Giardini d’acqua

Tratto dal testo inedito in Italia di Daniel Pennac “Qu’est-ce que tu attends Marie?”, Giardini d’acqua è uno spettacolo tre teatro e danza, dove le parole e le immagini si trasformano in gesti e movimenti, e dove la musica fonde il tutto in un amalgama evanescente ed etereo, in un’atmosfera rarefatta e sfuggente. Un semplice dialogo tra una voce sconosciuta e Marie, una donna in attesa di un ricordo si trasforma in sogno, ipnosi e malia. La memoria raccoglie immagini sparse nel tempo, la propria storia personale di affetti, dolori, sensazioni. I personaggi sono colti nel momento in cui il pensiero attraversa la loro mente: lo sguardo sembra perso lontano, ma gli occhi cercano un appiglio, forse un altro sguardo, per ritrovarsi e scoprire dov’è fuggito il pensiero. Un pensiero volatile, evanescente, che cerca di dare forma al ricordo. Giardini d’acqua sembra così sfidare le costrizioni temporali che regolano il sonno e la veglia, la vita vissuta e quella sognata, giungendo a scoprire che “Rever et reveler c’est à peu prés le meme mot”.

drammaturgia e regia giorgio gallione
coreografie claudia monti, giovanni di cicco
costumi val eri
musiche paolo silvestri
con daniela biava, giovanni di cicco, valentina farone, riccardo maranzana, claudia monti, rosanna naddeo

Festival 1998Teatro dell’Archivolto/Compagnia Arbalete