The last supper

L’ultima azione: assaporare il cibo preferito celebrando così la vita un’ultima volta o lasciare un cruciale messaggio ai posteri? Questo l’inquietante dilemma a cui risponde The Last Supper, intrigante performance scritta e diretta da Mole Wetherell ripensata e riallestita per il pubblico italiano. Uno spettacolo in cui gli spettatori sono invitati a cena mentre tre attori, nel ruolo di padroni di casa, narrano le storie e le ultime parole di personaggi famosi e non, criminali, vittime ed eroi del passato e del presente, da Beethoven a Che Guevara, da Maria Antonietta a Copernico, dai condannati nel braccio della morte alle vittime di Hiroshima. Storie curiose, a volte accennate o suggerite in altri casi ricostruite nel dettaglio. Un intelligente mix di umorismo e intensità emotiva.
Come in tutte le migliori cene, i posti sono limitati e la prenotazione è altamente raccomandata.

scritto e diretto da Mole Wetherell
con Sara Allevi, Teodoro Bonci del Bene, Matteo Lanfranchi
produzione Marche Teatro – teatro stabile pubblico / Reckless Sleepers

 

Reckless SleepersFestival 2014

A string section

Cinque sedie, cinque donne, cinque seghe. A String Section è un’originale performance nella quale i residui prodotti dall’azione – le mezze sedie rotte, la segatura a terra – risultano importanti quanto l’azione stessa. Lo stridere del metallo sul legno crea una partitura sonora che guida e sostiene le cinque danzatrici nel loro compito inesorabile, in bilico costante tra autodistruzione e autoconservazione. Simili, ma differenti ognuna dalle altre, sono accumunate dallo stesso sguardo: fiero, farsesco e sensuale, puntato sul pubblico come una domanda.

coreografia Leen Dewilde
drammaturgia Mole Wetherell
con Caroline D’Haese, Lisa Kendall, Orla Shine, Rachel Rimmer, Leen Dewilde
produzione Reckless Sleepers

 

Reckless SleepersFestival 2014

Una piccola storia

Una piccola storia, ultimo lavoro firmato dal regista Lino Terra, è un grande racconto per bambini a partire dai tre anni che mira a far riflettere anche gli adulti. Il ritmo dello spettacolo è scandito grazie ad alcuni meccanismi tipici delle filastrocche e dei racconti per l’infanzia come l’associazione di idee, di immagini e di rime giocose più o meno logiche.

testi, struttura scenica e figure animate Teatro del Canguro
regia Lino Terra
produzione Marche Teatro – teatro stabile pubblico

 

Teatro del CanguroFestival 2014

Teatro del Canguro

Il Teatro del Canguro, Impresa di Produzione Teatrale di Innovazione per l’Infanzia e i Giovani, da oltre trentacinque anni produce, rappresenta e organizza spettacoli teatrali per bambini e ragazzi.
Nato alla fine degli anni Settanta, è da sempre orientato verso un teatro di grande impatto visivo ed emotivo, in grado di proporre ai giovani spettatori qualcosa di diverso dagli abituali modelli di comunicazione.
Nei suoi spettacoli la Compagnia ripercorre con un sapiente mix di ironia e poesia le strutture narrative tipiche delle fiabe e dei racconti fantastici, dedicando estrema attenzione alla sensibilità e alla particolare condizione del bambino-spettatore. Forte della convinzione che il teatro svolga un fondamentale ruolo di alternativa alle più evolute e frequentate forme di comunicazione, il Teatro del Canguro si è dotato di un linguaggio originale e moderno, adatto alla comprensione dei più piccoli, in grado di catturare l’attenzione, provocare emozioni e, nel contempo, stimolare riflessioni.
Ma il Teatro del Canguro è anche tradizione. Quella del teatro di figura – fatto di pupazzi, oggetti animati, burattini e ombre cinesi – dove anche l’attore-animatore interagisce in un contesto scenografico e drammaturgico particolare.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2014 con Una piccola storia

Kinshasa Electric

La coreografa polacco-canadese Ula Sickle indaga, nei suoi lavori, connessioni e gli scambi possibili in un contesto globalizzato, siano questi di ordine culturale che commerciale. Partendo da un approccio formale e coreografico, in Kinshasa Electric osserva e evidenzia le frontiere sfuocate tra l’Occidente e l’Africa, tra la cultura popolare e la cultura colta, tra l’arte e il commercio, l’autenticità e l’opportunismo.
In scena, tre danzatori provenienti da Kinshasa e una dj esplorano le danze più popolari del momento, utilizzando il palcoscenico come uno spazio dove presentare, liberare e reinventare le loro visioni del presente e del futuro.

idea e regia Ula Sickle
creazione, performance, stile Popaul Amisi, Daniela Bershan, Jeannot Kumbonyeki Deba, Joel Makabi Tenda
musica & live sound Baba Electronica (Daniela Bershan)
scenografia Ula Sickle, Daniela Bershan
disegno luci Ula Sickle, Gwen Laroche
drammaturgia Sébastien Hendrickx
tecnico Gwen Laroche
produzione esecutiva Caravan Production (Brussel)
assistente di produzione Kinshasa Dada Kahindo Siku

