Opus #1 è un’opera interattiva per danzatori che si avvale di un particolare sistema interattivo, ideato dal centro di ricerca sull’arte interattiva STEIM di Amsterdam, che traduce gli spostamenti nello spazio dei danzatori, i colori dei costumi, le forme del movimento in informazioni “midi” permettendo così di elaborare il suono in tempo reale. La struttura coreografica, musicale, visiva e testuale è frammentaria, legata a un’idea di montaggio non lineare; tale montaggio sposta di continuo l’attenzione dello spettatore su elementi nuovi di volta in volta evidenziati. A rendere questa evidenza e la danza drastica delle performance che stabiliscono una sottile fine energia con le immagini proiettate su un grande schermo-fondale rendendole manipolabili dei corpi danzanti rilevati dai sensori.
In un’atmosfera rarefatta, tre corpi si mettono in relazione con lo spazio circostante in perenne mutazione, lo svelano attraverso le relazioni sonore che determinano la drammaturgia sonora.
La coreografia è frammentata, in linea con la cifra stilistica della coreografa, erede del post modern americano degli anni 70 e delle tecniche di improvvisazione.