I viaggi di Gulliver è uno spettacolo basato sull’opera di Swift, restituita alla sua dimensione di critica feroce della pretesa superiorità dell’uomo occidentale, ma anche alla sua deriva fantascientifica, e al suo progressivo straniamento. Attraverso il ribaltamento delle percezioni, lo spettatore, come il protagonista del romanzo – il chirurgo di bordo Lemuel Gulliver – si trova di fronte ai paradossi della legge, della scienza, del potere, della guerra. La recitazione è sospesa tra astrazione ed ironia, spaesamento e denuncia civile; in scena anche tre musicisti e diversi contributi video con riprese macro, ribaltamenti di piani, distorsioni cromatiche.