La nuova coreografia catalana si affaccia a Polverigi in una esuberante metafora sul destino dell’uomo. Amore e morte si inseguono in un cocktail moderno tra elementi meccanici ed audiovisi, kitch teatrale ed il ricordo dei bestiari medievali, per (ri)scoprire l’animale che è in noi.
La cifra stilistica della danza di Pep Ramis e Maria Muñoz è un fluod vocabolario gestuale: elementi dominanti sono la componente fisica, quasi primitiva, il canto plastico dell’animalità che ci appartiene, l’emergere di una interiorità fatta di terra e di acqua, viscerale e vitalista. Ne L’animal e l’esquena, la compagnia Mal Pelo racconta l’animale che ci portiamo sulla schiena, compagno invisibile ma vigoroso per l’intero arco della nostra esistenza.
ideazione, spazio scenico, regia, interpretazione Maria Muñoz, Pep Ramis
collaborazioni artistiche lilo Baur, jordi casanovas, andreu corchero, eduard fernandez
aiuto regista cristina cervià
paesaggi catalina, julve, adrià miserachs
musica steve noble (ad eccezione di “avec le temps” di leo ferrè nella versione di salif keita)
testi jean cocteau, mal pelo
disegno luci ramon rey
scene françois delarozier
scenotecnica La machine, ben heinzel-lichtwark, olivier debrun
suono alex polls
costumi rui alves
panorama jaume ramis / mal pelo
fotografia jordi bover
direzione tecnica, macchinista adrià miserachs
tecnico luci toni duarte
produzione esecutiva Mal pelo / mom
amministrazione eva bielsa
diffusione mom Marta Olivares, helena febrés, aida farré
Festival 2001 – Mal Pelo