Il teatro di piazza o d’occasione ha sviluppato una propria ricerca basata sulla pedagogia dell’arte, in particolar modo sui processi di comunicazione visiva, realizzando spettacoli che pongono l‘accento sul valore delle immagini e su strumenti di avanzata tecnologia. In questo senso l’uso di oggetti animati, quadri, macchine, immagini digitali crea un supporto drammaturgico per una poetica teatrale basata sull’interazione tra attore e spazio scenico.
La scrittura teatrale si avvale di un utilizzo ampio e simultaneo di linguaggi: immagini, parole, suono, movimento, voce che vengono elaborati in un processo di continua contaminazione. Il TPO sviluppando l’impiego di linguaggi digitali, cerca di approfondire le potenzialità espressive e creative delle nuove tecnologie, integrando tale orientamento con lo studio e l’utilizzo di linguaggi più classici come il teatro di figura e il teatro d’attore. Da questa esperienza sono nati spettacoli e progetti d’autore in collaborazione con attori e artisti sensibili ad una concezione di teatro come forma d’arte mutante, in grado di dialogare sui nessi tra ricerca e traduzione.
Partecipa a Inteatro Festival nell’edizione 2002 con Il brutto @natroccolo e nel 2001 con Clic!