Europeana

Un essere umano legge per intero la storia europea del XX secolo accompagnato 100 brani musicali, uno per ogni anno del ‘900. Un software traduce in diretta il racconto in codice binario, un linguaggio considerato potenzialmente universale. Audio e traduzione vengono registrati su un supporto che sarà conservato in una capsula del tempo nel luogo in cui accade la performance. Se in un futuro post-umano qualcuno troverà la registrazione, Europeana. Breve storia del XX secolo ci sembra il libro più adatto a descrivere la nostra specie all’alba del terzo millennio.

concept Sotterraneo
testo “Europeana. Breve storia del XX Secolo” Copyright © 2001 Patrik Ouředník
traduzione Andrea Libero Carbone/Ed. Quodlibet
in scena Fabio Mascagni
luci Marco Santambrogio
sound design Luca Scapellato/LSKA
grafica Brochendors Brothers
produzione Sotterraneo
sostegno Centrale Fies
contributo Fondazione CR Firenze
Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory, del Network Europeo Shift Key ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese

SotterraneoFestival 2021

Atlante linguistico della Pangea

Nel mondo esistono “parole intraducibili”, concetti complessi raccolti in vocaboli unici che non esistono in altri idiomi.
In lingua inuktitut, la parola iktsuarpok significa il senso di aspettativa che ti spinge ad affacciarti ripetutamente alla porta per vedere se qualcuno sta arrivando”; in giapponese tsundoku significa “impilare un libro appena comprato insieme agli altri libri che prima o poi leggerai”; in bantu la parola ubuntu significa “posso essere una persona solo attraverso gli altri e con gli altri”. Sotterraneo ha selezionato decine di questi vocaboli – universali e culturospecifici al tempo stesso – e ha dialogato online con altrettanti parlanti madrelingua sul significato e l’uso di queste parole nella cultura di provenienza. Queste brevi “lezioni di intraducibilità” sono divenute la traccia per uno spettacolo che mette in scena le parole stesse, trasformando un piccolo dizionario in una sorta di drammaturgia atipica. L’intero spettacolo inoltre è attraversato dall’impossibilità di dar corpo ad alcuni concetti a causa delle limitazioni Covid, che da pure restrizioni si trasformano in una risorsa scenica in grado di mettere in campo un pensiero sulle relazioni umane e l’incomunicabilità, ora che la nostra specie è posta di fronte alla necessità di cooperare davvero su scala globale.

concept e regia Sotterraneo
in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini
scrittura Daniele Villa
luci Marco Santambrogio
costumi Eleonora Terzi, Laura Dondoli
sound design Mattia Tuliozi
elementi scenici a cura del Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
macchinista costruttore Sergio Puzzo
grafica Lorenzo Guagni, Jacopo Jenna
responsabile produzione Eleonora Cavallo
produzione Sotterraneo
contributo ERT – Emila Romagna Teatro, Fondazione CR Firenze
sostegno Regione Toscana, Mibac
residenze artistiche Centrale Fies_art work space, La Corte Ospitale, Elsinor/Teatro Cantiere Florida, Laboratorio Nove, Associazione Teatrale Pistoiese

SotterraneoFestival 2021

PheNoumenon 360°

T.H.E Dance Company presenta PheNoumenon, la prima esperienza di danza in realtà virtuale a 360°. Grazie al visore VR, il pubblico viene trasportato sul palcoscenico accanto ai danzatori.
Oltre all’esperienza visiva, anche il suono è trasmesso a 360° e grazie al rilevamento dei movimenti della testa, si sposta in base ai movimenti dello spetattore, imitando un’esperienza audio reale. L’immersione totale nel mondo di PheNoumenon avviene anche attraverso un profumo progettato appositamente. Il pubblico viene introdotto all’esperienza con un breve tutorial iniziale per rendere la visione piacevole e senza intoppi.
Lo spettacolo è suddiviso in 6 scene principali, nel caso in cui fosse necessaria di una pausa per far riposare gli occhi!

