Sinesuide – imposizione verticale nasce dalla lettura di Troismi di Marie Darrieussecq. Il romanzo racconta della lenta trasformazione di una donna in scrofa. Attraverso un doloroso processo fisico e psicologico la giovane fluttua da uno stato all’altro con ritmi che non sa decifrare.
Il suo corpo cambia. -…la nuca, i fianchi e la curva delle reni mi davano delle fitte lancinanti. dovevo fermarmi spesso e far rientrare il petto nelle spalle per allentare un pò la presa…- i suoi desideri e i suoi gusti cambiano. -…non potevo più mangiare panini al prosciutto. mi davano la nausea… quello che mi fa male confessare è che, i fiori, io me li mangiavo. li mettevo in un vaso, li contemplavo a lungo. e poi li mangiavo…-
La sua sensibilità cambia. -…sentivo, sopra gli alberi, le penne dei passeri sgualcirsi nel loro sonno precoce… sentivo i loro sogni che mi scivolavano sulla pelle con gli ultimi raggi del sole calante…. vedevo di nuovo male, torbido, come se fossi affetta dalla miopia dei pipistrelli… mi sono ritrovata a quattro zampe. era terribile perchè non riuscivo più a ruotare i fianchi. ero come paralizzare nella parte posteriore, al modo di certi vecchi cani. facevo forza sulle reni ma non c’era niente da fare, non riuscivo a mettermi ritta…-
Attraverso l’interiorizzazione della trasformazione da essere umano a maiale il lavoro coreografico si sviluppa all’interno del corpo, delle fasce muscolari, della postura scheletrica. Un corpo costretto in uno spazio chiuso, ridotto. Una coreografia di postura, di tensione.
di e con paola bianchi
opere ivan fantini
video adius