BHINNA VINYASA è una creazione del coreografo indiano Jayachandran Palazhy per gli straordinari danzatori dell’Attakkalari Repertory Company.
Mappando frammenti di sogni, desideri, speranze, realtà difficili, mutazioni ambientali, migrazioni, Bhinna Vinyasa conduce lo spettatore attraverso un’esperienza intensa. Facendo riferimento agli antichi concetti dell’ātman (anima individuale) e del paramātman (anima universale) e ai rapporti che germinano in un “futuro post-umanistico, in cui il mondo si è arricchito di una molteplicità di agenti non umani”, lo spettacolo esplora l’idea del sé attraverso un continuo divenire e dissolversi in cui le coordinate di spazio e tempo si mostrano duttili.
Bhinna Vinyasa può essere descritto come un ‘regno di configurazioni mutevoli’. Esplora viaggi metafisici indotti da forze interne ed esterne che conducono a cambiamenti profondi nella vita dei singoli e delle comunità. Immagini dall’arte e dalla letteratura si fondono con ricordi di esperienze vissute in cui gli archetipi, il quotidiano e l’immaginario si amalgamano in un’esperienza immersiva.
Mixando paesaggi elettroacustici, che sono la sua firma sonora, a elementi di musica carnatica dell’India meridionale, il compositore tedesco Martin Lutz ha creato una partitura sonora stratificata, provocatoria e al tempo stesso affascinante. Il dramaturg Andrés Morte ha lavorato sul piano narrativo in rapporto al linguaggio performativo e sui riferimenti interculturali per rendere questa creazione comprensibile anche a un pubblico non indiano. Il media artist Luca Brinchi e il light designer Shymon Chelad hanno creato un paesaggio di immagini evocative, suggestive e in continua metamorfosi.
Gli elementi sonori e quelli visivi esplorano una sorta di immobilità che evoca un silenzio e una chiarezza potenti. Gli artisti rompono definitivamente ogni barriera di forma e genere, per una performance di grande bellezza. [Deccan Herald]