Il consiglio di famiglia affronta in chiave di disagio adolescenziale l’infernale microcosmo della famiglia: è uno sguardo freddo, che si applica a disarticolare metodicamente le piccole miserie quotidiane. Il formalismo della scena si scontra con una recitazione che svela i personaggi nei minimi dettagli caratteriali facendone delle figure astratte ed universali che disegnano una famiglia contemporanea sempre più implosa in rituali assurdi e maniacali.