“Ho tolto tutto, messo tutto da parte.Ho cercato di riportare tutto all’essenziale, al minimo indispensabile necessario per partire. Ho trovato un corpo, il mio, il mezzo che mi ritrovo, e in fondo il più adatto per questo viaggio”. Un lavoro che nasce da un corpo disposto a improvvisare, in uno spazio qualsiasi, ma posto nella tensione d’ascolto del sonoro presente, qui e ora, nell’ipotesi che il silenzio non sia altro che una pura convenzione, teatrale.