Nella stanza da bagno di un qualsiasi sobborgo metropolitano, una madre immerso in una vasca affronta il naufragio della propria esistenza e di quella dei familiari che la circondano: il figlio, vestito da sommozzatore, la sua fidanzata e il figlio di quest’ultima.
I problemi di incomunicabilità generazionale, le incertezze del presente, le tensioni delle famiglie disunita e trapelano da quella vasca da bagno come un fiume incontenibile di irrequietezza umana. Uno ad uno, i protagonisti di questo dramma dell’insopportabile assurdità quotidiana compiono abluzioni rituali e surrealiste immergendosi nella vasca, come per fare affogare un passato che sempre riemerge e per meglio affrontare un presente e pieno di incertezze. Passare il guado o annegare.