Histoire de Babar, le petit éléphant

Un classico del teatro musicale dedicato all’infanzia che vanta un particolare allestimento scenico.
Teatro e musica a misura di bambino, con le magnifiche partiture eseguite dal vivo di Francis Poulenc ed il poetico racconto di Jean de Brunhoff.
Babar, il piccolo elefante, è nato nella foresta. Costretto alla fuga e all’esilio, scoprirà la grande città, la civilizzazione, l’amicizia, il potere dei soldi, le contraddizioni degli uomini.
Uno spettacolo che fonde in un unico universo interattivo musica dal vivo, attore ed immagini che compongono una speciale scenografia in movimento capace di proiettare lo spettatore nel magico mondo di Babar.

MUSICA DI FRANCIS POULENC
ESEGUITA AL PIANOFORTE DA GREGORIO NARDI
UNO SPETTACOLO DI ENRICO BAGNOLI E MARIANNE POUSSEUR
TESTO DI JEAN DE BRUNHOFF
VOCE RECITANTE E DISEGNI MARIANNE POUSSEUR
SCENOGRAFIA ENRICO BAGNOLI

Festival 2001Digimedia

Roccu u Stortu

Proseguendo la direttrice di U juoco sta’ finisciennu ovvero Finale di partita di Samuel Beckett tradotto in calabrese, Roccu u Storto propone una sorta di Histiore du Soldat post litteram, lavorando su un dialetto che fonda la sua forza proprio sulla incomprensibilità, sul carattere onomatopeico che si fa capire come per incanto.
Calabrese è l’intera formazione artistica che unisce il gruppo Krypton ai musicisti de Il Parto delle Nuvole Pesanti, cult band del panorama italiano.
Dedicato alle ingiustizie della guerra, lo spettacolo racconta un fatto storico della prima guerra mondiale: l’ammutinamento della sesta compagnia della Brigata Catanzaro. Tra le immagini di repertorio in bianco e nero delle trincee ed una spericolata partitura che innesta rock, canzone popolare e tradizione etnica, la storia è un affondo sull’intimità degli individui, sul coraggio e la paura, sui nuovi totalitarismi, sulla costante imbecillità della violenza.

DI FRANCESCO SURIANO
REGIA FULVIO CAUTERUCCIO
CON FUVLIO CAUTERUCCIO, ANDREA BRONZI
MUSICHE ESEGUITE DAL VIVO PEPPE VOLTARELLI, AMERIGO SIRIANNI E SALVATORE DE SIENA DE IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI
SCENE E LUCI GIANCARLO CUTERUCCIO

 

Festival 2001Compagnia Teatrale Krypton / Il Parto delle Nuvole Pesanti

Il Parto delle Nuvole Pesanti

Il Parto delle Nuvole Pesanti è un gruppo musicale costituito a Bologna da musicisti calabresi.
Nel 2001 il Parto, che già nei live aveva introdotto elementi recitativi, si cimenta con il teatro realizzando con la Compagnia Kripton lo spettacolo teatrale Roccu u stortu di Francesco Suriano e la regia di Fulvio Cauteruccio. È la storia di un soldato calabrese che parte per il fronte in cerca di un riscatto sociale che si infrange sugli orrori della prima guerra mondiale. Le musiche del Parto vengono raccolte in un disco dall’omonimo titolo, mentre lo spettacolo, a cui prendono parte gli stessi musicisti, viene trasmesso su Radiorai3, e mandato in onda su Rai2, per ben 2 volte, nel programma Palcoscenico. Si tratta di un successo e di un evento storico perché per la prima volta la Rai trasmette un’opera teatrale in dialetto calabrese. Per questo lavoro, il Parto ottiene anche il Premio Meeting delle Etichette Indipendenti (Mei) per la capacità di far dialogare le varie forme di arte.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2001 con Roccu u Stortu

Compagnia Teatrale Krypton

La compagnia basa la sua poetica sulla ricerca tecnologica e la sua applicazione nella scena e nelle arti, approfondendo le relazioni tra il corpo teatrale e gli apparati tecnologici linguistici audio-visuali, creando pionieristicamente spettacoli affidati ad elementi scenografico-visuali in spazi virtuali. Una parte importante del loro lavoro è poi costituito dal Teatro Architettura, ossia l’inserimento di spettacoli e scenografie in luoghi urbani preesistenti.
In parte il loro lavoro consiste in opere di teatro musicale, collaborando nel tempo con Franco Battiato, Salvatore Sciarrino, Giusto Pio. Per lo spettacolo Eneide, del 1983, la colonna sonora originale fu composta dai Litfiba, allora esordienti, ed è stata pubblicata poi nell’album Eneide di Krypton.
Lo spettacolo Roccu u Stortu (di Francesco Suriano, regia Fulvio Cauteruccio, musiche de “il Parto delle Nuvole Pesanti”) fu trasmesso in versione integrale nel programma Teatri Sonori di Rai Radio 3 e da Palcoscenico di Rai 2 ed è stato segnalato da Il Patalogo(edizione Ubulibri) nella sezione “22 spettacoli per un anno” tra le più significative produzioni del 2001.
I loro spettacoli sono stati rappresentati in numerosi teatri nazionali e internazionali oltre ai molti festival, fra i quali: La Mama Theatre (New York) Festival di Linz, documenta (Kassel), Festival di Oslo, Festival del teatro italiano (Mosca), Festival Fabbrica Europa, (Firenze), VolterraTeatro festival.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1983 con Eneide, dell’Expo Teatro Italia 1986 con Angeli di luce e del 2001 con Roccu u Stortu

I Bottari di Portico

Il gruppo – nato a Portico (Caserta)  per iniziativa di Pasquale Romani – si propone come una delle formazione più suggestive ed autentiche dell’intero panorama della world music. Botti, tini e falci vengono usati come percussioni, scandiscono arcaici ritmi di lavoro, accompagnano i canti della tradizione, secondo un rituale nato nel cuore della Campania contadina per scacciare gli spiriti maligni dagli angoli bui delle cantine. Questo rituale si ripeteva anche all’aperto per propiziare il buon raccolto e durante le tradizionali fiere agricole per evidenziare la robustezza degli attrezzi da lavoro e per attirare l’attenzione dei passanti. Queste tradizioni inizialmente pagane sono poi confluite nella festa religiosa di Sant’Antonio Abate.
I Bottari vantano prestigiose collaborazioni con Roberto De Simone, gli Inti Illimani, Lina Wertmuller, Avion Travel.