 

Ula SickleFestival 2015

Ula Sickle

Ula Sickle, canadese di origine, lavora attualmente in Belgio.
Il suo approccio coreografico include spesso altre discipline fino ad esplorare linguaggi multimediali e arti visive. Negli ultimi anni la coreografa si è avvicinata al mondo dei nightclub di Kinshasa affascinata dai nuovi stili di danza che nascono e si diffondono nelle periferie urbane che si basano sull’intreccio di diverse identità lontane dalla cultura e dalla tradizione della danza occidentale.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2015 con Kinshasa Electric

Distortion

La coreografa argentina Constanza Macras costruisce coreografie che sono state descritte come energiche, potenti, selvagge e colorate, ma che propongono anche una seria critica alla società.
In Distorsion, Constanza Macras parte dai movimenti di base dell’hip hop e li deforma per creare un nuovo immaginario espressivo nella coreografia contemporanea.
Insieme a otto danzatori della Hip Hop Academy di Amburgo, esplora le possibilità di ciò che può essere rappresentato fisicamente, rendendo i corpi danzanti il veicolo per una narrazione dal forte impatto visivo.

regia e coreogreafia Constanza Macras
assistente alla regia Frerk Hillmann-Rabe
direttore delle prove Elik Niv
direttore degli allenamenti Anna Németh
costumi Magdalena Emmerig
musicisti Kristina Lösche-Löwensen, Alassane Jensen, Benji Asare, Guido Höper, Marc wichmann,
di e con Felix Saalmann, Can Gülec, Franklyn Kakyire, Daniel Marques, Patrick Ndongo, Marco Groth, Jennifer Gifty-Lartey, Zoltan Lakatos, Viktor Rostas
direttore artistico Hip Hop Academy Axel Zielke
direttore di produzione Sander von Linglesheim e DorkyPark Katharina Wallish
amministrazione DorkyPark Aminata Oelßner
assistente di produzione DorkyPark Josephine Reinish
produzione HipHop Academy Hamburg, Kampnagel
con il sostegno di Senate of the Free and Hanseatic City of Hamburg

 

Constanza MacrasFestival 2015

Constanza Macras

Constanza Macras, coreografa di Buenos Aires con base a Berlino, ha creato oltre venti produzioni con la sua compagnia DorkyPark. Il suo lavoro combina coreografia, testo, musica dal vivo e video, focalizzandosi particolarmente sulle questioni legate al consumerismo, all’identità urbana, la migrazione, la segregazione e i conflitti culturali.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2015 con Distortion.

Inferno

Inferno racconta il mondo di persone con diverse disabilità, esaltando le loro competenze, ma soprattutto  facendo esplodere il loro bisogno di esserci, di gridare con rabbia e con calma, con ironia e con gioia la loro fame di vita, la loro imperturbabile determinazione nel raccontarsi.
“Inferno è teatro. Ma chi sta sul palco non sono attori. Non fingono. Sono se stessi.
Sono pezzi di mondo che non vengono rappresentati e fotografati, ma che salgono direttamente sul palco per mostrarsi, per rappresentarsi, per affermare che esistono.
Salgono sul palco per necessità di raccontarsi, di trovare un posto nel mondo attraverso quel racconto, per la nostra necessità di conoscerli e di creare un ponte tra mondi che nella nostra società vivono separati l’uno dall’altro. Autentico allora è il bisogno di dire perché coincide col bisogno di essere”.

di Babilonia Teatri
con Enrico Castellani
e con gli attori non-attori del Laboratorio-Scuola/Compagnia ZeroFavole Selika Caffarri, Marika Messori, Carlo Trolli, Marco Messina, Sara Fecondo, Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Paolo Terenziani.
con il contributo di Fondazione AltaMane Italia (AMI)

Babilonia TeatriFestival 2015

Babilonia Teatri

Dopo aver vinto il Premio Scenario nel 2007 con lo spettacolo rivelazione Made in Italy, Babilonia Teatri si è aggiudicata nel giro di pochissimi anni il Premio Ubu, il Premio hystrio, il Premio Franco Enriquez. Radicata nella provincia veneta, che la compagnia ha contribuito a svelare come bacino di emergenze generazionali, l’invenzione linguistica di Babilonia Teatri ha toccato l’intera sintassi della scrittura scenica (testo, spazio, attore). I testi degli spettacoli, affidati alla pura esposizione, statica, frontale, non mimetica, sono portatori di una realtà che interagisce con la fisicità dei corpi e la concretezza degli oggetti e delle azioni.
Oggetto d’indagine è la possibilità stessa di stare in scena: senza il ricorso a personaggi, dialoghi, meccanismi di finzione o immedesimazione.

Partecipano a Inteatro Festival nell’edizione del 2015 con Inferno.