciò che definiamo “edutainment”, ovvero quelle pratiche che si misurano con gli ambiti educativi in termini ludico-creativi, performativi.
L’incontro sui format post-televisivi intende porre le basi per una ricerca di ulteriori contesti produttivi proiettati negli scenari futuri della convergenza digitale dei media (TV, web, telefonia mobile) in relazione con i sistemi dello spettacolo e il marketing del territorio.

Festival 2002Carlo Infante

Carlo Infante

Carlo Infante è changemaker, docente freelance di Performing Media, progettista culturale, fondatore di Urban Experience e scenarista per la resilienza futura.
Ha diretto, negli anni Ottanta, festival come Scenari dell’Immateriale, condotto (anche come autore) trasmissioni radiofoniche su Radio1 e Radio3, televisive come Mediamente.scuola su RAI3  e  Salva con Nome su RAInews24 (nel 2009).
Ha  ideato (in occasione delle Olimpiadi Torino 2006)  format web, come il geoblog (che permetteva di scrivere storie nelle geografie, prima di GoogleMaps), che esplicitano la tensione creativa di una Social Innovation agita nel territorio (come è accaduto con i Performing Media Lab in Salento per La Notte della Taranta, e in Piemonte all’interno di un Bene Confiscato alle Mafie di cui è stato titolare con l’associazione teatron.org). Nel 1996 al Salone del Libro di Torino ha curato il progetto Il Futuro Digitale che ha lanciato il dibattito sulle nuove tecnologie per l’apprendimento e per la Regione Piemonte ha curato i percorsi formativi per le imprese sull’Open Innovation. Ha progettato e condotto percorsi di teatro antropologico in India (con il Teatro dell’Iraa), rassegne di videocreazione in Australia (con FILEF e Melbourne Art Festival) ed happening di drammaturgia sonora (con Multirifrazione di Luigi Cinque) in Brasile.
E’ autore, tra l’altro, di Educare on line (1997, Netbook), Imparare giocando (Bollati Boringhieri, 2000), Edutainment (Coop Italia, 2003), Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile (Novecentolibri, 2004), Performing Media 1.1 Politica e poetica delle reti (Memori, 2006) e di molti altri saggi (+ di 80) e articoli (migliaia) per più testate (tra cui NOVA-Sole24ore,  Tiscali  e L’Unità, per cui ha curato l’inserto mensile UniTag, e attualmente La Nuova Ecologia, su cui ha una rubrica fissa). E’ tra i fondatori di  Stati Generali dell’Innovazione (con cui nel 2012 si lancia il progetto Roma Smart City in cui si tratta di città resiliente) ne è stato componente del direttivo (come nei decenni precedenti lo era stato dell’Ass.Nazionale Critici di Teatro e della Consulta Nazionale del Video) e fa parte del comitato scientifico di Symbola. Ha curato per l‘Enciclopedia Italiana Treccani (Scienza e Tecnica- doppio volume su Informatica) il saggio Culture Digitali e diversi lemmi correlati. Ora cammina, conversa, sollecita sguardo partecipato, apprende dappertutto, con i walkabout, conversazioni peripatetiche con i piedi per terra e la testa nel cloud.
Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con A_D_E_ Art Digital Era – seconda edizione

I sette cibi del corpo e dell’anima, Lo spirito del parmigiano, Il pane – della panificazione archetipica e di quella industriale, Ungere il mondo

Una seduta spiritica che cerca di risvegliare lo spirito del sapore, un dialogo tra le spezie marchigiane. In una nuova forma e al servizio di un nuovo scopo: guidare la degustazione di prodotti tipici e biologici facendo appello alle risorse emotive dello spettatore. La forma d’ispirazione è quella del microdramma radiofonico, in cui all’assenza materiale di attori e musicisti supplisce un’amplificazione dello spazio immaginativo, guidato dalle sapienti ambientazioni sonore e una valorizzazione massima della compresenza fisica degli spettatori, che divengono, grazie al gioco drammatico, osservati e osservanti al medesimo tempo.

regia silvio panini
testi silvio panini, paolo pagliani
musiche tiziano popoli
costumi Loredana Averci
scenografie e materiali silvio panini, flavio maino
interpreti loredana averci, paolo pagliani, silvio panini

 

