Il fantasma di Brecht ci ha accompagnati nel lavoro drammaturgico.
Brecht feroce istruttore dell’ortodossia teatrale del proprio tempo. Spina critica nella analisi degli ordini sociali.
Brecht che con le proprie opere accompagna ama e critica l’esperienza di chi dice no. Attraverso lui abbiamo incontrato adolescenze rabbiose e disperate. E poi trasgressioni sconfitte e incattivite ormai devastate dal cinismo e dalla ricerca vana di un quieto vivere. Infine ribelli saggi capaci di usare parole antiche per farci vivere la necessità di lasciarci percorrere dalle ferite del mondo. Abbiamo cercato le nostre parole per raccontare non le opere, ma quelle pulsioni e passioni che ci fanno sentire oggi Brecht vicino.
Il cantare del teatro di Brecht è diventato il recitar cantando degli attori e il canto degli Almamegretta, di Raiz e di Paolo Polcari, che ispirandosi da una parte alla musica di Kurt Weill e dall’altra alla fascinazione di Brecht per l’Asia, mettono per la prima volta al servizio del teatro la loro esperienza di migranti della musica.
progetto e regia Salvatore Tramacere
elaborazione drammaturgica gianluigi gherzi, Salvatore Tramacere
con ippolito chiarello, sabrina gherzi, silvia lodi, fabrizio pugliese, raiz, silvia ricciarelli, fabrizio saccomanno
musiche paolo polcari, almamegretta
scene e luci lucio diana, luca ruzza
costumi laura colombo
Festival 2002 – Cantieri Teatrali Koreja