Affreschi, ombre, disegni, viaggi, mezzi di trasporto, stazioni, treni, colori e saporti.
Tutto questo intrecciato in un’opera che si muove tra tradizione e modernità, dove l’apporto tecnologico costituisce pratica drammaturgica alla pari degli altri elementi della scrittura scenica.
Il testo originale di Isabella Bordoni si intreccia con frammenti in greco antico distribuiti grazie alla creazione di un ambiente acustico, controllato via computer, attorno al pubblico che si trova così immerso nei suoni dello spettacolo. Frammenti del testo originale in greco antico costituiscono la base per canzoni/lieder ispirate alla tradizione musicale di un’area tra Grecia, Armenia, Georgia e alle metriche di queste lingue. Voce cantante è quella di Katalin Gyenis, una delle stelle della musica tradizionale ungherese e balcanica. La voce fuori campo e di Sandro Lombardi. La scenografia è completamente digitale attraverso videoproiezioni basate su materiali live e preregistrati.