OHT | Office for a Human Theatre

Fondata nel 2008, OHT sviluppa progetti al limite fra teatro e arti visive. I lavori di OHT travalicano i paradigmi tradizionali diventando uno spazio aperto e cambiando ogni volta nella forma e nel contenuto. I suoi principali collaboratori provengono da Italia, Germania, Spagna e Inghilterra. Mentre ciascun associato si dedica al proprio campo di ricerca che spazia dal teatro alla fotografia, dall’architettura alla scrittura, OHT unisce queste diverse discipline per stimolare la propria ricerca artistica.

Partecipa a Inteatro Festival nelle edizioni del 2009 con Bios unlimited e 2010 con Fino a quando ti muovi

Adamo’s home project # Polverigi

Adamo è l’inizio. La sua dimora è psicologica e fisica.
La sua casa è il nostro bisogno di abitare, il luogo in cui l’architettura non ha ragion d’essere perché manca “l’altro” a cui mostrarla, manca “l’altro” da cui proteggersi.
Se abitare è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo, soddisfare questo bisogno significa risalire all’archetipo: alla casa di Adamo. La sua casa come luogo di nascita perduto contrapposto alla casa senza radici della società postindustriale.
Crolli, cedimenti, esplosioni e polvere non vanno intesi come fallimento ma come pura forza creatrice.
La ricerca di Portage – progetto artistico nato nel 2004 dall’incontro di Enrico Gaido e Alessandra Lappano – si è sviluppata attorno al concetto di “crollo” analizzato dal punto di vista del rapporto dell’uomo con la propria contemporaneità. L’ “incidente” rompe la causalità che scandisce la vita quotidiana.
I Portage hanno cercato spesso di visualizzare il concetto di “incidente”, grazie all’invenzione di dispositivi scenici che provocano micro esplosioni in scena. Adamo’s Home fa riferimento alla mitologia del costruire, riflettere sulla “casa di Adamo in Paradiso” non è altro che affrontare in maniera diretta le ragioni del costruire e dell’abitare, in rapporto a tutta la nostra vita.

Di e con di: Enrico Gaido e Alessandra Lappano – disegno luci e suoni: Yann Gioria 2009

 

PortageFestival 2010

Portage

Portage è un progetto artistico nato nel 2004 dall’incontro di Enrico Gaido e Alessandra Lappano successivamente a due percorsi individuali nell’ambito del teatro di ricerca. Tra le collaborazioni più recenti si segnalano quelle con l’International Performance Art Festival di Toronto, le gallerie Endemica e NuvoleArte, il Kunstsalon di Berlino, i Cantieri Culturali di Prato, il Festival delle Colline Torinesi, il Courier International Video Organization di Istanbul e l’International Performance Art Festival di Helsinki.
Enrico Gaido crea performance e installazioni artistiche e attualmente vive tra Lisbona e Bruxelles. Si è laureato presso la Facoltà di Ingegneria Edile presso il Politecnico di Torino.
Alessandra Lappano (b. 1966 Italia) è un artista e ricercatrice che vive a Torino. Si è laureata presso la Facoltà di Filosofia (Estetica) presso l’Università di Torino.

Partecipa a Inteatro Festival nel 2010 con Adamo’s home project # Polverigi

Pompa pulveris

Pompa pulveris è un’apparizione notturna, improvvisa e inaspettata. Una parata di fantasmi – apparizioni umane, sonore – che invadono lo spazio lasciandolo poi  vuoto, nell’intenzione di creare « un letto per il fiume dello sguardo dello spettatore». Il pubblico assiste allo svolgersi longitudinale di uno scolo di presenze, che annunciano un passaggio, nella via vuota e deserta. Un gruppo di attori tesse una trama di voci, di suoni concreti (prodotti da armonium e altri oggetti costruiti) e di gesti che rimbalzano per la via, vicini e lontani.

un’ottima letteraFestival 2010

Yan Duyvendak

Yan Duyvendak, formatosi all’École cantonale d’art du Valais e l’École Supérieure d’Art Visuel de Genève indaga nel suo lavoro il rapporto tra finzione e realtà attraverso la creazione di dispositivi spettacolari che prevedono l’attivazione dello spettatore.

Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione del 2010 con Made in paradise e del 2017 con Azioni

Made in paradise

Ci viene promesso il peggio… l’invasione… le donne velate… le orde barbariche… la perdita della nostra identità… lo choc dello scontro di civiltà. Prendiamo l’aereo, pensiamo a loro, i barbari, con i nostri liquidi e le nostre creme nei nostri sacchetti di plastica trasparente. Dall’11 settembre, l’Altro ha iniziato ad essere prepotentemente parte del nostro mondo.
Yan Duyvendak e Omar Ghayatt, rispettivamente performer svizzero e egiziano, si sono incontrati circa un anno fa, prima al Cairo, poi in Svizzera.
Hanno cominciato a guardare il mondo dell’Altro. E in questa preoccupazione dell’altro, c’è già qualcosa di tranquillizzante. Presentano dei frammenti in movimento perpetuo, sguardi, urla, forzature. Sarà compito dello spettatore dare vita ogni sera ad uno spettacolo diverso e irripetibile. La performance accoglie lo spettatore, lo invita a sedersi in uno spazio tra due
mondi un luogo per uscire dalle paure del presente e guardare con occhi diversi la realtà.
Cosa accade se guardando l’altro finiamo per vedere noi stessi?

Di: Yan Duyvendak, Omar Ghayatt e Nicole Borgeat – Con: Yan Duyvendak e Omar Ghayatt – Drammaturgia: Nicole Borgeat – Traduttori in scena: Iyas Jubeh Rinaldo Marasco – Scenografia: in collaborazione con Sylvie Kleiber – Graphic design: Nicolas Robel, B.u.L.b. Grafix – Amministrazione, produzione e diffusione: Morris Mendi; Nataly Sugnaux-Hernandez – Assistenza alla produzione: Emilie Nana, Sonia Rickli e Job Michael Rouamba – Tecnica: Gael Grivet – Produzione: Dreams Come True, Ginevra – Coproduzione: – Théâtre de l’Arsenic Losanna; Dampfzentrale Bern; GRÜ Ginevra; La Bâtie-Festival de Ginevra – Co-realizzazione: FRAC Alsace; Montévidéo, Marsiglia –
Con il supporto di: Fondo municipale d’arte contemporanea,
Ginevra; Repubblica e Cantone, Ginevra; Pro Helvetia, ufficio del Cairo;
Pro Helvetia – fondazione svizzera per la Cultura, Zurigo, la Loterie Romande; Valiart Bern;
ONDA Ufficio Nazionale per la Diffusione Artistica, Parigi

 

Yan Duyvendak / Omar GhayattFestival 2010

Un’antologia dell’ottimismo

Un’antologia dell’ottimismo è un progetto aperto. Dalla sua creazione nel 2009 gli autori hanno inviato, nei Paesi dove lo spettacolo è stato ospitato, una lettera ad intellettuali, artisti, giornalisti, politici, scienziati, chiedendo di partecipare alla “celebrazione preventiva dell’ottimismo critico”. La lettera chiede una risposta, un contributo. Questo contributo può essere espresso in modi diversi: un brano musicale, un oggetto, un breve  testo, un disegno, una pittura, un film, un video, o qualunque altra cosa.
La performance che verrà presentata a Polverigi fa parte di questa Antologia, ambiziosa raccolta di ciò che intendiamo oggi con il termine Ottimismo. Un processo di ricerca e di aggiornamento continuo sul concetto di ottimismo dal punto di vista sia personale che collettivo.

Di e con Pieter De Buysser e Jacob Wren – Produzione: Campo e Gent – Coproduzione: Linz 2009 Kulturhauptstadt Europas; Brut Wien; Camp X Kopenhagen e KunstenFestivalDesArts 2009

 

Jacob Wren / Pieter De BuysserFestival 2010