direzione artistica, coreografia e direzione cinematografica Kuik Swee Boon
performers Anthea Seah, Brandon Khoo, Ng Zu You, Nah Jieying, Klievert Jon Mendoza, Fiona Thng
artista del suono e compositore Kent Lee
sound and systems design Guo Ningru
disegno luci Adrian Tan
costumista & body artist Loo An Ni
produzione Stage Manager Tennie Su
partner di tecnologia immersiva Hiverlab Pte Ltd

T.H.E. Dance CompanyFestival 2021

Horizonte

 

In HORIZONTE circo contemporaneo, danza e arti visive si mescolano per creare atmosfere oniriche che trasportano lo spettatore in un viaggio ancestrale nei luoghi perduti della memoria.
Lo spettacolo nasce dall’incontro di due artisti poliedrici e di talento, animati dal desiderio di esplorare il senso della trasformazione e del cambiamento, il valore dell’esperienza nel superamento del conosciuto e l’importanza dell’abbandono, attraverso l’immaginazione, delle nostre certezze.
Il linguaggio e le tecniche del circo, il valore simbolico dei particolari elementi di scena e la ricerca di musiche e sonorità originali sono gli elementi espressivi di una poetica evocativa, animata dal desiderio di accompagnare il pubblico in un intenso percorso visivo e sensoriale, capace di toccare trasversalmente le tante e diverse sensibilità.

di Duo Kaos
con Giulia Arcangeli e Luis Paredes Sapper
consulenza artistica e drammaturgica Giacomo Costantini
luci Lucio Diana
costumi Stefania Cempini
musiche Guglielmo Diana
coordinamento area palcoscenico Roberto Bivona
responsabile allestimento tecnico Mauro Marasà
fonico Jacopo Pace
programmatori luci Franco Mastropasqua, Michele Stura
elettricista Roberto Cammarata
macchinista Leonardo Buschi
modellistica e confezione costumi Raela Cipi
direttore di produzione Marta Morico
organizzazione e produzione Emanuele Belfiore, Alessia Ercoli
assistente di produzione Claudia Meloncelli
responsabile comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
promozione Benedetta Morico
comunicazione e webmaster Fabio Leone
grafica e social Lara Virgulti
produzione MARCHE TEATRO / Duo Kaos
con il sostegno di Spazio Agreste, Cirkolistico asd

Duo KaosFestival 2021

Duo Kaos

Duo Kaos è una compagnia italo guatemalteca nata nel 2009 dall’incontro tra gli artisti di circo e teatro Giulia Arcangeli e Luis Paredes.
Dallo spettacolo per la strada al teatro, ogni volta che Duo Kaos va scena, un nuovo mondo immaginario prende vita, l’inconfondibile teatralitá poetica di Giulia e Luis si unisce ad uno stile acrobatico elegante, originale ed evocativo.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2021 con Horizonte

Il mondo altrove

Il mondo altrove è una creazione coreografica in forma di rituale danzato, che celebra secondo una logica scenica il moto di un mondo inesplorato.
Nel tracciare un percorso ideale tra Occidente e Oriente, il lavoro è liberamente ispirato ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese, e all’ossessiva, per certi versi mistica ed eccentrica, ricerca musicale del compositore Giacinto Scelsi intorno all’idea sferica del suono.
Dalla porta centrale – che domina lo spazio e cela un altrove – avanzano quattro figure sciamaniche finemente adornate per condurre una cerimonia magica e senza tempo.

concept e coreografia Nicola Galli
danza Margherita Dotta, Nicola Galli, Nicolas Grimaldi Capitello, Silvia Remigio
oggetti scenici Giulio Mazzacurati
maschere e costumi Nicola Galli
produzione TIR Danza, stereopsis
co-produzione MARCHE TEATRO / Inteatro Festival, Oriente Occidente
residenze artistiche DID Studio / Ariella Vidach, Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave / Kilowatt)
con il sostegno di Rete Almagià

Nicola GalliFestival 2021

Save the last dance for me

In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativo, quasi acrobatico, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in Italia solo da 5 persone in tutto.

