Un tavolo, due microfoni, tre persone. Una storia commovente ispirata a pensieri oscuri. Diretta e anarchica. Passato scintillante le forze nascoste della mente e corpo. Danza senza dubbi, ma danza all’interno di una dimensione che urta l‘occhio e rende tangibile la pressione dello spazio. Incanta.
Zambracca è un’ode all’immaginazione, nella quale tre danzatori attori si aiutano a vicenda nell’imparare a volare È un’ode che parla all’amicizia, al desiderio e alla fiducia.
Punto iniziale di questa serie sono le stanze del Vittoriale, residenza monumentale di Gabriele D’Annunzio sul lago di Garda. Non letteralmente la casa, ma in particolare la coordinazione degli oggetti e degli stili nelle stanze esageratamente arredate, nelle quali tutti gli aspetti sono collegati e assumono forme mitiche. Un punto di partenza di una visione panoramica confusa, dove si rimane intrappolati in lacrime, dubbi, finzioni della propria immaginazione, fantasie, strategie. In particolare il nome della produzione si ispira alla stanza di servizio che precede il reparto notte della casa, il cui nome deriva dal provenzale “zambra”, camera. Un sogno? Il lavoro di Raz non racconta la storia del mondo, non racconta verità, ma stimola la mente e invita gli spettatori a inventare le proprie storie.
Coreografia e Regia Hans Tuerlings
Musica Loek Dikker
Luci Niko Van Der Klugt
Con Gavin Louis, Karl Schappell, Erika Winkler