Festival 2001

D.V.A. (Dudoso Valor Artistico)

Originale fusione di teatro di strada e danza contemporanea.
La maestria della coreografa Sol Picò e la creatività esuberante della compagnia teatrale La Danaus fomrano una perfetta simbiosi per uno spettacolo di strada grintoso, ricco e coinvolgente per la grande varietà di elementi ed effetti, divertente per interpretazione e personaggi, corrosiva nel contenuto. DVA si articola attraverso una parata per le strade di Polverigi con spettacolo finale nella piazza dove, al ritmo della musica dal vivo, si realizza un rituale coreografico con 4 ballerine, 4 attori ed una struttura semovente alta 5 metri realizzata dall’artista Oscar De Paz.

AUTORI SOL PICÓ E KIKE BLANCO
COREOGRAFIA E REGIA SOL PICÓ E KIKE BLANCO
INTERPRETI ROBERTO GÓMEZ, KIKE BLANCO, DAVID CLIMENT, JOAN MANRIQUE, MARIBEL MARTINEZ, SONIA GONZÁLEZ
MUSICA MIREIA TEJERO, CARLOS LOPEZ
TECNICI DI SCENA BEATRIZ GONÁLEZ, CRISTINA TASCÓN

Festival 2001Sol Picò / La Danaus

Sol Picò

Sol Picò è una danzatrice e coreografa spagnolo. Ha studiato danza spagnola, classica e contemporanea e nelle sue produzioni combina tecniche e linguaggi diversi in modo innovativo. Nel 1993 ha creato la compagnia Sol Picó con la quale è diventata uno dei coreografi e ballerini più eterodossi della scena contemporanea spagnola. Ha ricevuto numerosi premi. Nel suo curriculum ha 10 premi Max, il Premio Nazionale di danza della Catalogna (2004), la città di Barcellona Dance Award (2015) e il Premio Nazionale Danza 2016.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2001 con D.V.A. (Dudoso Valor Artistico)

Mayday. Mayday. May we help you?

Qual è lo stato del corpo e dell’animo di fronte ai soprusi, alle violenze, alle guerre umanitarie, ai genocidi, alle manipolazioni?
Mayday. Mayday. nasce da questa domanda. E diventa il grido di chi si ribella al pensiero di non poter fare nulla: un’esplosione di energia che ci assale quando un atto subito sembra non concederci la possibilità di alcuna reazione. È quell’energia che se non si esprime rischia di divorarci; è la rabbia di sentirsi impotenti.
Mayday. Mayday. la svela in modo specifico, diretto, rinunciando volutamente a quanto di bello, romantico e solare il nostro corpo possiede e può esprimere.
È il rincorrersi di S.O.S. che accompagnano la lenta e consapevole fuga di ognuno di noi verso le secche dell’impotenza in cui le favole sono arenate.

COREOGRAFIA E REGIA MONICA CASADEI
MUSICHE DAFT PUNK / HOLY CURSE, MARYLIN MANSON
LUCI CLAUDIO COLORETTI
COSTUMI MONICA CASADEI
CON PATRIZIA BIONDO, STEFANIA BRANNETTI, CHIARA GUGLIELMI, PHILIPPE MENARD, ALEXANDRE PAVLATA
PRODUZIONE COMPAGNIA ARTEMIS DANZA
IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO DUE

Festival 2001Artemis / Monica Casadei

Artemis / Monica Casadei

Di origine ferrarese e laureata in Filosofia con una tesi su Platone e la danza, Monica Casadei, dopo una carriera agonistica in ginnastica ritmica, si dedica allo studio della danza classica e moderna, prima in Italia, poi al The Place di Londra, infine a Parigi dove si trasferisce sul finire degli anni ‘80. Qui, decisivi nel suo percorso formativo, in particolare, i coreografi Pierre Doussaint e Isabelle Doubouloz, così come le contaminazioni derivate dalla pratica delle arti marziali: frequenta a Parigi l’Académie des Arts Martiaux et Arts Contemporaines diretta dal maestro André Cognard Hanshi So shihan, consegue il grado di 2° dan di Aikido e il diploma di insegnamento di Aikishintaiso all’Académie Autonome d’Aikido Kobayashi Hirokazu. Nel 1994 fonda in Francia la Compagnia Artemis Danza, con la quale si trasferisce in Italia nel 1997 e dal 1998 al 2007 è in residenza al Teatro Due-Teatro Stabile di Parma e Reggio Emilia. Da maggio 2014 Artemis Danza è in residenza artistica al Teatro Comunale di Bologna. Ad oggi la Compagnia ha realizzato oltre trenta creazioni firmate da Monica Casadei, cui si affiancano le coreografie per numerosi spettacoli teatrali e d’opera lirica, la promozione di opere di giovani autori e numerose iniziative formative, nella duplice accezione di perfezionamento professionale per danzatori e attori e avvicinamento ai codici della danza per il più vasto pubblico.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 1996 con Les pas perdus… de l’amour piétinant e del  2001 con Mayday. Mayday. May we help you?