Con Quduò Anotnio Montanile si interroga sul modo di vivere passato, presente e futuro, in un assolo accompagnato da una partitura lirico-melodica dove l’analisi del tempo suggerisce tre metaforiche immagini-chiave: il tempo come fiume (che scorre e scivola via), il tempo come argilla (ovvero una forma nelle nostre mani), il tempo come nudità (ovvero forza, coraggio di scoprirsi).