Da un’immagine che comincia a metà.
Ancora rimango sul tema dell’addormentamento, sull’indagare istintivamente il momento di confine tra veglia e sonno, tra conscio e inconscio.
C’è un luogo dove sto e altri dove presumo di volere andare. È un particolare modo di desiderare, quasi non mi appartiene il desiderio, ma mi accade.
Ciò che è, è anche altro, ciò che è del pensiero e dell’immaginazione opuò sembrare realtà fatta di surreale concretezza, e ciò che è del corpo reale diventa sempre più perdita di controllo, di nitidezza delle forme.
Ciò che è del corpo è perdere alla fine i confini del corpo stesso.