Nel mettere in scena l’ultimo capolavoro del poeta shakespeariano, Davide Iodice rielabora i linguaggi della tradizione popolare con la coscienza del presente, attraverso una scrittura scenica che pone al suo centro la partitura musicale, confondendo strumentisti e attori in un’azione prossima alla festa.
Su canzoni di Nino D’Angelo, anziani attori della sceneggiata napoletana e artisti che si esibiscono nei matrimoni si uniscono a interpreti giovani per mettere in scena la fine del teatro e la sua necessità . Un percorso di recupero della memoria e, insieme, un confronto generazionale tra gli interpreti anziani della sceneggiata e i membri più giovani della compagnia, all’insegna di un teatro che contiene il lavoro sulla tradizione popolare e lo stimolo propositivo dei giovani.