Il progetto vuole diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

invenzione Alessandro Sciarroni
con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini
collaborazione artistica Giancarlo Stagni
musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)
abiti Ettore Lombardi
direzione tecnica Valeria Foti
promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
comunicazione Damien Modolo
produzione corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale coproduzione Santarcangelo Festival, B.Motion, Festival Danza Urbana

Alessandro SciarroniFestival 2021

Dialogo Terzo_In a landscape

In questo terzo capitolo del progetto “Dialoghi” della compagnia Collettivo Cinetico, guidata da Francesca Pennini, Alessandro Sciarroni compone un brano coreografico il cui titolo prende ispirazione dall’omonimo brano di John Cage composto per “quietare la mente e disporla agli influssi divini”.

Come in altri lavori, “In a landscape” intende ricucire una relazione empatica con lo spettatore, quasi una nuova forma di tenerezza, attraverso qualcosa di leggero e misterioso nell’ostinazione della ripetizione, qualcosa che sembra avere un’energia opposta rispetto alla pazienza, alla fatica, e all’ostinazione dell’azione che stanno compiendo. “Gli interpreti” dice Sciarroni “mi sembrano delle figure tutte tese verso ciò che pare somigliare ad un sentimento di serena determinazione che tende ad una sparizione: un’estinzione volontaria del soggetto. Un atto d’amore estremo. La scelta di una dipartita definitiva. Ma ammetto che il mio sguardo non sia oggettivo”.

coreografia e regia Alessandro Sciarroni
azione e creazione Simone Arganini, Margherita Elliot, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
luci Alessandro Sciarroni
musiche John Cage, Stefano Sardi
abiti Ettore Lombardi
tecnica Stefano Baraldi
coproduzione CollettivO CineticO Aperto Festival – Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Teatro Comunale di Ferrara Operaestate Festival Veneto/CSC MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale Centrale Fies / Art Work Space con il sostegno di MIBACT Regione Emilia Romagna

CollettivO CineticO/Alessandro SciarroniFestival 2021

Tales of FreeDoom

La performance permette allo spettatore di entrare in un caleidoscopio di immagini e suoni che mutano e si alternano in uno zapping costante. È un invito a cedere al fascino degli opposti, ad ascoltare il suoni del vento tra le foglie, di una lamiera sotto la pioggia battente, delle campane nei prati, il ronzio di una radio lontana.
In un mondo in decadimento è ancora possibile cogliere il fascino della ruggine, il profumo della muffa, il canto degli invisibili… ma è il tramonto o l’alba oltre l’orizzonte?
Una performance di danza che esplora le possibilità di movimento tendendo all’accumulo, a una stratificazione di azioni, oggetti, immagini, che nutre un immaginario figurativo, surreale, emotivo ed intuitivo con una qualità “crafty” ispirata all’arte povera; i materiali utilizzati per costumi e scenografia sono tutti oggetti fatti a mano o riutilizzati.

concept, coreografie, scenografia ed interpretazione Ludovico Paladini
disegno, luci Franco Mastropasqua, Michele Stura
direttore tecnico Roberto Bivona
responsabile allestimento tecnico Mauro Marasà
responsabile di sartoria Stefania Cempini
fonico Jacopo Pace
responsabile servizi di palcoscenico Michele Carelli
macchinista Leonardo Buschi
elettricista Roberto Cammarata
organizzazione e produzione Emanuele Belfiore, Alessia Ercoli
assistente di produzione Claudia Meloncelli
responsabile comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
promozione Benedetta Morico
comunicazione e webmaster Fabio Leone
grafica e social Lara Virgulti
produzione MARCHE TEATRO

Ludovico PaladiniFestival 2021

Ludovico Paladini

Ludovico Paladini si è formato con artisti e coreografi di fama internazionale incontrati all’Haute école des arts de la scène – Manufacture a Lausanne, Svizzera dove si è diplomato.
Tales of FreeDoom, prodotto da Marche Teatro, è la sua opera prima. Dal 2021 entra a far parte della compagnia di Maria La Ribot e diventa interprete nell’ultimo spettacolo di Olivia Grandville, Debandade.
Nel settembre 2021 si è esibito a Ginevra come interprete nello spettacolo L’amour de la fille et du garcon di Prisca Harsch e Pascal Gravat, in occasione del festival Antigel.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2021 con Tales of FreeDoom e nel 2022 con Tredicesima generazione. Rito di passaggio per gente di passaggio