In questo lavoro Graeme Miller, esplora due temi: l’infanzia e l’Inghilterra del dopo guerra.
Dalla prima scena, in cui una ragazzina è mostrata intenta a saltellare una corda, si aprono una serie di efficaci quadri scenici interpretati da una compagnia di grande talento.
Attraverso il gioco, i protagonisti scoprono la loro identità fisica, spirituale ed emotiva simulando il passaggio dall’adolescenza alla maturità e mettendo a nudo le aberrazioni e i fantasmi del mondo degli adulti.
In un crescendo di movimenti e suoni a rievocare un caos metafisico in cui gli uomini vagano in balia del destino, i macabri giochi ideati dal gruppo esprimono già nel delirio dei titoli il disagio del vivere.
L’azione si snoda con ritmo trascinante, testo e musica si fondono fino a creare un’opera piena di vita che incanta per umorismo ma anche per la felicità del gioco scenico.