Hand Play è la tappa finale di un percorso visivo portato avanti dalla Compagnia 7-8 chili per riflettere sulla dimensione relazionale tra uomo e donna.
Con stile ironico e dissacrante Hand Play mostra un dialogo tra due mondi, con visioni e prospettive diversissime, svelando, con un sapiente gioco di immagini, le crudeli dinamiche del rapporto di coppia.
FIGHT. Prologo al Faust
Ogni sette anni il nostro corpo cambia profondamente. Rudolf Steiner afferma che la nostra vita ha una sequenza ciclica di cambiamenti mentali e fisici che avvengono a prescindere dalla nostra consapevolezza.
Ugualmente inconsapevole è l’effetto degli schemi culturali, religiosi, politici e morali attraverso cui agiamo e che costringono, reprimono, modificano il nostro corpo, entrando in conflitto con l’istinto e la passione.
A partire da una riflessione sul testo di Goethe, letto come uno scontro tra la forza della ragione, Faust, e la spontaneità del sentimento, Mefistofele, Fight. Prologo al Faust tenta di superare il conflitto e di trovare un equilibrio tra la mente e il cuore.
concept e regia Iacopo Braca
drammaturgia Filippo Paolasini e Alessio Martinoli
aiuto regia Claudia Domenici
con Filippo Paolasini, Alessio Martinoli, Claudia Domenici
in collaborazione con Inteatro Polverigi, Teatro Rossi Aperto, Treedom s.r.l, Pokerstar
Lo splendore dei supplizi
Un giocatore compulsivo di videopoker, una coppietta in crisi, una badante straniera, un vecchio infame e razzista, due operai e un vegano sono i protagonisti dei “supplizi quotidiani” portati in scena dalla giovane, corrosiva, compagnia barese. Quattro zoom accesi sotto lo sguardo di uno spaventoso boia, per narrare quattro storie di disagio, sofferenza, istinti e aggressività, costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico e di una società senza più fiducia e speranza.
produzione Fibre Parallele e Festival delle Colline Torinesi
– con il contributo della Regione Puglia – e con il sostegno del Nuovo Teatro Abeliano
Spettacolo promosso da Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo a cura di MiBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo
di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo – e con Mino Decataldo – assistente alla regia Arianna Gambaccini – disegno luci Vincent Longuemare – consulenza e creazione muppet Marianna Di Muro
L’uomo perfetto
L’uomo Perfetto si ispira, rielaborandolo, all’omonimo cortometraggio del danese Jorgen Leth, Det perfekte Menneske, e alle sue variazioni elaborate nel 2001 da Leth e Lars Von Trier.
In scena un set televisivo: una voce e delle immagini ci descrivono “l’essere umano perfetto”, che viene osservato nella sua funzionalità e nel suo esistere.
Uno sguardo sulla commedia dell’umanità e su cosa sia per l’uomo, la perfezione.
ideazione e coreografia Mara Cassiani – interpreti Mara Cassiani, Francesco Vecchi, Egidio Egidi, Roberta Mattei – interprete alla videocamera Alessandra Giampaoli – Spettacolo promosso nell’ambito di Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto – soggetto attuatore CMS – Consorzio Marche Spettacolo – produzione Inteatro, in collaborazione con AMAT
This place
Una donna in una terra bruna, una distesa desolata, senza alcun punto di riferimento. Non conosciamo la sua storia né quella del luogo, ma la donna definisce qui la sua geografia, in this place, in dis-place.
È in viaggio, in continuo movimento. Si è trasferita, e si prepara per il prossimo spostamento. Tasta il terreno: sarà abbastanza solido per sostenerla? Sarà abbastanza stabile da permetterle di re-stare?
E che succede, poi, se questo luogo scompare almeno per come l’ha conosciuto?
Perdita, instabilità, viaggio e trasformazione: sono i temi che hanno ispirato il lavoro di Giulia Ferrato.
danza e coreografia Giulia Ferrato
canto Chiara Orefice
mentoring John Ashford, Claudia Dias, Geraldine Pilgrim, Idoia Zabaleta
Giulia Ferrato – Festival 2013
‘Ashar. Uowo clomn o Clomn uowo?
Un rincorrersi per fermare il tempo, trovare l’unità forse irraggiungibile o forse già raggiunta. Un clown uomo che cerca il gesto innocente, il mondo perduto di un eterno gioco; un clown uomo che si scontra con un uomo clown che tenta di sfuggire. Una lotta che è ricerca, un alternarsi che è unità.
Tutto sta avvenendo, qui ed ora, dove il clown continua a giocare, là dove l’uomo vuole fuggire…‘ashar (andare, avanzare).
di e con Matteo Tontini
e con Eleonora Bellucci
mentoring John Ashford, Claudia Dias, Geraldine Pilgrim, Idoia Zabaleta
Matteo Tontini – Festival 2013
Balthazar
Uno spettacolo singolare, inaspettato che mette letteralmente in scena animali e performers per indagare l’intreccio imprevedibile delle loro azioni-reazioni.
Ispirato direttamente al film di Bresson “Au Hasard Balthazar” anche l’esperimento scenico dell’artista David Weber-Krebs invita a modificare il nostro punto di vista assumendo l’imperscrutabilità dello sguardo animale. Come nel film di Bresson il protagonista è Balthazar, un asino non ammaestrato, che si troverà a condividere lo stesso spazio con danzatori-performer. Gli artisti agiranno dando un senso al loro movimento, creando storie, coreografie e immagini, mentre la presenza libera dell’asino introdurrà un elemento di indeterminazione che costringerà i danzatori a rivedere i presupposti delle loro azioni.
con Julien Bruneau, Alondra Castellanos Arreola, Philipp Enders, Sid Van Oerle, Noha Ramadan e con la partecipazione straordinaria di Pepetta, Annabella detta ‘Principessa’, Rocco costumi Fransén Waldhör produzione Elisabeth Hirner/Infinite Endings | co-produzione HAU Hebbel am Ufer, Next Festival, MARCHE TEATRO
David Weber-Krebs – Festival 2016
David Weber-Krebs
David Weber-Krebs è regista e performer e vive a Bruxelles. Il suo lavoro si interroga sul rapporto tra l’opera d’arte e il suo pubblico utilizzando un approccio sperimentale e di ricerca. David Weber-Krebs collabora regolarmente con vari artisti e teorici e insegna presso numerose accademie di arti visive e performance.
Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2016 con Balthazar
Happy
Happy è un’azione liberatoria che oppone il colore al grigiore, all’oppressione, al buio del nostro tempo. Una dichiarazione di felicità, energia, desiderio. Un’esplosione di luce che rischiara gli angoli più scuri del nostro quotidiano. Una danza dei colori vitale e gioiosa.
Concept Leen Dewilde | Con Caroline D’Haese, Lisa Kendall, Leen Dewilde | Direzione artistica Mole Wetherell
Drammaturgia Lou Cope
Reckless Sleepers – Festival 2016
Reckless Sleepers
Reckless Sleepers crea pièce originali che fondono danza, teatro, musica e arti visive, pensati per spazi teatrali ma anche per spazi non convenzionali. I loro progetti mirano a divertire ma anche a sfidare il pubblico, considerato parte attiva dello spettacolo e, spesso, coinvolto in situazioni stranianti, scomode, che invitano alla riflessione.
Partecipano a Inteatro Festival nell’edizione del 2014 con A string section e The last supper e nel 2016 con Happy