Festival 2002Koinè

Koinè

Koinè è formata da un gruppo di artisti che, coordinati da Silvio Panini, dal 1980 collabora alla realizzazione di spettacoli e progetti speciali. Si tratta di eventi che si strutturano scenicamente intorno alle peculiarità storiche, linguistiche e morfologiche dei luoghi prescelti per la rappresentazione. Tali iniziative nascono con lo scopo specifico di trasformare, amplificare e moltiplicare le destinazioni d’uso di tali luoghi, nel rispetto delle loro caratteristiche e nell’incontro con chi abita e frequenta abitualmente tali aree.
La Compagnia teatrale Koiné ha deciso di caratterizzare il proprio lavoro agendo al di fuori degli spazi omologati dei teatri. Ciò che viene normalmente da noi rappresentato non è un evento esterno trasferito in contesto insolito, ma il territorio stesso in cui si agisce, con la sua comunità, la sua storia e le sue caratteristiche, utilizzando il linguaggio specifico e le professionalità del teatro.
L’atteggiamento dei soggetti coinvolti diventa debole e permeabile alle informazioni che giungono dal contesto; l’attività drammaturgica conseguente coniuga tali elementi con testi creativi, utilizzando strumenti comunicativi prettamente teatrali.
Questa attività di rappresentazione ha avuto il maggior sviluppo attorno a tematiche di carattere agricolo e ambientale, ma attraverso questa modalità di comunicazione la compagnia ha rappresentato anche eventi speciali su testi di leggi, architetture rinascimentali, tematiche sociali come la relazione tra le generazioni, la sacralità e le modalità di vita ad essa connesse, morfologie lacustri, combinazioni astrali, progetti di riqualificazione urbana ed altro ancora.
Il teatro diventa in modo scoperto uno dei linguaggi possibili per comunicare contenuti sociali, culturali, politici e tecnici. Il pubblico coinvolto varia a seconda dei contesti e nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno relazioni professionali con il settore teatrale e che raramente frequentano le sedi tradizionali di rappresentazione. Il nostro lavoro si rivolge a: contadini, escursionisti, guardia-parco, produttori enogastronomici, consumatori, studenti, anziani, cittadini.
Koiné è diretta artisticamente da Silvio Panini, con un notevole contributo creativo di Paolo Pagliani, Hendry Proni, Loredana Averci, Rosamaria Maino e Gabriele Malavasi.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con I sette cibi del corpo e dell’anima, Lo spirito del parmigiano, Il pane – della panificazione archetipica e di quella industriale, Ungere il mondo

Söndörgô_Wertetics Orkestar

Sul modello delle case da ballo ungheresi, il gruppo propone lo scoppiettante repertorio popolare balcanico tradizionale. Appassionati di etnomusicologia e di Béla Bartok, i cinque musicisti danzeranno e suoneranno al ritmo della tambura slava meridionale, antico strumento di origine persiano turca. Nel corso della festa lo stesso repertorio balcanico sarà progressivamente arrangiato con influenze rock e jazz, complice la Wertertics Orkestar che seguirà Söndörgô sul palcoscenico del teatro del parco.

Festival 2002

I tre studi

I tre studi è un progetti che nasce dalla ricerca di un linguaggio poetico che permette di far nascere il personaggio di Marionetta che occupa la scena, specchio del mondo.
La danza impone l’ideogramma nello spazio in relazione alla musica. Il movimento segue delle piste astratte che propongono una storia nello spazio, storia vissuta da questo personaggio, la marionetta che prende vita e si abbandona al ritmo. La marionetta è un personaggio diretto, un incantatore di serpenti che vive in un mondo schietto.
Il fascino della marionetta risiede nel suo essere pieno di umano desiderio di libertà e nel suo saper coinvolgere con semplice poesia, un danzatore cosciente e misterioso.
L’improvvisazione conserva la spontaneità dello scambio e il dinamismo dell’insieme, permette la sorpresa e la possibilità di esprimersi nella propria singolarità imponendo l’ascolto.

coreografia giovanna velardi
musiche gianni gebbia
interpreti giovanna velardi, gianni gebbia

 

Festival 2002Giovanna Velardi

Giovanna Velardi

Giovanna Velardi è direttrice artistica della Compagnia Giovanna Velardi e presidente dell’associazione FC@PIN.D’OC, associazione finanziata dal Mibact e dalla Regione Sicilia, che sostiene i lavori oltre che della stessa Giovanna Velardi, anche dei coreografi Giuseppe Muscarello, Paola Bianchi, Fabio Ciccalè, Stellario Di Blasi e Simona Miraglia.
Con il suo lavoro di direzione artistica, Giovanna Velardi affronta e sviluppa progetti dedicati alla danza a tutto tondo, in Italia e in Europa e oltre alla creazione coreografica, realizza progetti dedicati alla diffusione e alla promozione della danza e lavora nell’ambito della formazione.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con I tre studi

Quduò

Con Quduò Anotnio Montanile si interroga sul modo di vivere passato, presente e futuro, in un assolo accompagnato da una partitura lirico-melodica dove l’analisi del tempo suggerisce tre metaforiche immagini-chiave: il tempo come fiume (che scorre e scivola via), il tempo come argilla (ovvero una forma nelle nostre mani), il tempo come nudità (ovvero forza, coraggio di scoprirsi).

coreografia Antonio Montanile
con antonio montanile

Festival 2002Antonio Montanile